1. DOPO IL NAUFRAGIO, IL DISASTRO! AL GIGLIO LA VERA CATASTROFE È QUELLA DEI SOCCORSI. POLIZIA, CARABINIERI, FINANZA, GUARDIA COSTIERA, POMPIERI: C'È UNO STATO CONFUSIONALE COLLETTIVO: OGNI CORPO DELLO STATO HA IL SUO PORTAVOCE, CHE SMENTISCE IN POCHI MINUTI QUANTO DICHIARATO DAL PORTAVOCE DEGLI ALTRI CORPI 2- BERTOLASO ALLA RISCOSSA: "POSSIBILE CHE NESSUNO SEGUA LE ROTTE DELLE SUPER-NAVI? BASTA UN'APP DA 2 EURO PER FARLO. PERCHÉ NESSUNO HA COORDINATO I SOCCORSI? IL COMMISSARIAMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE PIACE AI VARI COMANDANTI DI OGNI ORDINE E GRADO CHE HANNO COSÌ IL LORO QUARTO D’ORA DI CELEBRITÀ"

1- LA NAVE AFFONDA E NESSUNO FA NIENTE. SOLO DOPO 8 GIORNI NOMINATO IL COMMISSARIO STRAORDINARIO. LA CONFUSIONE SULL'ISOLA DEI VARI CORPI DELLO STATO IN CERCA DI NOTORIETA'
Sandra Amurri e Sara Nicoli per "Il Fatto Quotidiano"

A distanza di otto giorni dal naufragio della Costa Concordia solo ieri in tarda serata il Cdm ha decretato lo stato d'emergenza e nominato Franco Gabrielli, capo dipartimento della Protezione civile nazionale, commissario straordinario. Ed era ora. Anche perchè sull'isola i vari corpi che partecipano alle operazioni di soccorso e messa in sicurezza della nave, Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Guardia Costiera, Vigili del Fuoco, versano in uno stato confusionale collettivo.

Ognuno ha il suo portavoce ufficiale che più volte al giorno parla con i giornalisti, dichiarazioni che assomigliano a bollettini medici in assenza di una diagnosi. La nave si è mossa di qualche millimetro. Le ricerche sono state interrotte. Dovrebbe arrivare la tempesta. E via di questo passo. Il portavoce di un corpo consegna scenari smentiti dal portavoce di un altro corpo.

Simbolo per eccellenza della confusione la giornata di ieri, in cui allo spostamento della nave è seguita l'interruzione delle operazioni di soccorso, ma non è stato confermato l'inizio di quelle per l'estrazione del gasolio che il portavoce del ministro Clini aveva assicurato sarebbero iniziate oggi, ma non prima del termine dei soccorsi per il ritrovamento dei cadaveri o di qualche cuore ancora pulsante proprio per non ostacolarne l'attività considerata prioritaria.

Ma nessuno ha detto che le operazioni di soccorso sono terminate per sempre, allora come fanno a iniziare quelle di svuotamento dei serbatoi? E arriva anche quello che ti spiega che nessuno può sopravvivere a temperature che di notte scendono anche a 5 gradi sotto zero sempre che abbiano trovato acqua.

E ancora: ieri hanno detto che la nave verrà imbracata utilizzando le sue stesse catene e ancorata al fondale per non correre il rischio che all'arrivo della mareggiata si inabissi trasformandosi in una bomba ecologica che distruggerebbe l'ecosistema. Non è accaduto.

Di certo la "pratica dell'inchino" continuerà, in attesa che venga approvato il decreto rotte vista la sconfitta subita dal ministro Clini che prima lo aveva annunciato, mentre ieri è emerso che aveva parlato un po' troppo presto, più che altro senza essersi prima informato bene dello strumento legislativo che sarebbe stato necessario.

Già, perchè i "professori" di Monti ancora accusano poca dimestichezza con le procedure e gli errori sono dietro l'angolo. "Non è possibile dirimere una simile materia riguardante le rotte commerciali delle navi attraverso una decretazione d'urgenza - spiegano, non senza imbarazzo, al ministero dell'Ambiente - perché si tratta di una decisione che coinvolge più ministeri, non solo l'Ambiente, ma anche i Trasporti".

Ne consegue che Passera e Clini dovranno mettersi intorno a un tavolo, sentire le compagnie di navigazione, sia pubbliche che private, consultare le Capitanerie di Porto e quindi stilare un documento "interministeriale". I tempi non saranno brevi. Forse un mese, tempo forse troppo lungo per mettere mano a un'emergenza di sicurezza, anche ambientale, a cui nessuno aveva pensato prima.

Colpevolmente. Intanto il grattacielo a otto piani è ancora lì a tenere tutti con il fiato sospeso, nascondendo oltre ai cadaveri forse vite umane. Seppure i familiari dei dispersi oramai abbiano perso la speranza. Ieri i genitori di Erika, la barman peruviana, sono arrivati sull'isola e con passo lento scandito dal dolore hanno percorso la passerella del porto e a bordo della motovedetta della Guardia di Finanza sono arrivati davanti alla Concordia. L'hanno guardata a lungo pregando con le mani giunte e come fossero dinanzi alla tomba della figlia hanno deposto, in mare, un mazzo di rose bianche.

