PARANOIA A BRINDISI - TRA DECINE DI FALSE SEGNALAZIONI E IDENTIKIT SOMMARI, SI COMPLICA IL LAVORO DEGLI INVESTIGATORI - MOLTE PERSONE, SPINTE DALL’EMOTIVITà, RICONOSCONO IL KILLER DELLA SCUOLA - FRA QUESTE, ANCHE ALCUNE RAGAZZE FERITE, CHE DICONO DI AVER VISTO UN UOMO SOMIGLIANTE A QUELLO DEL VIDEO AGGIRARSI DAVANTI ALL’ISTITUTO GIORNI PRIMA DELL’ATTENTATO - “CI FISSAVA, E QUANDO LO GUARDAVAMO ABBASSAVA GLI OCCHI. LO CHIAMAVAMO ‘IL MANIACO’”…

Marco Imarisio per il "Corriere della Sera"

La lunga giornata di caccia finisce davanti al portone sbrecciato di una casa popolare nel quartiere Sant'Elia.

All'ultimo piano vivono due fratelli, uno di loro avrebbe tutto per essere la preda che l'Italia intera vuole catturare. Ha una età compresa tra i 50 e i sessant'anni, ha competenze elettrotecniche, come dimostra la sua vecchia Punto dotata di avveniristica antenna e qualche strumento sul tetto del palazzo. Ha il braccio destro leso che gli vale una pensione di invalidità e molti sospetti, perché si tratta delle stessa menomazione dell'uomo ripreso dalle videocamere mentre fa esplodere l'ordigno. In casa custodisce riviste di guerra e di tiro tattico sportivo, fa vita molto appartata: molto vicino al profilo fisico e psicologico dell'assassino, ma solo in teoria.

Qualche indizio, però manca la prova, almeno quella definitiva. E quindi questa mattina si ricomincia da capo, i mostri sono ancora là fuori, la voglia dei media di avere una risposta cresce. Ma non è vero che il tempo passa inutilmente. I due fratelli escono da uomini liberi dalla Questura dopo un lunghissimo interrogatorio. Il loro ritorno a casa avviene dopo che da Roma è arrivata la risposta sul confronto delle loro foto con le immagini del bombarolo ripreso dalla telecamera del chiosco davanti alla scuola.

Non corrispondono, almeno non abbastanza per emettere un provvedimento di fermo. La voce che questa fosse la volta buona intanto ha preso piede in città, e alle nove di sera sotto agli uffici della questura c'era un discreto numero di passanti convinti della loro colpevolezza e animati da pessime intenzioni di giustizia fai da te.

Il clima è questo, e non aiuta certo chi deve fare indagini tutt'altro che semplici. La speranza di ottenere un Dna, finora dato come acquisito, rimane tale, perché la progressione del video ripreso dalle due telecamere del chiosco mostra una sorta di continuità nei gesti dell'attentatore, che arriva, preme il pulsante di quello che si suppone possa essere un congegno capace di attivare l'ordigno, e prima di andarsene nella direzione opposta si nasconde per una quarantina di secondi nello spazio tra il muro e la parete del baracchino, poco per lasciare sul posto mozziconi di sigaretta. I controlli vengono fatti su tutte le «cicche» raccolte nel piazzale, complicando così la possibilità di isolare un unico Dna.

Gli investigatori sono arrivati ai due fratelli stringendo il campo, che ormai si riduce a persone con determinate caratteristiche. Il plurale non è un errore, perché la convinzione che l'attentato sia opera di più persone prende piede ogni giorno di più, corroborata anche da elementi logici: a conti fatti il cassonetto con dentro le tre bombole a gas doveva avere un peso superiore ai cinquanta chili, probabilmente troppo per un assassino solo.

Quel che c'è, oltre che dall'ormai celebre filmato e da due testimonianze notturne sull'uomo che ha spostato il cassonetto, arriva dal lavoro fatto nei giorni scorsi mostrando il fotogramma a coloro che vivono di fronte alla scuola e frequentano il giardinetto antistante. C'è un discreto numero di persone che afferma di aver visto una persona compatibile con quella fisionomia nei giorni che hanno preceduto l'attentato, 7 o 10 a seconda delle testimonianze.

Raccontano di averci fatto caso per la sua insistenza nel fermarsi in quel posto senza fare nulla, qualcuno aggiunge di averlo visto consultare un computer su una delle quattro panchine che circondano questo piccolo spazio verde davanti all'Istituto Francesca Morvillo Falcone. Una specie di sopralluogo, dicono gli investigatori, oppure una inchiesta preliminare su un attentato da compiere.

Dicono i magistrati che le testimonianze vanno soppesate con la giusta cautela, a causa di possibili imprecisioni dovute all'emotività o alla sincera tanta voglia di dare il proprio contributo, come accade in queste ore, dove la Questura di Brindisi e le caserme dei carabinieri sono sommerse di segnalazioni su persone appassionate di elettrotecnica e soprattutto con invalidità alle braccia, come dovrebbe avere l'uomo ripreso dalla videocamera durante l'attentato.

È un discorso che vale per tutti. «Quell'uomo guardava proprio noi, lo ha fatto per giorni interi». Vale anche per le ragazze ferite, alle quali sono state mostrate in ospedale le immagini del video e un identikit, definito ancora come «provvisorio». Due di loro hanno raccontato di aver notato una persona con quelle caratteristiche che fissava con insistenza la scuola. Una presenza fissa per qualche tempo, che quando incrociava lo sguardo con qualche ragazza, abbassava gli occhi. «Lo chiamavamo il maniaco».

Ci vuole cautela, perché l'emotività è davvero tanta. Un'altra ragazza ferita ha detto agli inquirenti di sentirsi in colpa. È effettivamente parente di un pentito della Sacra Corona Unita, ma nonostante le sue parole l'ipotesi di una ritorsione nei suoi confronti è considerata poca cosa. La convinzione crescente di un attentato studiato con cura tramite appostamenti, qualche persona più sospettata di altre, tante perquisizioni in giro per la città, presunti colpevoli esposti al pubblico ludibrio. Così è dura.

 

ATTENTATO A BRINDISIATTENTATO A BRINDISILa scuola di Brindisi dove e' avvenuta l'esplosioneIL KILLER DI BRINDISIMELISSAIL PADRE DI MELISSALA SCIENTIFICA RACCOGLIE DATI A BRINDISIVERONICA LOTTA CON LA MORTE

Ultimi Dagoreport

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…