draghi montanari

AH, SE NON CI FOSSE TOMASO MONTANARI... - "CON DRAGHI AL COLLE ALTRO CHE REPUBBLICA DELLE BANANE" – "CON LUI AL QUIRINALE CI SAREBBE STATO UN IPER PRESIDENZIALISMO CHE AVREBBE MASSACRATO LA COSTITUZIONE. È UNA IPOTESI SOSPESA, NON SVENTATA - CONTE FACEVA DELLE PALLIDE COSE SOCIALDEMOCRATICHE. QUESTO FA COSE DI DESTRA - IL M5S CHE LO APPOGGIA È COME IL PAPA CHE BESTEMMIA, LA LEGA? NON È UN PARTITO DEMOCRATICO". BORDATE A  MELONI E RENZI, “GHINO DI TACCO MINORE”, IL MATTARELLA BIS  “NON E’ UNA BUONA NOTIZIA” E IL SILURO SUL "GIORNO DEL RICORDO": “HANNO USATO I MORTI DELLE FOIBE PER…”

Luca Telese per www.tpi.it

 

tomaso montanari 5

Montanari, tu non hai lesinato critiche alla sinistra dopo l’elezione del presidente della Repubblica.

E ho fatto bene. Ci siamo risparmiati Draghi, e questa per ora mi pare l’unica notizia buona.

 

Però?

Abbiamo avuto un Mattarella bis, e questa - invece - malgrado ciò che si pensa a sinistra, non è una buona notizia.

 

Cosa non ti va bene del secondo mandato?

La Costituzione dice, a mio parere in modo chiaro: l’assemblea dei grandi elettori vota il nuovo presidente”. Siamo sul filo della legittimità: oggi per Mattarella,  come prima per Napolitano.

 

Peró non c’è solo questo, immagino.

MARIO DRAGHI

Infatti c’è molto di più, sul piano politico-simbolico, prima ancora che su quello della legittimità giuridica.

 

Cosa?

Il “nuovo” presidente è quello “vecchio”. Questa è la migliore fotografia dell’Italia contemporanea, quella dove “nuovo” e “vecchio” possono diventare addirittura sinonimi. Follia.

 

Va detto che Mattarella era uno dei candidati più giovani.

Durante la Costituente Terracini spiegó chiaramente: “Con l’articolo 85 rieleggere il vecchio presidente sarà impossibile”. Questa era la volontà, chiara.

 

Non lo hanno vietato esplicitamente però

mario draghi a genova

Adesso il secondo mandato è già diventata una consuetudine: il nuovo-vecchio è l’immagine paradossale che racconta il nostro paese.

 

Da dove nasce, dunque, quella che tu ritieni una  sconfitta?

Da molto prima. Con il governo Draghi il centrosinistra ha portato la Lega al governo del paese. Ancora non si sono resi conto di cosa questo abbia comportato davvero, sia sul piano politico che su quello culturale.

 

Di solito si dice: scegliere la Lega “di governo”, includendola nel governo Draghi, ha indebolito quella “di protesta”.

Non condivido né la premessa né la conclusione.

 

Ovvero?

Lega ha molte anime, ma la cosiddetta anima “moderata” e “industrialista” fa capo a Giancarlo Giorgetti, uno che nasce nel Msi. Non è per nulla moderata, negli obiettivi: solo più tattica nella modalità.

mario draghi a genova 2

 

Dici che tra Giorgetti e Salvini è un gioco delle parti?

È una dialettica politica irrilevante ai fini dell’identità. La Lega - tutta - ha rapporti consolidati con la galassia fascista e neofascista nazionale internazionale. E con Putin.

 

Non ti pare un giudizio drastico? 

Leggi il libro di Claudio Gatti, “I demoni di Salvini”: impressionante. Guarda le posizioni sull’Ucraina. L’asse con la Russia. Secondo me la Lega non è un partito democratico.

