ursula von der leyen consegna a mario draghi la pagella di bruxelles al recovery plan italiano 3

DICIAMOCI LA VERITA': IL PNRR E' ANCORA ARIA FRITTA - L'UE HA DATO IL VIA LIBERA ALLA PRIMA TRANCHE INIZIALE DA 24 MILIARDI PERCHE' NEL 2021 SONO STATI RAGGIUNTI I 51 OBIETTIVI PREVISTI - MA NON C'E' NULLA DI CONCRETO: SI TRATTA DI "TRAGUARDI" QUALITATIVI, CON POCHI PROVVEDIMENTI CHE POSSANO ESSERE VERIFICATI - L'ITALIA SI È IMPEGNATA A SPENDERE 222 MILIARDI DEL PROGRAMMA NEXT GENERATION EU, PIÙ DI QUALSIASI ALTRO PAESE. DI QUESTI, 123 MILIARDI SONO IN PRESTITO…

Roberto Perotti e Tito Boeri per "la Repubblica"

 

mario draghi ursula von der leyen

L'Italia si è impegnata a spendere 222 miliardi del programma Next Generation EU, più di qualsiasi altro paese. Di questi, 123 miliardi verranno presi a prestito, tre volte il volume di prestiti richiesto da tutti gli altri paesi dell'Unione messi insieme. Ben 21 Paesi su 28, tra i quali la Spagna che pure paga sui propri titoli di stato interessi molto più alti di quelli previsti dai prestiti comunitari - prenderanno solo le sovvenzioni del programma, cioè i soldi regalati dalla UE. 222 miliardi sono una somma enorme. Molti danno quasi per scontato, autoevidente che il Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza (Pnrr), che gestirà questa spesa, dovrà portare a un aumento duraturo del tasso di crescita dell'economia, facendoci uscire dalle secche della crescita (quasi) zero dell'ultimo ventennio.

 

PNRR

Ma non è affatto scontato: se spesa male questa montagna di miliardi potrebbe addirittura ostacolare la crescita. E spendere bene 222 miliardi aggiuntivi in poco tempo è difficilissimo. Cosa è stato fatto in questo primo anno di vita del Pnrr per cominciare a vincere questa difficilissima scommessa? Secondo il Governo tutte le 51 le condizioni imposte dalla Commissione entro il 2021 per erogare la prima tranche del progetto sono state soddisfatte e, in effetti, i primi 24 miliardi sono stati stanziati. Un passo salutato da molti con un entusiasmo pericoloso.

 

Ben 50 di queste 51 condizioni erano di natura qualitativa, "traguardi" anziché "obiettivi" quantitativi verificabili sulla base di riscontri oggettivi. Inoltre, era davvero difficile pensare che la Commissione potesse bocciare subito il primo beneficiario del programma. L'approvazione della Commissione non è quindi un riscontro attendibile dei progressi compiuti nel 2021. Recentemente il governo ha trasmesso al Parlamento un resoconto di 100 pagine su quanto fatto sin qui.

ursula von der leyen consegna a mario draghi la pagella di bruxelles al recovery plan italiano 1

 

Purtroppo la nota dominante del documento è la genericità. Ad esempio, il traguardo numero 5, "hub del turismo digitale", è stato raggiunto con la seguente annotazione: «sono state avviate numerose attività tecniche e un tavolo di lavoro interistituzionale in seno alla Conferenza delle Regioni, per il coordinamento degli stakeholder esterni finalizzato alla discussione dei principali temi che concorrono allo sviluppo delle politiche turistiche in chiave digitale.

 

Inoltre, è in corso il consolidamento della partecipazione del Ministero del turismo al consorzio AI PACT (Artificial Intelligence for Public Administration Connected)". I punti 11, 12 e 13 riguardano la legislazione attuativa della riforma dei processi civile, penale e nel caso di crisi d'impresa. Ma dalla scheda predisposta dal Ministero della Giustizia si evince che nessun decreto attuativo delle leggi delega è stato ancora varato (sono stati solo «istituiti i gruppi di lavoro per la riforma del processo penale e sono in corso di costituzione quelli per la riforma del processo civile»).

appalti

 

In realtà, ci dicono alcuni esperti in materia da noi consultati, nonostante la grande pubblicità di queste riforme non è affatto chiaro quanto effettivamente si accorceranno, in media, i tempi dei processi. Ed era questo il punto essenziale di queste riforme. Sulle politiche attive del lavoro il documento scrive che «sono avanzati i lavori per la definizione del format del Piano di attuazione regionale, ossia la declinazione a livello territoriale del programma GOL. Sono avanzati anche i lavori dei sottogruppi tematici, in particolare quello per la definizione della profilazione e dell'assessment, nonché i lavori propedeutici all'aggiornamento dei costi standard».

 

ursula von der leyen consegna a mario draghi la pagella di bruxelles al recovery plan italiano 2

E potremmo continuare. L'impressione è quella di un resoconto puramente formale, di affermazioni aventi lo scopo di barrare una casella, con ben pochi contenuti o provvedimenti concreti. Ovviamente sarebbe ingiusto chiedere a un governo che deve gestire l'emergenza sanitaria di varare 50 riforme in meno di un anno. Contava, però attuare subito quei provvedimenti "abilitanti" che serviranno per rendere possibile l'attuazione del piano nei prossimi anni.

 

appalti 2

Ma è proprio su questo terreno che si scontano i maggiori ritardi. Ne indichiamo due. Molti progetti saranno gestiti dagli enti locali. Occorrono quindi stazioni appaltanti di dimensioni medio-grandi in grado di gestire progetti di grosse dimensioni, invece delle miriadi che esistono ora. Ma non ci risulta che siano state prese iniziative per ridurre il numero delle stazioni appaltanti, importante anche per ridurre i rischi di corruzione, né che siano stati fatti passi avanti nel costruire un sistema di rating dei fornitori (con relativa banca data per il monitoraggio sistematico della performance dei fornitori).

mario draghi ursula von der leyen a cinecitta

 

Eppure bastava attuare la riforma del Codice degli Appalti del 2016. Occorre poi dotare la PA di tecnici in grado di attuare e monitorare il piano. È positivo che si sia cominciato ad assumere. Ma, come messo in rilievo dall'Ufficio Parlamentare di Bilancio, lo si sta facendo riducendo la selettività dei concorsi (ad esempio con selezioni basate unicamente su colloqui a distanza senza chiarire peraltro come si sceglieranno i candidati da sottoporre a colloquio), piuttosto che adeguando le remunerazioni o prevedendo percorsi di carriera per attrarre un maggior numero (e una qualità più elevata) di partecipanti.

appalti

 

Insomma, se vogliamo vincere la scommessa fatta dal nostro Governo conta non solo spendere in fretta, ma anche e soprattutto spendere bene. E su questo è importante tenere alta la guardia: da qui in poi conteranno i fatti, non le parole.

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...