1. IL DECRETO SULL’IMU FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI: ALTRO CHE GLI ATTACCHI DEL BANANA O LA CAMPAGNA DI RENZI, A FAR CADERE IL GOVERNO BASTANO I SUOI MINISTRI SOMARI! 2. IL PROVVEDIMENTO CLOU DELLA PREMIATA DITTA LETTA & SACCOMANNI VIENE BOCCIATO DA TUTTI I TECNICI VERI: LE COPERTURE DI SPESA SONO INCERTE (MANCANO I SOLDI) 3. ALLA CORTE DEI CONTI NON PIACE LA SANATORIA DEI CONCESSIONARI DI SLOT MACHINES: CONDANNATI A PAGARE 2,5 MILIARDI, IL GOVERNO SI ACCONTENTA DI 600 MILIONI 4. IL SERVIZIO BILANCIO DELLA CAMERA IMPALLINA GLI INCASSI IVA SUL PAGAMENTO DEI CREDITI 4. GRILLINI ALL’ATTACCO: “IL DECRETO È INCOSTITUZIONALE, NAPOLITANO NON LO DEVE FIRMARE”

1. SACCOMANNI FA UN ERRORE DA 1,5 MILIARDI
Franco Bechis per "Libero"

Il buco di 2,6 miliardi di euro nei conti pubblici certificato da Enrico Letta nella nota di aggiornamento del Def potrebbe essere assai più largo per una serie di errori tecnici del ministro tecnico dell`Economia, Fabrizio Saccomanni e dei suoi principali collaboratori. A lanciare l`allarme sono altri tecnici, quelli del servizio Bilancio della Camera dei deputati.

Che avanzano seri dubbi sulle coperture che Saccomanni ha utilizzato nel decreto legge 102 di fine agosto, "Disposizioni urgenti in materia di Imu, di altra fiscalità immobiliare, di sostegno alle politiche abitative e di finanza locale, nonché di cassa integrazione guadagni e trattamenti pensionistici". È il decreto legge che ha abrogato la prima rata sulla casa di proprietà e residenza, con la sola esclusione degli immobili catastali in Al, A8 e A9 che quella rata avevano pagato già a giugno (costo dello sconto fiscale: 2,396 miliardi di euro).

Lo stesso decreto anticipa al 2013 una quota ulteriore di 7,2 miliardi di euro di crediti vantati dalle imprese dalla Pubblica amministrazione. Poi aggiunge 500 milioni di euro entro fine anno per pagare la cassa integrazione in deroga firmata dalle Regioni e infine include il salvataggio di altri 6.500 esodati sacrificati dalla riforma pensioni di Elsa Fornero. Le coperture utilizzate da Saccomanni nel decreto sono spesso trasversali (pagano cioè un pezzo di Imu, la cig e gli esodati).

Secondo i tecnici della Camera sono quasi tutte di grande fragilità e compiono in alcuni casi errori grossolani di contabilità pubblica, trasferendo sui capitoli di spesa corrente fondi in conto capitale (è vietato farlo). Il vero buco però è legato soprattutto a due voci: 925 milioni di euro di maggiori incassi Iva profetizzati per il 2013 proprio grazie al pagamento dei debiti della pubblica amministrazione, e 600 milioni di euro che dovrebbero venire dalla definizione agevolata del contenzioso fra lo Stato e dieci concessionari per la gestione telematica del gioco lecito (Atlantis World Gioco legale limited, Snai spa, Sisal spa, Gmatica srl, Cogetech spa, Gamenet spa, Lottomatica Videolot Rete spa, Cirsa Italia srl, H.B.G. srl e Codere spa) che la Corte dei Conti ha condannato in primo grado a risarcire un danno erariale di 2,475 miliardi di euro.

L`osservazione dei tecnici della Camera sulla faciloneria delle coperture di Saccomanni è assai puntuale. È molto difficile che lo Stato possa incassare entro fine anno 925 milioni di Iva extra da quelle imprese a cui sono stati pagati i crediti. Primo perché i crediti sono stati pagati solo sulla carta. Al 4 settembre scorso erano stati girati agli enti pagatori solo 17,907 miliardi dei 20 previsti dal decreto ancora firmato da Mario Monti premier. Alle imprese di quei 17,907 miliardi erano arrivati appena 7,232 miliardi di euro.

Di questa somma meno della metà - precisamente 2,896 miliardi di euro era cash. Il resto è andato a regolare partite debiti-crediti con lo Stato, senza alcun effetto sull`Iva. Dei soldi incassati probabilmente una parte è andata a ridurre le anticipazioni finanziarie concesse dalle banche che scontavano i contratti delle imprese con la Pubblica amministrazione. Restano quindi pochissimi soldi veri ricevuti anche per le lentezze della burocrazie. E come fanno a dare 925 milioni di maggiori entrate Iva i 7,2 miliardi che ancora devono essere girati agli enti locali sei 20 miliardi precedenti sono ancora a quel punto?

