di maio salvini de bortoli

LA BUFALA DELLO SPREAD – FATE LEGGERE DE BORTOLI A SALVINI E DI MAIO: “QUELLO DEGLI INDICI FINANZIARI NON È UN COMPLOTTO. CI SI DIMENTICA DI UN PICCOLO PARTICOLARE: SEMPLICEMENTE OGNI ANNO L’ITALIA HA BISOGNO DI VENDERE AGLI INVESTITORI 400 MILIARDI DI TITOLI PUBBLICI. SE TEMONO DI NON ESSERE RIMBORSATI NON SOTTOSCRIVONO OPPURE LO FANNO CON UN PREMIO AL RISCHIO PIÙ ALTO” – E A QUEL PUNTO DIVENTIAMO LA TURCHIA

Ferruccio De Bortoli per “l’Economia - Corriere della Sera”

 

ferruccio de bortoli

Il giudizio dei mercati sull' Italia gialloverde è ormai preoccupazione quotidiana. Il costo dello spread, cioè la differenza tra il rendimento dei nostri titoli pubblici e quelli tedeschi, che si avvicina ai 300 punti, ha già lasciato segni indelebili nei conti dello Stato, delle banche, delle aziende. Intacca i risparmi delle famiglie.

 

Non era mai accaduto però che un governo annunciasse un imminente attacco dei mercati, come ha fatto, assai incautamente, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti. A volte poi si ha l' impressione che qualcuno - tra gli esponenti più irrequieti e irresponsabili della maggioranza - addirittura se lo auguri. Tanto peggio, tanto meglio.

 

L' ostilità del mondo della finanza confermerebbe che il «governo del cambiamento» è temuto. Cioè che l' esecutivo legastellato fa le cose che promette sfidando i poteri costituiti. Non ha paura. I conflitti armati sono stati spesso favoriti dalla necessità di sedare contrasti interni, risolvere diatribe locali di potere, piegare il dissenso.

 

SALVINI DI MAIO CONTE

La contrapposizione con i mercati sostituisce oggi - in misura fortunatamente assai meno cruenta - la narrazione militare del nemico esterno. E nell' età sovranista, del ritorno indietro alla riscoperta delle bellezze di un tempo (i ricordi sono sempre ingannevoli), gli indici finanziari sono la metafora dell' esercito nemico che preme alle porte. Feroce ed avido I suoi capi sono i più diversi, a seconda delle interpretazioni.

 

Le grandi potenze straniere, le burocrazie comunitarie. Oppure i «signori del dollaro», gli «gnomi del denaro». Arcigni e spietati fondi di investimento pronti ad arricchirsi sfruttando ogni debolezza nazionale. Finanzieri privi di scrupoli morali nel maramaldeggiare sulle difficoltà degli ultimi. Onusti di bonus legati alle disgrazie degli altri. Sia chiaro che alcuni si comportano proprio così. E persino peggio. Scommettendo al ribasso e, a volte, manipolando con cinica determinazione lo stesso mercato.

 

DELVOX TRIA SALVINI DI MAIO

Qualcuno ricorderà il film La grande scommessa sulla crisi finanziaria del 2008, tratto dal libro The Big Short: Inside the Doomsday Machine di Michael Lewis. Una storia vera sull' intuizione che il mercato immobiliare americano fosse sul punto di sgonfiarsi e con esso una serie di strumenti finanziari derivati venduti a clientela inconsapevole dei rischi.

 

Una vicenda istruttiva sull' intelligenza e sulla bravura di alcuni. Ma anche sulla bramosia e sull' avidità, ingredienti tipici, insieme alla stupidità, di qualsiasi mercato, in qualsiasi era.

 

George Soros speculò nel 1992 contro la lira e la sterlina. Senza riguardi. Ciò non può però giustificare la persecuzione, con accenti antisemiti, di cui è vittima nel suo Paese, l' Ungheria.

giancarlo giorgetti

 

La retorica del finanziere ebreo cattivo che cospira contro un intero popolo è l' arma che consente al presidente magiaro Viktor Orbán di scardinare i fondamenti di uno stato di diritto membro dell' Unione europea.

