DELL’UTRI E DELLE PENE: ‘PUÒ TENTARE LA FUGA, NIENTE SCARCERAZIONE PER MOTIVI DI SALUTE’ - L’EX SENATORE HA DIABETE E TUMORE, LA MOGLIE: ‘UN ACCANIMENTO, MI VERGOGNO DI ESSERE ITALIANA. E POI CI STUPIAMO DI TURCHIA E VENEZUELA - IL PROBLEMA PER I GIUDICI È CHE È GIÀ STATO LATITANTE…

1. «DELL' UTRI PUÒ TENTARE LA FUGA» IL NO DEI GIUDICI ALLA SCARCERAZIONE

Fulvio Fiano per il Corriere della Sera

 

marcello dell utri libri antichi

Se ricoverato in una struttura sanitaria non attrezzata alla detenzione o se mandato ai domiciliari, Marcello Dell' Utri potrebbe darsi alla latitanza. «La sua posizione giuridica non è in alcun modo rassicurante», scrivono i giudici del Tribunale di sorveglianza, che rigettano l' istanza dell' ex senatore del Popolo della libertà, detenuto a Rebibbia per una condanna definitiva a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Pesano in questa valutazione i precedenti penali e i processi ancora in corso. Ma soprattutto, motiva il tribunale «allarmante appare la pregressa latitanza in Libano (2014), nonostante l' età, la patologia cardiaca e le altre affezioni già all' epoca presenti».

 

Il pericolo di fuga è concreto considerando «le condizioni fisiche non impeditive» del 76enne e le sue piene «capacità relazionali e cognitive». Dell' Utri «potrebbe facilmente allontanarsi», dato che nelle sedute di radioterapia a cui si deve sottoporre non indosserebbe il braccialetto elettronico.

 

Su questo punto, le ragioni del «no» si incrociano con le valutazioni mediche. Il quadro clinico «serio ma stabile» del co-fondatore di Forza Italia, pur se necessario di controlli continui, non presenta fattori di rischio imminente, dicono le perizie dei giudici. Né per la cardiopatia, né per il diabete, né per il tumore alla prostata (valori in regressione): «Ne deriva che nel bilanciamento con le ragioni di prevenzione e con il principio di indefettibilità della pena (per i reati di mafia non ci sono benefici penitenziari, ndr ) questi ultimi devono essere ritenuti prevalenti».

dellutri in ospedale

 

Gli avvocati Alessandro De Federicis e Simona Filippi avevano chiesto gli arresti ospedalieri presso la Humanitas di Milano. Per i giudici, però, l' ex parlamentare può essere curato nei reparti di servizi assistenza intensificata delle strutture carcerarie, in particolare quello dell' ospedale San Giovanni Battista-Le Molinette di Torino.

 

Qui, sottolinea il collegio, nel periodo di detenzione «non breve ma nemmeno eccessivo» che serve alle cure, Dell' Utri avrebbe una «stanza singola, con uso di bagno privato, tv funzionante», e uno spazio dedicato al movimento e alla socialità, «per cui è esclusa ogni forma di contrasto con il principio di umanità della pena». E se l' ex senatore dovesse ancora opporsi a questa soluzione «si chiede espressamente al Dap», a tutela della sua salute e in forza dell' articolo 32 della Costituzione, di disporne il trasferimento.

 

«Mario Rossi al posto di Dell' Utri sarebbe già uscito dal carcere», dice il deputato di Forza Italia Luca Squeri. «Una notizia brutta e triste», commenta la senatrice Pd, Monica Cirinnà.

 

 

MARCELLO DELLUTRI

2. DELL'UTRI: MOGLIE,ACCANIMENTO,VERGOGNA ESSERE ITALIANI

 (ANSA) - "Se viene negato" il diritto alla salute, "bisogna vergognarsi di essere italiani. Ci stupiamo di Turchia e Venezuela, ma evidentemente non sappiano guardare in casa nostra": così Miranda Ratti, moglie di Marcello Dell'Utri, intervistata da Tgcom24. Dopo il no alla scarcerazione del marito, la donna parla di "accanimento", contro il quale "non c'è nulla da fare", ribadendo che la richiesta di sospensione della pena era stata fatta solo perché il marito, detenuto a Rebibbia, potesse curarsi "in una struttura adeguata, polifunzionale e ben strutturata".

 

"Sembra inutile dire - aggiunge la moglie di Dell'Utri - che nella magistratura non ho nessuna fiducia perché anche quest'ultima istanza dimostra un accanimento, e contro l'accanimento, se uno è prevenuto, non c'è nulla da fare. E' una sentenza assurda che va a nuocere non solo alla salute di mio marito e alla nostra famiglia, ma allo Stato di diritto, perché i principi della Costituzione non vengono assolutamente rispettati".

MIRANDA RATTI MOGLIE DI MARCELLO DELLUTRI jpegPRIMI ANNI BERLUSCONI MARCELLO DELLUTRI E MIRANDA RATTI A MILANO jpeg

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…