MEGLIO UN DIPINTO OGGI CHE UN ASSEGNO DOMANI - LO STATO ACCETTA OPERE D’ARTE PER SALDARE I DEBITI FISCALI - IL CASO DI ALBERTO BURRI CHE ANNI FA PAGÒ UN MLD DI TASSE ARRETRATE CON DIECI TELE – ATTENTI ALLE “CROSTE”…

Maria Corbi per “la Stampa

 

franceschinifranceschini

Il gioco funziona così: un cittadino dà un’opera d’arte e il Fisco straccia la cartella esattoriale. Una compensazione che esiste da più di 30 anni (legge 512 del 1982), ma che è stata utilizzata raramente. Adesso Dario Franceschini ha ricostituito la commissione che definisce condizioni e valore delle opere. Sarà perché, come dice lui, così si tutela il patrimonio artistico nazionale.

 

alberto burrialberto burri

Ma certamente non solo visto che sempre più italiani le tasse non le pagano perché i soldi non ce li hanno. E allora meglio un baratto che interminabili cause e procedure di pignoramento. In fondo vale il vecchio detto: meglio un dipinto oggi che un assegno domani. Si possono quindi pagare imposte dirette e quelle di successione privandosi di dipinti, sculture, reperti archeologici, collezioni archivistiche e librarie, terreni e immobili di pregio.

Un atto necessario, dicono al ministero, per dare ai contribuenti la possibilità di onorare le imposte dirette e le imposte di successione cedendo allo Stato beni culturali vincolati e non vincolati. «In questo modo - ha dichiarato Franceschini – lo Stato adempie ad un duplice obiettivo: da un lato, in un momento di crisi, consente ai cittadini di assolvere ai propri obblighi fiscali tramite la cessione di opere d’arte, dall’altro, torna ad acquisire patrimonio storico e artistico». La commissione non era stata rinnovata (ultima riunione nel 2010), sebbene, spiega Franceschini, «l’esperienza di altri paesi europei, l’Inghilterra prima fra tutti, ne dimostri le grandi potenzialità».
 

Walter 
Pugni
Walter Pugni

La domanda non richiede particolari formalità e può essere presentata sia agli uffici periferici del Ministero, nel territorio di residenza, sia all’Agenzia delle entrate. Il valore dei beni culturali offerti in pagamento è stabilito con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, sentita l’apposita commissione, appena ricostituita.formata da tre membri del Mibact – Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e da tre rappresentanti del ministero dell’Economia e delle Finanze. 
 

Nicolas 
Lancret
Nicolas Lancret

Certo la trattativa non sempre va a buon fine. Fino ad oggi quasi mai. Nel 2010 sono state esaminate: 4 sculture in bronzo di Walter Pugni; un olio su tela di Nicolas Lancret; una pittura su tela di Alberto Burri; un’area di interesse archeologico in Palestrina; la collezione archeologica Macrì di Locri; l’archivio Alliata di Palermo; Villa Junia a Sanremo. Solo il quadro di Alberto Burri, “Bianco e Nero”, stimata circa 100.000 euro, è stato ritenuto interessante dalla commissione ed è stato oggetto di scambio e acquisito alla Galleria Nazionale dell’Umbria, dove è attualmente esposto. Anni prima era stato lo stesso Burri a chiedere al Fisco di mettere una pietra sopra un debito di un miliardo di vecchie lire in cambio di dieci opere. E l’amministrazione aveva accettato.
 

Giusto, sbagliato? Secondo Luciano Chesini, famoso architetto ed esperto d’arte l’idea sarebbe ottima «visto che tanta gente ha opere importanti chiuse in cassette di sicurezza. Il problema è la valutazione che deve essere giusta e non far leva sulla disperazione della gente che per levarsi l’incubo del fisco è disposta a cedere opere al di sotto del proprio valore di mercato».

 

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO