mario draghi quirinale

“SE DRAGHI NON FA CAPIRE DI AVERE PRONTO UN ALTRO GOVERNO, QUI NON LO VOTA NESSUNO” – I GRANDI ELETTORI PENSANO ALLA PENSIONE E OSTEGGIANO IL TRASLOCO DI “MARIOPIO” AL COLLE. IL PREMIER È INCAZZATISSIMO CON BERLUSCONI E I DUE LETTA, E NEGLI ULTIMI GIORNI SMANIA COME NON MAI. E DOPO IL CIOCCOLATINO DI “BLOOMBERG” ARRIVA ANCHE IL MIELE DEL “FINANCIAL TIMES”: “DAL COLLE GARANTIREBBE LE RIFORME, MA UN’ELEZIONE DIVISIVA POTREBBE INNESCARE UNA CRISI PARALIZZANTE PER UN SUCCESSORE ALLA GUIDA DEL GOVERNO…”

MARIO DRAGHI

1 - DAGOREPORT - COME HA PRESO DRAGHI IL VAFFA DEL BERLUSCA? MALISSIMO! IN PRIMIS, SI È INCAZZATO CON GIANNI LETTA, POI HA CHIAMATO IL NIPOTINO DELL’EMINENZA AZZURRINA - LA TROPPA SMANIA PER IL COLLE STA TRASFORMANDO DRAGHI DA MITO A MITOMANE. IN QUESTI ULTIMI GIORNI HA FATTO E STA FACENDO LA QUALUNQUE

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/dagoreport-come-ha-preso-draghi-vaffa-berlusca-malissimo-nbsp-297133.htm

 

2 - IL PREMIER MARIO DRAGHI HA LASCIATO CITTÀ DELLA PIEVE

mario draghi

(ANSA) - Intorno alle 8.30 di stamani il presidente del Consiglio Mario Draghi ha lasciato Città della Pieve dove ha trascorso il fine settimana precedente l'avvio delle votazioni per il nuovo presidente della Repubblica. Il premier è partito a bordo di un'auto con la scorta.

 

3 - QUIRINALE: FT, DRAGHI PRESIDENTE GARANTIREBBE RIFORME

(ANSA) - Mario Draghi alla presidenza della Repubblica potrebbe garantire il percorso delle riforme; al contrario, se non venisse eletto, il suo ruolo di premier verrebbe indebolito: così il Financial Times, nel giorno in cui si inizia a scegliere il nuovo presidente della Repubblica, intitola una lunga analisi 'Il dilemma Draghi: l'elezione presidenziale italiana rischia la turbolenza'.

 

sergio mattarella mario draghi quirinale by macondo

"Draghi ha presentato ai politici italiani un dilemma - scrive il quotidiano - se mantenere il più celebre tecnocrate del loro paese come primo ministro, permettendogli di andare avanti con un ambizioso programma di riforme finanziato dall'Ue, o elevarlo a capo di Stato, innescando potenzialmente una crisi paralizzante per un successore alla guida del governo".

 

"Dal suo arrivo al governo - ricorda il giornale della City - Draghi ha rivitalizzato la fiducia dei mercati e degli investitori grazie a una campagna vaccinale di successo e politiche di bilancio espansive per far accelerare la ripresa economica. Draghi ha disegnato un ambizioso programma di riforme strutturali per migliorare la traiettoria di crescita di lungo periodo dopo decenni di stagnazione".

 

mattarella draghi

"Ma un'elezione presidenziale divisiva che dovesse causare una crisi politica preoccuperebbe Bruxelles e i mercati finanziari - rileva l'FT - Dal Quirinale, Draghi potrebbe usare i suoi poteri e la sua autorevolezza per assicurarsi che i governi futuri mantengano le riforme sui binari giusti. Se la coalizione di governo dovesse decidere di non eleggerlo alla Presidenza della Repubblica il ruolo di Draghi ne uscirebbe scalfito".

 

RENATO BRUNETTA MARIO DRAGHI DANIELE FRANCO - PRIMA PAGINA IL FATTO QUOTIDIANO 8 DICEMBRE 2021

4 - DRAGHI RESISTE AL PRESSING DI CHI LO INVITA A «TRATTARE» LA DIFESA DEL LAVORO FATTO

Monica Guerzoni per il "Corriere della Sera"

 

Mario Draghi arriva al gran ballo del Quirinale come l'ospite più atteso e, per alcuni, il più indesiderato. Il metaforico cartoncino d'invito lo ha in tasca da un anno, da quando Mattarella gli chiese di assumersi l'onere e l'onore di guidare un governo di responsabilità nazionale.

 

Da allora l'ex banchiere centrale è in cima a ogni carnet, eppure, da quando i leader dei partiti hanno aperto le danze al buio, il gradimento del presidente del Consiglio sale e scende a tempo di valzer.