 

Tutto il centrodestra italiano - e dunque anche Matteo Salvini e la Lega - si è nutrito in questi anni della leggendaria descrizione che il governo Berlusconi sia caduto nel 2011, quando lo spread toccò i 570 punti, per un complotto internazionale, non per colpe proprie. Lo stesso Cavaliere parlò, in più di una occasione, di «un colpo di Stato». «Lo spread - disse in un' intervista al Giornale l' 11 dicembre del 2012 - è un' invenzione... prima non ne avevamo mai sentito parlare».

 

SOROS GENTILONI

Renato Brunetta ha più volte detto che nell' estate del 2011 fu consumato, nei confronti del nostro Paese, un autentico delitto. Allora anche Beppe Grillo scrisse, sul suo blog, che il governo Monti era «un colpo di spread». L' economista ed ex ministro di Forza Italia, dopo l' uscita, nel maggio del 2014, del libro di memorie dell' ex segretario al Tesoro americano, chiese che vi fosse un' inchiesta parlamentare.

 

Timothy Geithner in Stress Test sosteneva che il governo Berlusconi era caduto perché contrastava l' egemonia tedesca e i funzionari dell' Unione avrebbero tramato contro il governo di Roma. Seguirono precisazioni e smentite. L' allora presidente della Commissione José Manuel Barroso (oggi alla Goldman Sachs) disse che «l' Italia era vicinissima all' abisso e al G20 di Cannes alcuni tentarono di metterla sotto la supervisione del Fondo monetario, ma sarebbe stato un disastro».

 

renato brunetta

Si puntò il dito anche sulle vendite sospette di titoli di Stato della Deutsche Bank che si liberò, nel 2011, di sette degli otto miliardi che aveva in portafoglio. Il processo a Trani contro le agenzie di rating Standard and Poor' s e Fitch, che avevano declassato il Paese, si è risolto in una assoluzione perché «il fatto non sussiste».

 

Brunetta, lo scorso 14 agosto, in un' intervista a Quotidiano.net, ha sostenuto che è il governo legastellato con i suoi «pericolosi proclami» e i «messaggi inaccettabili su Tav, Tap, Ilva, vaccini e vincoli europei di bilancio» a provocare i mercati.

 

Teme a settembre una «tempesta perfetta» e un downgrading da parte delle agenzie di rating che «non sono brutte, sporche e cattive ma fanno il loro mestiere raccontando a mercati e investitori qual è la situazione economica e finanziaria di un Paese».

 

spread

Quando si parla dei mercati ci si dimentica di un piccolo particolare che dovrebbe indurre i rappresentanti della maggioranza a una maggiore cautela e il governo a muovere passi felpati e responsabili.

 

Ogni anno un Paese indebitato come il nostro ha bisogno di vendere agli investitori 400 miliardi di titoli pubblici. Se temono di non essere rimborsati non sottoscrivono o lo fanno con un premio al rischio - ecco tornare la «bufala» dello spread - più alto. O altissimo, come ha fatto la Turchia, pronta peraltro a denunciare il «complotto internazionale dei mercati».

 

angela merkel silvio berlusconi

«Loro hanno il dollaro - ha detto Erdogan - noi abbiamo Allah». Anche Putin non esitò a spiegare le difficoltà del rublo alla fine del 2014 con la perfidia della finanza mondiale. L' Occidente contro la Russia. Persino in Cina, nel momento critico della caduta dei titoli azionari nel 2015, si rispolverò la tesi del complotto internazionale. Per non parlare delle molte esternazioni dell' allora presidente argentina Cristina Fernández de Kirchner. L' Argentina ha fatto default due volte in 13 anni. Circa 450 mila risparmiatori italiani sono rimasti colpiti. E non erano parte di nessun complotto.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