 

Quindi il governo Draghi non ha “normalizzato” Salvini?

tomaso montanari

Semmai è il contrario. Io lo scrissi a marzo: si preparava un’operazione che doveva culminare nell’elezione di Draghi al Colle: il piano era questo.

 

Quale?

Creare un iper presidenzialismo “de facto” che avrebbe massacrato la Costituzione.

 

Iper?

Almeno il presidenzialismo, quello vero, ha pesi e contrappesi. Se Draghi avesse governato dal Colle, come non a caso chiedeva “il moderato” Giorgetti, saltava il ruolo del presidente-arbitro. Altro che repubblica delle banane.

 

Non è accaduto.

Per ora. Nulla ci garantisce che non accada a fine legislatura: è una ipotesi sospesa, non sventata. 

 

Lo consideri un pericolo?

mario draghi a genova 9

Mi spaventa il parlamento blindato in un governissimo quasi unanime. Che poi, nei rapporti di forza,  la squadra di governo sia di venti e quella di opposizione di due, - Fratelli d’Italia e Sinistra Italiana - non fa che aggravare la situazione.

 

Se era un piano così ben congegnato cosa lo ha bloccato?

La palese mancanza di rispetto delle istituzione dimostrata da Draghi.

 

Sei durissimo.

il discorso da “nonno della patria” ha fatto trasparire una ambizione personale fortissima. Troppo persino per lui.

 

tomaso montanari da lilli gruber

Tomaso Montanari. Professore universitario, saggista, rettore, grande polemista: rappresenta uno degli ultimi intellettuali critici della sinistra italiana. La sua analisi sulla crisi dei giallorossi e del centrosinistra è più drastica della sua critica alla deste: “Il Movimento è la mia delusione più grande”.

 

Parli del discorso di fine anno è suonato come una autocandidatura. È stato un errore.

Partiamo da un fatto enorme. Intorno a Draghi c’è un coro stucchevole. I media, salvo eccezioni, non osarono criticare quella infelice sortita. Ma la politica si è spaventata, e lo ha fermato.

 

Non condividi l’idea che Draghi governando dia un colpo al cerchio e uno alla botte, a destra e a sinistra?

luigi di maio mario draghi

Quali sono stati i colpi a destra?

 

Beh, il green pass, i vincoli vaccinali.

Di sinistra non c’è nulla: norme di buonsenso. Ma ti dico che la rinuncia a governare la Pandemia ha prodotto una impennata di morti. È stato un disastro.

 

E li imputi a questo governo?

Cito - ad esempio - i dati di Carlo Lavecchia su Milano, dove la maggioranza delle vittime sono vaccinati con una o due dosi: hanno pagato la vera politica del governo.

 

luigi di maio mario draghi

Cosa intendi per “vera”?

Abbiamo seguito la linea di Boris Johnson, ma al contrario di lui, senza dirlo.

 

Quale? 

Sulla salute pubblica ha prevalso il mercato. Non chiudere le attività, e semmai la scuola, anche se con le quarantene. Il costo è questo.

 

Linea diversa da Conte?

Draghi ha governato la Pandemia guardando solo agli interessi economici. Davvero conveniva non chiudere i ristoranti? Non si possono spendere i soldi per i ristori, ma per fare il ponte sì.

 

Su Draghi hai dei pregiudizi, confessa.

tomaso montanari al tavolo con la sinistra

Lo rivendico.

 

Davvero?

Il pregiudizio verso una persona il cui operato è noto da decenni, in realtà, è un giudizio fondato.

 

Quindi un giudizio negativo.

Draghi non è uno sconosciuto: vallo a chiedere ai greci chi è Draghi.

 

Parli della crisi del 2011. 

Lui in quel caso era nella Trojka. Noi ci siamo portati a casa la Trojka fai-da- te. E si vede: il Quirinale è solo l’ultimo tassello.

 

Mattarella non si dimetterà, però.

Dici?  Pronostico: dopo le elezioni inizieranno a scrivere: c’è un Parlamento nuovo, questo presidente è figlio di un Parlamento delegittimato.

sergio mattarella con mario draghi e ugo zampetti sulla lancia flaminia

 

Però  poi sei duro anche con Mattarella.

