DUELLI DI CARTA - MARZIO BREDA CONTRO IL LIBRO DI TRAVAGLIO SU NAPOLITANO: “È LA BASE PER LA RICHIESTA DI IMPEACHMENT GRILLINA” - TRAVAGLIO: “CRITICO RE GIORGIO DA 7 ANNI, HA RESUSCITATO BERLUSCONI”

1. TRAVAGLIO: "CRITICO NAPOLITANO DA 7 ANNI E MEZZO, NESSUN DISEGNO GRILLINO"
Lettera di Marco Travaglio al "Corriere della Sera"

Ringrazio il Corriere e Marzio Breda per lo spazio riservato al mio libro "Viva il Re!". Breda dissente da molte delle mie ricostruzioni e naturalmente rispetto le sue legittime opinioni. Su alcuni punti di fatto però vorrei replicare.

1) Non è vero che «approvo tutto» della presidenza Scalfaro e «biasimo tutto» della presidenza Napolitano. Di Scalfaro mi occupo ma en passant, quando ho scritto approfonditamente di lui ho criticato - per esempio - certe scelte emerse dalle indagini palermitane sulla trattativa Statomafia. Di Scalfaro (e di Ciampi) apprezzo la capacità di opporsi a certe «leggi vergogna» per l'impunità della Casta contro la magistratura (il decreto Amato-Conso respinto da Scalfaro; le leggi Gasparri, Castelli e Pecorella non firmate da Ciampi).

Invece Napolitano le leggi vergogna contro la giustizia le ha promulgate tutte, anche quelle incostituzionali poi puntualmente bocciate dalla Consulta. Così come apprezzo i «no» di Scalfaro e Ciampi alla nomina di alcuni ministri impresentabili proposti da Berlusconi, mentre non apprezzo i «sì» automatici di Napolitano in casi analoghi.

2) So bene che i governi «tecnici» e/o «del Presidente» non li ha inventati Napolitano e conosco i precedenti di Scalfaro con Ciampi e Dini: ma quelli erano governissimi a tempo, nati dall'annunciato appoggio dei partiti di maggioranza e opposizione (anche se poi, in il Pds si ritrasse dal governo Ciampi e il extremis, Polo delle Libertà si rimangiò il sostegno a Dini).

Lo stesso non si può dire del governo Monti e, a maggior ragione, del governo Letta, nato per durare anni e riformare financo la Costituzione, mettendo insieme i partiti che avevano perso le elezioni e tagliando fuori quello che le aveva vinte.

3) La rielezione di Napolitano non rispondeva ad alcuna esigenza «eccezionale»: come Breda ben sa,è fisiologico che il Parlamento non riesca a eleggere il nuovo presidente nelle prime quattro votazioni com'è accaduto ad aprile: Saragat passò al 21° scrutinio; Leone al 23°; Pertini e Scalfaro al 16°; Einaudi, Gronchi, Segni e Napolitano al 4°; e solo De Nicola, Cossiga e Ciampi ce la fecero al primo colpo. Dunque, ammesso e non concesso che davvero Napolitano abbia ceduto obtorto collo al pressing dei partiti (non tutti, peraltro), non era affatto obbligato a farlo: poteva rispedirli in Parlamento a votare.

4) Breda insinua che il mio libro ambisca a «fare da base per la richiesta di minacciata da impeachment Grillo». Niente di più fantasioso: le mie prime critiche a certe mosse di Napolitano le pubblicai sull'Unità di Antonio Padellaro nel 2006, subito dopo la sua prima elezione, quando Grillo era solo un comico.

5) «Non prova disagio, Travaglio, nello scoprirsi elogiato e fiancheggiato dai falchi del detestatissimo Berlusconi che attaccano Napolitano con i suoi stessi slogan?». Nessun disagio, e nessun elogio o fiancheggiamento: le mie critiche a Napolitano durano da 7 anni e mezzo e hanno raggiunto l'acme 8 mesi fa, quando Berlusconi candidò Napolitano a succedere a se stesso, spellandosi le mani al suo discorso di reinsediamento («Meno male che Giorgio c'è!»).

Infatti i motivi del mio dissenso sono diametralmente opposti a quelli dei berluscones.
Secondo me, Napolitano ha abusato del suo potere per darle tutte vinte a Berlusconi, che infatti fino a pochissime settimane fa stravedeva per lui.Secondo Berlusconi, Napolitano dovrebbe abusarne ancor di più per concedergli - dopo avergliela fatta annusare in più occasioni - una grazia e che copra la motu proprio urbi et orbi condanna passata e possibilmente anche quelle future. Chi legge non troverà una sola Viva il Re! pagina che possa piacere a questa gente.