Innanzitutto con un trucco evidente del ministero dell`Economia, segnalano i tecnici della Camera sia pure con grande rispetto (e un po` di ironia). Può spiegare il governo - si chiedono - come è possibile che 20 miliardi di euro di pagamenti alle imprese facessero salire gli incassi Iva di 559,5 milioni di euro (decreto legge 35/2013) ,mentre ora 7,2 miliardi di pagamenti darebbero maggiori incassi di 925 milioni? Troppo prudenti prima o inattendibili ora? Attenzione, ministro Saccomanni, perché c`è un altro problema: le imprese pagano l`Iva o trimestralmente o mensilmente.

Quindi quelle che pagano trimestrale e non avranno ricevuto i soldi entro il 30 settembre, pagheranno comunque non prima del gennaio 2014. Quelle mensili devono riceverli entro il 30 novembre prossimo, altrimenti pagheranno anche loro nel 2014. Ma se li ricevono entro quella data (e quindi potrebbero pagare più Iva al governo), come fa Saccomanni a saperlo e compensare con la clausola di salvaguardia che si è immaginato (un aumento dell`anticipo di tassazione 2014 al 30 novembre sia per imprese che per persone fisiche)? Naturalmente non può. E quella salvaguardia non è corretta: un anticipo di cassa di tasse future non può essere contabilizzato nel 2013, ma nell`anno di competenza. È quasi certo quindi che ci sia un ulteriore buco di 1,5 miliardi di euro (forse più, perché anche i tagli alla spesa sono poco realistici). Se è questo il valore aggiunto di professori e tecnici, evviva i manovali!

2. IMU. CORTE CONTI: INCERTE LE COPERTURE DA SANATORIA GIOCHI
(DIRE) - "Appare opportuno interrogarsi sull'idoneita' della norma ad assicurare il maggior gettito atteso, 600 milioni di euro, che concorre in maniera determinante ad assicurare la copertura" per il 2013 del decreto Imu-cig. E'quanto si legge nella relazione della Corte dei Conti in occasione dell'audizione davanti alle commissioni Bilancio e Finanze della Camera. La Corte si riferisce alla norma che prevede la sanatoria sui giochi per i "concessionari per la gestione della rete telematica del gioco lecito condannati per aver violato gli obblighi di servizio al mancato collegamento degli apparecchi alla rete telematica".

La Corte dei Conti punta il dito non sui "soggetti di grande dimensione" quanto su "un elevato numero di soggetti responsabili di altre tipologie di danno". E' "a quest'ultima categoria di soggetti che sono riconducibili gli elementi quantitativi finora acquisiti e che solo in parte si trasformeranno in gettito erariale destinato a contribuire alla copertura" del decreto.

3. IMU. M5S: DL SENZA COPERTURA, COLLE NON FIRMI DDL CONVERSIONE
(DIRE) - Il Movimento 5 stelle chiede a Giorgio Napolitano di non firmare il disegno di legge di conversione del decreto Imu perche' il provvedimento e' senza coperture. Lo dice, a nome del gruppo alla Camera, Alessio Villarosa, dopo le perplessita' della Corte Conti sulla reale possibilita' di incassare il maggior gettito di 600 milioni atteso da una delle norme contenute nel dl. "Noi- spiega Villarosa- non avevamo nessuna necessita' di aspettare la Corte dei Conti.

Gia' da tempo denunciamo l'emanazione di questo decreto da parte del presidente della Repubblica perche' il decreto attualmente e' incostituzionale. Stamattina la Corte dei Conti ci ha dato ragione. Intanto- spiega- si parte con un condono per le slot machine: dai 2 miliardi e mezzo si e' passati ai 600 milioni. Il problema e' che ad usufruire di questa sanatoria attualmente sono solo 17 societa' per un totale di circa 13 mila euro, cifra ben lontana dai 600 milioni di euro". Quindi, sottolinea il capogruppo M5s, "attualmente la copertura assolutamente non c'e'".

"E non solo- continua- la Corte dei conti si e' soffermata sui giochi ma secondo noi non c'e' neanche la copertura che dovrebbe derivare dall'extra-gettito Iva del pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione. Quindi, oltre a lavorare su un decreto incostituzionale noi andremo a toccare nuovamente l'Irpef per i cittadini e l'Irap, come prevede la clausola di salvaguardia, dopo che nel decreto lavoro hanno gia' richiesto il pagamento anticipato dell'Irap, dell'Irpef e l'Ires del 2014 al 101 per cento". Villarosa conclude: "Chiediamo spiegazioni a Napolitano. Chiediamo di valutare attentamente il ddl di conversione. Lui ha il potere di non firmarlo".

 

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