La sua strategia l’ha svelata solo il più grande analista politico italiano.

 

E chi sarebbe?

Maurizio Crozza: “Credulone e creduloni, avevate davvero creduto agli scatoloni?”. Ah ah ah…

 

Io lo considero in buonafede.

Per carità. Ma la  sindrome da “Salvatore della patria” spesso produce - in buonissima fede - brutti esiti.

 

In che cosa è “di destra” il governo Draghi?

Possiamo far notte.

 

Ti ascolto.

Nell’ennesima proroga dello stato di eccezione. E la sinistra ha applaudito!

 

Cosa avresti voluto?

Ci volevano “I No che aiutano a crescere”. 

 

Altri segnali?

tomaso montanari 4

Conte - che pure ho criticato severamente - aveva difeso l’occupazione. Draghi ha portato lo sblocco dei licenziamenti e non ha fatto sostanzialmente nulla su quelli collettivi.

 

E poi?

La riforma fiscale non più progressiva, è stato un segnale simbolico, prima ancora che economico.

 

Gli importi su cui si è litigato erano bassi.

Ma intanto, per la prima volta, si è affermato un principio. Io la chiamo riforma di San Matteo: “A chi ha sarà dato. A chi non ha sarà tolto”. 

 

 

Draghi dice che sono stati i partiti a volere quelle norme.

Lui ha lasciato fare Lega e Forza Italia, si è nascosto dietro di loro. Ma non a caso si è beccato uno sciopero generale.

 

sergio mattarella giuliano amato

Altro?

La cosa più grave, di cui nessuno parla. Nel 2024 è già previsto un taglio di sei miliardi sulla Sanità. Si spenderà meno che nel 2019. È scritto nero su bianco, ma nessuno dice una parola, a partire da Pd e M5s.

 

Non salvi nessuno?

Non abbiamo imparato nulla. Le terapie intensive le ha smantellate la politica. Ma intanto Draghi aumenta di cinque miliardi le spese militari. 

 

Dovevano opporsi Pd e M5s?

Ma quale assemblea di matti, dopo questa pandemia da soldi ai cannoni e li toglie agli ospedali?

 

Quindi Draghi per te non è un tecnico?

Ci siamo dimenticati la sua lettera imbarazzante a Berlusconi? Lo attaccava. Ma da destra: sulle pensioni, per esempio. Quest’uomo ha una storia.

tomaso montanari 3

 

E perché sui media c’è quello che chiami “il coro”?

Semplice. La stampa oggi in Italia non è libera, non è indipendente, obbedisce ai suoi padroni.

 

E perché gli editori sostengono Draghi?

Gli conviene. L’Italia è più precaria. Cresce l’occupazione, ma solo a termine. Per questo hanno abbattuto il governo giallorosso.

 

giuliano amato mario draghi sergio mattarella 1

C’era un disegno, secondo te? 

Non ho mai amato Conte. Ma il suo governo faceva delle pallide cose socialdemocratiche. Questo fa cose di destra.

 

Secondo i sondaggi il governo perde fiducia ma ha ancora un consenso maggioritario. 

Come si può credere ai sondaggi? O al pubblico della prima della Scala? Attenzione: la maggioranza degli italiani si astiene, sta alla finestra. 

 

C’era alternativa?

Non votare questo governo.

 

Ce l’hai con il Pd o con il M5s?

No, con il M5s! Per me il Pd è un partito di centro.

 

Ma ha Provenzano vicesegretario!

Un partito che ha come vice la Tinagli e Provenzano è come minimo schizofrenico. La somma politica di annulla. 

tomaso montanari 2

 

E la proposta della tassa di successione di Letta?

Era giusta. Ma non a caso è stata criticata - nel suo partito! - e abbandonata subito.

 

Quindi Letta più di  sinistra del suo Pd? 

