renzi padoan merkel banche

IL DUCETTO SI BLINDA SULLE BANCHE. ETRURIA FA PAURA – RIEMPIE LA COMMISSIONE DI FEDELISSIMI, COME ORFINI, BONIFAZI E MARCUCCI. E PER LA PRESIDENZA PUNTA SU CASINI, AUTORE DELL’ACCORDO CON ALFANO PER LA SICILIA – M5S: PD VUOLE INSABBIARE – IN PARLAMENTO GHIZZONI DIRA’ LA VERITA’ SULL’INCONTRO CON LA BOSCHI – IL QUIRINALE TEME LA RISSA IN CAMPAGNA ELETTORALE (E FA BENE)

 

Carlo Bertini per la Stampa

 

RENZI BANCHE1RENZI BANCHE1

Sulla futura campagna elettorale piomba la variabile banche: il Parlamento si appresta a varare la commissione bicamerale d' inchiesta, con tutte le tensioni che questo organismo si porterà dietro, proprio a ridosso della nomina del governatore della Banca d' Italia. Due vicende tra loro staccate, ma che in un certo qual modo si intrecciano. Se non altro, perché tra le prerogative della istituenda commissione, che nasce dopo una serie interminabile di rinvii, c' è la facoltà di «audire» tutti: perfino il governatore dell' Istituto centrale, in una seduta magari a porte chiuse, ma foriera di possibili speculazioni d' ogni sorta.

pierferdinando casini e la compagna colombiana  1pierferdinando casini e la compagna colombiana 1

 

Proprio per sminare il timore segnalato dal Colle più alto che questa commissione possa trasformarsi in un tutti contro tutti, capace di generare il caos nelle istituzioni, nei Palazzi sono in molti a premere affinché il timone sia consegnato nelle mani di un personaggio sperimentato come l' ex presidente della Camera Casini.

 

L'iceberg della Monte dei Paschi di SienaL'iceberg della Monte dei Paschi di Siena

Dicono che Matteo Renzi abbia accettato la logica di giocare più di rimessa che in attacco la vicenda banche, lo testimonia del resto il pressing esercitato anche da lui su Casini, mediatore incline all' appeasement, per fargli assumere la presidenza. Il fatto che abbia cambiato schema di gioco nel giro di due giorni, dal voler rivendicare la presidenza in capo al Pd, alla scelta di concederla a un membro della maggioranza di governo, decisione politicamente significativa vista in un' ottica governativa, si presta a una doppia lettura: di pacificazione del clima, ma anche di volontà di tenersi le mani libere per sferrare colpi.

boschi bonifaziboschi bonifazi

 

Non a caso il leader Pd ha deciso di «coprirsi le spalle» con una compagine infarcita di nomi di assoluta fedeltà. La scelta di arruolare come capodelegazione Matteo Orfini, che più si è esposto in questi anni sul tema banche, non garantisce quiete: il presidente Pd pare sia già pronto a chiedere di chiarire alcuni passaggi chiave su Bnl e Montepaschi, ben sapendo che altri si scaglieranno contro il Pd su vicende spinose come Banca Etruria.

DANILO  TONINELLI  DANILO TONINELLI

 

La questione è infatti potenzialmente esplosiva e può piombare come un meteorite sulla campagna elettorale. I grillini già sparano ad alzo zero: «Gira il nome di Casini come presidente della commissione sulle banche. Se è vero, è la conferma che il Pd vuole insabbiare tutto!», è la prima bordata di Danilo Toninelli.

 

ghizzoni boschi etruriaghizzoni boschi etruria

Il calendario di audizioni della commissione sulle banche che verrà deciso a ottobre sarà certamente oggetto di scontro: una delle più attese, sarà l' audizione certo chiesta dai 5Stelle dell' ex ad di Unicredit Ghizzoni: che si era detto pronto a raccontare l' esito del colloquio con l' allora ministro Boschi sul caso Banca Etruria solo se ascoltato da una commissione parlamentare. Insomma, teoricamente la carne al fuoco potrebbe essere tanta, tra Banca 121, Bnl Antonveneta, Mps e altri casi di crisi.

 

E se il Pd davvero non vorrà fare melina, le opposizioni non sembrano inclini a fare sconti. Ma solo teoricamente, perché il tempo stringe. Visto che resteranno sì e no due mesi di lavoro a disposizione prima della chiusura della legislatura. Il clima però è rovente: nel Pd si è litigato sui membri della commissione, e così in altri partiti. Renzi ha sfornato ieri i nomi dopo un braccio di ferro con il capo della minoranza Pd Andrea Orlando, che alla fine ha ottenuto più rappresentanza: tanto da indurre a quel punto Renzi a infilare in squadra big del cerchio stretto come il tesoriere Francesco Bonifazi e Andrea Marcucci.

protesta dei risparmiatori davanti banca etruria  11protesta dei risparmiatori davanti banca etruria 11

 

Mentre fanno capo alla minoranza Cenni, Dell' Aringa, Fabbri e Sangalli. Ma la candidatura di Casini sponsorizzata dall' alto, dicono nel Pd, mostra la volontà di sterilizzare un campo minato: per una sorta di tregua armata anche tra le parti in guerra della sinistra.