 

MATTEO RENZI MARIO DRAGHI

«Draghi è tranquillo», assicurano i collaboratori e non si attardano a raccontare con quanta ansia il premier assista allo scontro tra alleati e al gioco, durissimo, delle trappole e dei veti incrociati. Non tanto e non solo perché in mezzo c'è il suo nome, quanto perché a rischiare è l'Italia.

 

Di rientro dal fine settimana in Umbria oggi Draghi sarà a Palazzo Chigi, dove si avverte forte il timore che le forze politiche, mai così frastornate, stiano perdendo quella «saggezza collettiva» che nel febbraio del 2021 consentì la nascita del governo. Il Paese è ancora in emergenza, la pandemia non è finita e la ripresa economica è solo all'inizio. In cima ai pensieri del presidente ci sono i contagi, i morti di Covid, i vaccini, i fondi del Pnrr.

 

draghi letta

E c'è la preoccupazione, confidata a chi ieri lo ha chiamato, che la partita del Quirinale giocata da alleati-avversari metta a rischio il lavoro fatto dal governo. «Ovunque sarò, non consentirò che si distrugga tutto quello che abbiamo costruito», è la promessa che Draghi ha fatto ad alcuni ministri.

 

La sequenza imbarazzante di promozioni e bocciature lo ha colpito, lo ha deluso il fuoco di sbarramento della sua maggioranza e lo ha sorpreso l'agitarsi confuso dei partiti. Né si aspettava la veemenza di alcune dichiarazioni del centrodestra per sbarrargli la strada verso il Quirinale. È vero che è molto irritato con Forza Italia e che ha sentito Berlusconi? Non è così, assicurano i suoi, Draghi sa che l'ex premier non sta bene e non lo ha cercato, «ma non ha alcun problema a parlarci».

 

draghi berlusconi

Ed è vero che il premier potrebbe lasciare se al Colle dovesse essere eletto Pier Ferdinando Casini? Dicono che non sia vero neanche questo, Draghi non si permetterà di questionare sullo standing dell'eletto. Resterà alla guida del governo e andrà avanti «con la determinazione di sempre». Purché la scelta del capo dello Stato «sia condivisa dall'intera maggioranza».

 

La vigilia dei veti e dei sospetti è stata anche il giorno della rivalsa della politica, che ha paura di finire commissariata. «La candidatura di Draghi sta in piedi solo a condizione che non sia contro i partiti», ha ammonito Matteo Renzi, che pure riconosce come l'Italia «non può permettersi di perderlo».

 

IL VERTICE SUL QUIRINALE A VILLA GRANDE BY ELLEKAPPA

La diffidenza verso Draghi serpeggia forte anche in Parlamento. Tanti grandi elettori, desiderosi di maturare la pensione il 15 settembre prossimo, dicono ai cronisti che «se il premier non fa capire di avere pronto un altro governo, qui non lo vota nessuno».

 

Il costituzionalista dem Stefano Ceccanti si interroga sulla «situazione inedita» di un premier che può subentrare al capo dello Stato che lo ha scelto, il che «rende tutto più complicato». Umori e timori che si avvertono anche nel Pd, il gruppo più leale. «Draghi? A Chigi, a Chigi!» è l'altolà che il senatore filo-renziano Andrea Marcucci ha lasciato cadere in via degli Uffici del Vicario, un attimo prima di entrare all'assemblea con Enrico Letta.

RIUNIONE DEL CENTRODESTRA A VILLA GRANDE

 

Visto il clima, Draghi resiste al pressing di quanti gli chiedono di «fare una mossa», di alzare il telefono e trattare con Salvini sui posti della Lega nel prossimo governo e su chi dovrà guidarlo. Ma no, come ha deciso di non fare campagna elettorale per se stesso, Draghi non siglerà accordi che possano favorire il suo trasloco al Colle. Lo ritiene anticostituzionale e forse teme pure di finire in trappola.

draghi enrico gianni letta

 

Non sarà lui a decidere se l'eventuale successore debba essere Franco, Colao, Patroni Griffi oppure una donna del peso di Belloni o Cartabia. E non condurrà in prima persona alcuna trattativa. C'è anche, nel fronte draghiano, chi prova a convincerlo a tirare per la giacca il presidente in scadenza Sergio Mattarella, perché apra alla possibilità di restare al Quirinale. Il premier ne sarebbe felice, ma è convinto che l'estrema supplica per uscire dal caos toccherebbe ai partiti e al Parlamento, non certo al capo del governo.

ROBERTO SPERANZA CON MARIO DRAGHI E FRANCO LOCATELLImeme del presepe con matteo salvini giorgia meloni silvio berlusconisergio mattarella mario draghi quirinale by macondo

Ultimi Dagoreport

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...