Dipende. Sul Colle diceva “Il Pd protegge Draghi” Mi veniva in mente Vulvia-Guzzanti, di Rieducational Channel con gli “spingitori”.

 

 

E passiamo al M5s.

Che dire? Per me il Movimento è un motivo di delusione radicale.

 

Sei così duro?

È come se il Papa che si affacciasse al Palazzo di San Pietro bestemmiasse.

 

GIUSEPPE CONTE CON ENRICO LETTA

Addirittura?

Draghi sta facendo quel che disse nell’estate 2020 al meeting di Cl: “Alcune critiche al sistema  sono accettabili, ma non una critica radicale”. E anche: “L’ordine esistente va difeso”. L’imperativo assoluto “è la crescita”.

 

E dunque?

Critica dell’ordine esistente e tutela dell’ambiente erano le bandiere con cui il M5s ha preso il 33%!

 

Sono cambiati stando al governo?

Guarda Di Maio. Ormai la sinistra ha due partiti di centro, ce ne bastava uno solo…

 

E la sinistra-sinistra?

Fratoianni si oppone, ma quasi in solitudine: ha fatto una scelta giusta e coraggiosa. Se Speranza condivide i tagli al suo ministero, sarà assorbito dal Pd.

enrico letta e giuseppe conte 2

 

Risultato?

Molti che votavano  Sinistra e M5s, non voteranno più.

 

La destra è maggioranza?

I suoi numeri sono preponderanti nella metà del paese che vota. Fai attenzione: i decreti sicurezza non li ha abrogati nessuno, la Lamorgese ha fatto manganellare gli studenti. Se la Lega torna al governo ha tutti gli strumenti per dare la caccia al nero.

 

Temi più Salvini o la Meloni?

tomaso montanari 1

Ti rispondo con Herzen: “Sono peggio tutti e due”.

 

E Renzi?

Non faceva politica per cambiare la vita degli altri, ma la propria. È un Ghino di tacco minore.

 

È stato sconfitto.

Meno male.

 

È vero che al liceo Dante, nei tuoi anni, c’era anche lui?

Ti racconto una cosa. Da ragazzo era su posizioni di destra, tradizionalista, vicino a comunione e Liberazione.

 

E tu?

Io? Un Cattolica progressista vicino al pensiero di Don Milani, Dossetti e Lapira.

 

matteo salvini e giorgia meloni

E poi?

Lui entró nella lista di sinistra. Venne da me il mio successore, più piccolo, Leonardo Bieber e mi disse: “Ci prendiamo questo Renzi?”.

 

Perché cambiava?

Perché gli conveniva. Pensa che Bibier me lo sono ritrovato presidente della commissione cultura del comune di Firenze.

 

E il giovane Renzi?

Era un opportunista a 14 anni, lo è rimasto anche oggi. Vuoi un dettaglio cult?

 

Certo.

Ho letto che ha raccontato di aver partecipato alla “Coppa Chaltron” della scuola.

 

Che c’è di male? 

tomaso montanari

Nulla. Ma non è vero. Uno come millanta la Chaltron è un mito!

 

Perché secondo te?

Un tentativo di riscriversi il passato: ha una fragilità culturale drammatica. Si è presentato come statista, era quella cosa lì: una Chaltron finta.

 

E tu chi sei?

Salvini mi dice che sono comunista: in realtà sono solo un cattolico radicale.

 

Come i tuoi genitori?

Sono due filologi classici. Mio padre insegnava Critica del testo, mia madre Filologia latina.

 

RENZI 14

Eri un primo della classe?

Sono stato rimandato in matematica l’anno in cui ho guidato l’occupazione: preso in mille cose alla maturità ottenni un  54.

 

Ti sei rifatto vincendo il concorso in Normale. Poi laurea con 110 e lode.

Sai cosa mi disse mio padre? “Vedi di non diventare uno stronzo”.

 

Ah ah ah. Sono i tuoi modelli?