2- BERTOLASO ATTACK: PERCHE' NESSUNO CONTROLLA LE NAVI IN MARE? BASTAVA UN'APP DA DUE EURO PER FARLO. PERCHE' NESSUNO HA COORDINATO I SOCCORSI? - LA PROTEZIONE CIVILE COMMISSARIATA PIACE AI VARI COMANDANTI DI OGNI ORDINE E GRADO CHE HANNO IL LORO QUARTO D'ORA DI CELEBRITA'...
Guido Bertolaso per "Il Corriere della Sera"

Caro direttore, su questo incredibile disastro si è scritto di tutto. Alcuni aspetti fondamentali, però, sono stati trascurati.

II primo. Sembra che il passare vicino alla costa fosse abitudine, non un caso eccezionale, per questa e forse per altre navi di quelle caratteristiche e di quella stazza. Una notizia del genere rappresenta una denuncia ben più pesante delle accuse rivolte allo sprovveduto comandante della Costa.

Chi sono, quanti sono, dove sono coloro che sapevano di queste insane abitudini e non hanno detto nulla, non hanno preso provvedimenti, non hanno reagito richiamando i comandanti delle navi a regole di condotta sensate? Serviva un decreto legge per impedire gli «inchini»?

Il secondo. Conosciamo i! rischio potenziale, per le vite umane e per l'ambiente, che può venire da un disastro in mare. Abbiamo un sistema di controllo del ciclo, molto meno frequentato del mare, che ci consente di seguire ogni aereo, anche il più piccolo, in ogni sua mossa. Con le navi, come siamo messi? Possibile che un tratto di mare così trafficato come quello toscano sia attraversato da mezzi navali che nessuno segue, che nessuno monitora, anche enormi come la nave affondata al Giglio?

Se il comandante fosse stato ai comandi di un aereo da turismo, sarebbe stato inseguito prima del disastro, non dopo, dalla voce di chi lo richiamava al rispetto delle norme su! volo. Chi va per mare conosce bene un sistema che oggi usano pure le barche a vela: l'Ais, segnale anticollisione (è disponibile anche sull'iPhone, grazie al programma «marine traffic», costa 2 euro e da tutte le indicazioni sulle navi in movimento, con rotta e velocità). Perché nessuno ha controllato cosa faceva una nave con 4.000 anime a bordo?

Il terzo. La notizia arriva, i soccorsi si mobilitano, pur nel colpevole ritardo nella segnalazione dell'emergenza. La mobilitazione è intensa, attiva, generosa. Tanti hanno lavorato per ore e ore, tanti hanno affrontato situazioni difficili, tanti hanno dato prova di eroismo. Ma chi ha coordinato i soccorsi?

Chi ha preso in mano la gestione dell'intera operazione, dall'accoglienza dei superstiti ai rapporti con le autorità degli altri Paesi, dalla lista dei passeggeri alla ricerca dei dispersi, fino alle misure per la messa in sicurezza dell'ambiente? Chi informa l'opinione pubblica? Nessuno.

Per fortuna che il territorio del Giglio è di un Comune che ha consapevolezza e strutture di Protezione civile all'altezza. Il sindaco ha potuto fare bene e subito. Ma se il disastro fosse avvenuto al largo e non a cento metri dalla costa non sarebbe stato possibile mettere in sinergia competenze e capacità che fanno capo a soggetti molto diversi tra loro.

Perché? Perché è stato «commissariato» il Dipartimento della Protezione civile, perché si pensa che non sia indispensabile un effettivo coordinamento e nessuno ritiene più utile metterci la faccia. A me è parso strano che ci siano voluti più di quattro giorni per vedere all'opera gli incursori della Marina militare. Che servisse qualcosa di più della fiamma ossidrica per entrare in certe aree del relitto era cosa da capire subito.

Ma chi c'era al Giglio per decidere immediatamente, integrando le competenze dei Vigili del fuoco con quelle di altre strutture dello Stato? Se il problema è che con il Dipartimento di mezzo i vari comandanti, autorità di ogni ordine e grado vengono privati del loro quarto d'ora di celebrità, allora che si trovi una soluzione che preveda all'inizio di ogni emergenza l'estrazione a sorte di un portavoce che cambia ogni tre giorni, per far posto a tutti.

Ma non contrabbandiamo l'assenza delta Protezione civile come risparmio delle risorse pubbliche speculando su calunnie e accuse false e mai provate finalizzate a delegittimare una realtà orgoglio degli italiani.

 

 

LA COSTA SERENA PASSA ACCANTO AL RELITTO DELLA COSTA CONCORDIA DA LA STAMPA CONCORDIA GENTE IN MARE DA REPUBBLICA SOMMOZZATORI IN AZIONE ALLISOLA DEL GIGLIO VICINO LA COSTA CONCORDIA SARKOZY COME LA CONCORDIA - CHE SCANDALO! IL CAPITANO NON HA VOLUTO ABBANDONARE LA NAVE BY PLANTUUNO DEI SUB DEL GOS IN AZIONE DENTRO LA CONCORDIA FRANCESCO SCHETTINO CAPITANO DELLA CONCORDIA NAUFRAGIO DELLA CONCORDIA LE RICERCHE NELLE ACQUE GHIACCIATE NAUFRAGIO CONCORDIA IL RECUPERO DELLA SCATOLA NERA I SOCCORSI ALLA NAVE CONCORDIA CONCORDIA FOTO SUBACQUEA IL CAPITANO DELLA CONCORDIA FRANCESCO SCHETTINO

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