Ultimi Dagoreport

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin terre rare

FLASH! – L’EX COMICO ZELENSKY SI È RIVELATO MOLTO PIÙ ABILE DI TANTI DIPLOMATICI - LA POLIZZA SULLA VITA DELL’UCRAINA È STATA LA FIRMA DELL’ACCORDO SULLE TERRE RARE, CHE RAPPRESENTA UNA “GARANZIA DI SICUREZZA” DI AVERE TRUMP DALLA SUA PARTE - COME POTRANNO GLI AMERICANI PERMETTERE A PUTIN DI PRENDERSI IMPIANTI E MINIERE IN COMPROPRIETÀ USA-UCRAINA? L’INTESA SUI MINERALI HA SORPRESO "MAD VLAD": ERA CONVINTO CHE ZELENSKY NON AVREBBE MAI MESSO DA PARTE L’ORGOGLIO, FERITO CON L’UMILIAZIONE ALLA CASA BIANCA…

marina paolo berlusconi antonio tajani ursula von der leyen antonio angelucci

DAGOREPORT – GETTATA DALLO SCIROCCATO TRUMP NEL CESTINO DELL'IRRILEVANZA, MELONI ARRANCA IMPOTENTE, E SI SPACCA PURE LA FAMIGLIA BERLUSCONI: ALL’EUROPEISTA MARINA SI CONTRAPPONE IL TRUMPIANO ZIO PAOLO (TRA I DUE C’È STATO UN BOTTA E RISPOSTA TELEFONICO CON CAZZIATONE DELLA NIPOTINA: MA TU, CHI RAPPRESENTI?) – UNICO MINISTRO DEGLI ESTERI EUROPEO AD ESSERE IGNORATO DAL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO MARCO RUBIO, TAJANI E' IMPOTENTE DAVANTI ALLE SBANDATE ANTI-UE DI SALVINI (IN COMPAGNIA DI MARINE LE PEN) E AL CAMALEONTISMO-BOOMERANG DELLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI", FINITA "ESPULSA'' DALL'ASSE MACRON-MERZ-TUSK – E QUANDO RICICCIA LA QUESTIONE DEL MES (L'ITALIA E' L'UNICO DEI 27 PAESI EU CHE NON L'HA RATIFICATO), SI APRE UNA NUOVA CREPA TRA FORZA ITALIA E LEGA – L’ASSALTO DI “LIBERO” E “TEMPO” A URSULA VON DER LEYEN (IL MELONIZZATO ANGELUCCI È TORNATO SALVINIANO?) - UNICA SODDISFAZIONE: FINCHE' L'ALTERNATIVA SI CHIAMA ELLY SCHLEIN, GIUSEPPE CONTE E FRATOIANNI-BONELLI, IL GOVERNO DUCIONI CAMPA TRANQUILLO...

donald trump - mohammed bin salman - netanyahu al jolani

DAGOREPORT - QATAR-A-LAGO! A GUIDARE LE SCELTE DI DONALD TRUMP, SONO SOLTANTO GLI AFFARI: CON IL TOUR TRA I PAESI DEL GOLFO PERSICO, IL TYCOON SFANCULA NETANYAHU E SI FA "COMPRARE" DA BIN SALMAN E AL-THANI – LA FINE DELLE SANZIONI ALLA SIRIA, LE TRATTATIVE DIRETTE CON HAMAS PER LA LIBERAZIONE DELL'OSTAGGIO ISRAELIANO, IL NEGOZIATO CON L’IRAN SUL NUCLEARE E GLI AIUTI UMANITARI USA A GAZA: ECCO COSA DARA' TRUMP AGLI STATI ARABI IN “CAMBIO” DEL FIUME DI PETROLDOLLARI IN DIREZIONE WASHINGTON - IL TYCOON MANIPOLA LA REALTÀ PER OCCULTARE IL FALLIMENTO DELLA POLITICA DEI DAZI: MA SE ENTRO IL 30 GIUGNO NON SI TROVA L'ACCORDO, L’UE È PRONTA ALLA RITORSIONE – APPUNTI PER LA DUCETTA: COME DIMOSTRA L’ISRAELIANO “BIBI”, SEDOTTO E ABBANDONATO, NON ESISTONO “SPECIAL RELATIONSHIP” CON IL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO MA SOLO CIO' CHE GLI CONVIENE… - CIRCONDATO DA YES MEN E MILIARDARI IN PREDA AI DELIRI DELLA KETAMINA COME MUSK, A FAR RAGIONARE TRUMP È RIMASTO SOLO IL SEGRETARIO AL TESORO, SCOTT BESSENT...