SOTTO-MARINO S’INGINOCCHIA AL VATICANO - DOPO LE BACCHETTATE DEL SETTIMANALE “ROMA SETTE” VICINO AL CARDINAL VALLINI, MARINO RINVIA IL VOTO SULLE UNIONI CIVILI

1 - UNIONI CIVILI: ROMA; M. MIELI, PD SI INGINOCCHIA A VICARIATO
(ANSA) - La conferenza dei capigruppo dell'Assemblea Capitolina ha deciso di rinviare la discussione d'aula sulla delibera delle unioni civili a data da destinarsi per dare spazio ad altre "priorità". A favore del rinvio si è schierato anche il Pd, che si è allineato all'opposizione mentre, per una rapida discussione, hanno votato soltanto Sinistra Ecologia e Libertà e Movimento Cinque Stelle.

Lo ricorda Andrea Maccarrone, presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, definendola "una scelta inaccettabile che rinvia ancora una volta un provvedimento atteso da anni, su cui sono state raccolte migliaia di firme di cittadini e che è parte integrante e caratterizzante del programma del sindaco Marino. All'indomani delle dichiarazioni del Vicariato giunge puntuale il passo indietro del Partito Democratico".

"Un triste spettacolo - aggiunge - a cui abbiamo dovuto assistere già troppe volte, quello di un Pd pronto a inginocchiarsi alle richieste d'Oltretevere e a voltare le spalle alla città!. Vogliamo sperare che si tratti solo di un errore di percorso e che l'iter di approvazione della delibera prosegua rapido. Non possiamo più accettare che su Roma viga un potere di veto della chiesa a scapito dei diritti e della dignità di migliaia di cittadini.

Ci appelliamo al Sindaco Ignazio Marino - aggiunge - perché intervenga con decisione sulla sua maggioranza, per dare concretezza agli impegni assunti in campagna elettorale e più volte ribaditi nelle scorse settimane". Il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli chiede al capogruppo del Pd in Campidoglio, Francesco D'Ausilio, "un immediato incontro di chiarimento" ed aggiunge: "Vogliamo capire se per ottenere i diritti delle persone lgbtq di Roma dobbiamo rivolgerci al Campidoglio o è più utile andare a protestare a Piazza San Pietro!".

2 - LA CHIESA ATTACCA IL SINDACO DI ROMA
Paolo Rodari per "la Repubblica"

«Non si può barare con le parole». Per il vicariato di Roma non ci sono mezze misure: il riconoscimento e l'istituzione di un registro delle unioni civili approvato nei giorni scorsi nelle commissioni capitoline, è «una forzatura giuridica, frutto di miopia politica». A parlare, per voce del cardinale vicario della città di Roma, Agostino Vallini, è un editoriale di Angelo Zema, direttore del settimanale Roma Sette che esce quest'oggi nella capitale insieme al quotidiano dei vescovi italiani Avvenire.

Con il varo della delibera, si legge nel durissimo testo, «a essere discriminate sarebbero le famiglie». E ancora, l'affondo più importante: «Distinguere non è discriminare ma rispettare: questo dovrebbe essere chiaro. A meno che non si voglia immaginare di fornire assist a normative nazionali - ancora inesistenti - o di preparare qualche coup de théâtre nella città del Papa, cuore della cristianità ».

«Un tocco hollywoodiano », lo definisce il direttore di Roma Sette, «concessione alla scenografia per un'idea priva di sostanza, se si considera non solo l'inutilità giuridica di tale strumento ma anche il flop dei registri delle unioni civili in sei Municipi romani (meno di 50 coppie iscritte in 8 anni, come dimostrato da un'inchiesta di Avvenire). Insomma, la delibera è una forzatura giuridica, frutto di miopia politica. Di una politica che non sa guardare lontano, che vola basso e resta al palo dibattendosi tra le emergenze irrisolte della città».

Al tempo del Papa della misericordia e della tenerezza evangelica, che alla ripetizione monotematica dei princìpi detti "non negoziabili" preferisce anteporre l'abbraccio e l'accoglienza verso tutti, le parole uscite dal Vicariato suonano quasi come una contraddizione. Ma non lo sono.

Intanto, è impensabile che il Vicariato si esponga senza che il Papa, che porta il titolo di vescovo di Roma - Vallini esercita le funzioni di vescovo in sua vece, ma non è il titolare della diocesi - ne condivida la linea. Vallini e Bergoglio, fra l'altro, hanno contatti frequenti. In secondo luogo, non sembra essere Francesco un Pontefice intenzionato a tradire la dottrina o gli insegnamenti fino a oggi proposti dai suoi successori. Piuttosto egli lascia che siano le Chiese locali e i loro pastori a intervenire laddove sia ritenuto necessario, facendo egli in questo senso egli un passo indietro.

Più volte Francesco ha salutato cordialmente in piazza San Pietro il sindaco di Roma Ignazio Marino. Mentre lo scorso 9 gennaio ha avuto un'attenzione particolare non solo al sindaco ma anche al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e al commissario straordinario della Provincia di Roma, il prefetto Riccardo Carpino, ricevuti in udienza.

Invece che accoglierli tutti e tre nella sala Clementina come da protocollo, li ha ricevuti separatamente, parlando in privato con ognuno di loro, senza discorsi ufficiali. Ma queste attenzioni non significano che egli condivida ogni azione politica dei tre. Semplicemente preferisce che, senza che la cadenza degli interventi diventi ossessiva, siano i vescovi locali a esprimersi se c'è bisogno.

Già a Buenos Aires il cardinale Bergoglio aveva definito l'equiparazione delle unioni omosessuali al matrimonio un «reale e grave regresso antropologico ». Mentre in queste ore egli ha scritto a coloro che oggi a Parigi partecipano alla nona edizione della Marcia per la vita, organizzata dal collettivo En marche pour la vie, incoraggiandoli con forza ad andare avanti: «Diciamo sì all'amore e no all'egoismo - ha scritto - . Diciamo sì alla vita e no alla morte; in una parola diciamo sì a Dio, che è amore, vita e libertà ».

 

 

IGNAZIO MARINO FUNERALI DELLA TRANS ANDREA QUINTERO FOTO LAPRESSE ignazio marino e napolitano all opera di roma per la prima di ernani diretto da riccardo muti Ignazio Marino e Anna Falchi Ignazio Marino e Anna Falchi IGNAZIO MARINO E IL CARDINALE AGOSTINO VALLININicola Zingaretti IGNAZIO MARINO E PAPA BERGOGLIO Nicola Zingaretti

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…