FARE SESSO A 40 GRADI (ALL’OMBRA): COSA SUCCEDE AL NOSTRO CUORE? - IL SALVA-VITA DEL PROF. COSIMO COMITO: “IN CONDIZIONI NORMALI E CON LA GIUSTA TEMPERATURA, UN RAPPORTO SESSUALE EQUIVALE A FARE 2-3 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. LO STESSO RAPPORTO IN UN AMBIENTE CALDO-AFOSO, LO SFORZO EQUIVALE A FARE 4-5 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. IN TAL CASO, GLI UOMINI CHE HANNO PIÙ DI 50 ANNI COME FANNO SCIENTIFICAMENTE AD ESCLUDERE LA POSSIBILITÀ DI AVERE UN INFARTO O UN ICTUS AL POSTO DELL’ORGASMO? (ATTENZIONE ALL’”AIUTINO”)…”

elly schlein giorgia meloni giuseppe conte matteo salvini elezioni

DAGOREPORT - COME FAR FUORI IL NEMICO PIÙ INTIMO E VIVERE FELICI? È LA DOMANDA CHE TORMENTA DA UN PEZZO GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI APPENA SI APPALESA LA SILHOUETTE SOVRAPPESO DI MATTEO SALVINI - RIPOSTO IN CANTINA IL PREMIERATO, BRUCIATO IL VOTO ANTICIPATO, CHE FARE? ALLE MENINGI DEI FAZZOLARI E DEI LA RUSSA È SPUNTATA LA RIFORMA ELETTORALE CHE NON SOLO PENALIZZEREBBE LA LEGA A FAVORE DI FRATELLI D'ITALIA MA TOGLIEREBBE DI MEZZO LE CHANCE DI VITTORIA DI UN’OPPOSIZIONE MIRACOLATA IN “CAMPO LARGO” - E QUI ARRIVA IL BELLO: COME FAR INGOIARE A PD-ELLY IL ROSPO DI UNA LEGGE ELETTORALE CHE LI PENALIZZA? C'EST FACILE! SE QUEEN GIORGIA VUOLE ASFALTARE SALVINI, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO SOGNA DI TOGLIERSI TRA I PIEDI QUELLA QUOTIDIANA ROTTURA DI COJONI DI GIUSEPPE CONTE…

riarmo armi pedro sanchez elly schlein giorgia meloni giuseppe conte donald trump

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI! DUE SVALVOLATI SI AGGIRANO PER L’EUROPA: PEDRO SANCHEZ E ELLY SCHLEIN – CON LA NATO MORENTE (TRUMP SOSTIENE CHE L'ARTICOLO 5, CARDINE DELL'ALLEANZA, SI DEBBA "INTERPRETARE"), I DUE SINISTRATI DEL PSE, CHE INSIEME AL PPE SOSTENGONO LA MAGGIORANZA URSULA, MINACCIANO DI STACCARE LA SPINA DICENDO "NO" AL RIARMO UE: UN "NO" CHE SAREBBE UN REGALONE ALLA GIORGIA DEI DUE MONDI CHE NON VEDE L'ORA DI DIVENTARE LA STAMPELLA DEL PPE (DOVE E' ATTESA A BRACCIA APERTE: AL VERTICE DELL'AJA HA SEDOTTO A COLPI DI SMORFIE TRUMP SUI DAZI AL 10% ALL'UE) - LA MOLLA DI TANTO TAFAZZISMO GEOPOLITICO DI ''FALCE & MART-TELLY'' È IDEOLOGICA, TROVANDOSI STRETTA TRA L'INCUDINE DEI RIFORMISTI PD E IL MARTELLO A CINQUESTELLE DI CONTE, CHE L'HA SCAVALCATA A SINISTRA A SUON DI MANIFESTAZIONI, SLOGAN E PROCLAMI "ARCOBALENO", SORPASSANDO PERFINO AVS - E TRA I DUE LITIGANTI, LA DUCETTA SE LA GODE... 

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO, ELLY SCHLEIN, HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...