Come ispirazione sicuramente. L’università di oggi  lavora sul valore del mercato, non su quello della persona.

 

Fin dalla tesi ti sei specializzato sul barocco.

La mia era sulle collezioni della regina Cristina di Svezia, figura luminosa del seicento europeo. Era protestante, aveva studiato con Cartesio, si era convertita al cattolicesimo e trasferita a vivere a Roma.

 

TOMASO MONTANARI DARIO FRANCESCHINI

Fantastica.

Sono andato a studiarla a Stoccolma, perché Mussolini ha venduto le sue collezioni alla Svezia.

 

Molto influente nella vita politica.

Palazzo Corsini era casa sua. Bernini era alla sua corte. Avevamo in Italia un papessa nel Seicento, ma non riusciamo ad avere una donna presidente della Repubblica nel duemila!

 

Sei stato presidente di Libertà e Giustizia.

E ci ho trovato tanti maestri: Paul Ginsborg. Lorenza Carlassarre, Sandra Bonsanti, Gustavo Zagrebelsky. E tra i più giovani un suo discepolo: Francesco Pallante..

 

Siete stati criticati per la campagna contro il referendum Renzi.

La politica non possono farla solo i politici. Io dicevo che non mi voglio candidare e non ci credeva nessuno. Come vedi era vero. Ma alla fine riesci a stare sui coglioni a tutti, dai politici ai giornalisti perché non capiscono cosa vuoi fare.

 

tomaso montanari

Hai girato molte università…

Dottorato a Pisa. Ho vinto un posto di ricercatore a Viterbo. Sono stato associato a Tor Vergata…. Oggi sono Rettore dell’Università per Stranieri di Perugia.

 

Ti hanno sommerso di polemiche per i Bagni di genere riservati ai trans.

Se si aumentano i diritti senza toglierli che problema c’è. Direi che ho fatto anche altre cose più importanti.

 

Il convegno di questa settimana sulla giornata del Ricordo sulle Foibe, contestato da Forza Nuova, Lega, Fratelli d’Italia…

Il compito dell’Università è esercitare il pensiero critico senza tabù e senza autorizzazioni della politica.

 

È la tua battaglia più impopolare, quella a cui tieni di più.

Hanno usato i morti delle Foibe per fare revisionismo e legittimare la delegittimazione della Repubblica parificando Saló e i partigiani.

LUCA TELESE

 

Cosa rispondi a chi dice che si ricordano delle vittime?

Quei morti vanno onorati e non usati. Pensaci: non esiste una giornata per le vittime dei bombardamenti americani. E  nemmeno una giornata delle vittime del fascismo! Perché?

 

Dimmelo.

Perché questo è un uso politico della memoria. E infatti questa è una legge revisionista formata da La Russa e Menia.

 

 

Non credi all’unità  nazionale?

No, l’Unità nazionale è uno slogan. L’ennesima parola  d’ordine - non a caso - che Draghi ha preso in prestito dalla Destra. 

 

Sei uno dei massimi studiosi del barocco, facciamo una lezione in dieci righe per i lettori di TPI.

Il barocco rappresenta una meravigliosa finzione che parla ai sensi. Ma alla fine di questo viaggio dell’artista c’è sempre un appello alla ragione.

 

Era arte commissionata dal Potere?

RENZI

Vero. È una scuola apparentemente al servizio del potere, dei papi e dei re. Ma è la prima volta che un’arte si rivolge direttamente all’opinione pubblica.

 

Citami tre opere barocche imperdibili da vedere.

La lanterna di sant’Ivo alla Sapienza di Borromini. L’Estasi di Santa Teresa di Bernini. La cappella della sindone a Torino.

 

E non citi il Montecitorio di Bernini, primo frontale convesso della storia?

Come non farlo? Pensa, alla base delle finestre della facciata lui scolpisce la roccia finta. Il falso e il reale che si confondono in modo indistinguibile: perfetto, anche per il  Montecitorio di questa stagione tecnica.

 

 

 

Ultimi Dagoreport

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)