Marco Travaglio

2. BREDA: "TRAVAGLIO NON SI IMBARAZZA A TROVARSI CON I DETESTATI BERLUSCONIANI CONTRO NAPOLITANO?"
Risposta di Marzio Breda sul "Corriere della Sera"

Impossibile controreplicare in poche righe e punto per punto a Travaglio, anche se gli argomenti per smontare le sue tesi ci sono tutti. Mi limito a segnalare un vizio che intossica certi giudizi: le opposizioni pretenderebbero sempre che i presidenti facciano da freno al potere della maggioranza e gli inquilini di Palazzo Chigi che siano invece i partigiani del governo. Per cui, quando si concentrano sull'interesse nazionale, capita che non piacciano quasi a nessuno. Oggi tocca a Napolitano. Ma insisto: davvero Travaglio non ha imbarazzi a trovarsi in compagnia dei detestati berlusconiani?

Marzio Breda


3. TRAVAGLIO E LE DECISIONI DI NAPOLITANO
Lettera di Marco Travaglio a ‘Il Corriere della Sera'

Non pensavo che il mio amico Marzio Breda si identificasse con Giorgio Napolitano al punto di perdere il contatto con la realtà e di insistere sulla bufala dei miei presunti «imbarazzi» perché mi troverei «in compagnia dei detestati berlusconiani».

Ma vorrei rassicurarlo definitivamente: io non provo alcun imbarazzo, sia perché sono abituato a giudicare le idee dagli argomenti e non dalle persone che le sostengono; sia perché non mi trovo in compagnia di nessuno. Non mi risulta che i berlusconiani, sempreché abbiano letto il mio libro Viva il Re!, condividano una sola riga di quanto ho scritto su Napolitano (altrimenti sarei ospite fisso dei programmi Mediaset per presentarlo, cosa che naturalmente non è).

Il motivo è molto semplice: per sette anni e mezzo, prima sull'Unità poi sul Fatto quotidiano e infine nel mio libro, ho criticato il Presidente ogni volta che ritenevo lo meritasse. Per esempio quando, nel novembre 2010, salvò il governo Berlusconi facendo rinviare di un mese il voto sulla mozione di sfiducia dei finiani;

quando, nel novembre 2011, salvò il dimissionario Berlusconi da una sicura disfatta elettorale inventandosi il governo Monti; o quando, nell'aprile scorso, fu ricandidato da Berlusconi e accettò di farsi rieleggere dopo aver giurato per mesi che mai e poi mai l'avrebbe fatto, e riportò Berlusconi in maggioranza dopo che aveva dimezzato i suoi voti, facendogli scegliere il premier (Letta) e resuscitando le larghe intese montiane sonoramente bocciate dagli elettori; o quando, la sera della condanna di Berlusconi, invocò incredibilmente la riforma della giustizia, e 13 giorni dopo gli spiegò come fare a ottenere la grazia, e due settimane dopo - come scrisse Breda sul Corriere - indicò agli emissari di Berlusconi una «via parlamentare» al salvacondotto giudiziario di Berlusconi.

Tutte quelle volte Berlusconi & C. difendevano e applaudivano Napolitano. Come del resto il Corriere e anche Breda. E ora che Forza Italia ha scoperto un'improvvisa antipatia per il Presidente per il solo fatto che non ha concesso la grazia plenaria a Berlusconi, l'imbarazzo dovrei provarlo proprio io? Ma per favore.

Marco Travaglio


4. LA RISPOSTA DI MARZIO BREDA
Da ‘Il Corriere della Sera'

Non ho perso «il contatto con la realtà» né mi «identifico con Napolitano», caro Marco. Racconto ciò che accade al Quirinale, scena e retroscena. Cerco di farlo con rigore e, se ci riesco, arrivando prima degli altri.

Nel lavoro non cauziono nessuno (infatti incrocio più fonti) e nessuno cauziona me (neanche il Quirinale, dove si è più volte recriminato sui miei pezzi): mi prendo le mie responsabilità. Non mi sento però imputabile di conformismo opportunista - «gli applausi» da te evocati - come se avessi coperto pretesi scempi istituzionali.

Quanto alla tua replica-bis, osservo solo che i passi compiuti da questo presidente (i primi due citati, alla vigilia di una Finanziaria che, se fosse saltata, ci avrebbe costretti all'esercizio provvisorio di bilancio) sono stati avallati dal Parlamento e approvati da una larga maggioranza di italiani, nell'idea che Napolitano si sia preoccupato di salvare il Paese, non Berlusconi (votato comunque da un terzo di elettori). Mi fa infine piacere se non provi «imbarazzo»: so che ti piace non sentirti «in compagnia di nessuno».

Marzio Breda

 

Marzio Breda x Marco Travaglio NAPOLITANO E TESTA BERLUSCONI BERLUSCONI BERTINOTTI MARINI NAPOLITANO dalla pagina facebook forza dudu francesca pascale e berlusconi BERLUSCONI CON DUDU' - FOTO DI CARLO TARALLO PER DAGOSPIACIAMPI SCALFARO COSSIGA E NAPOLITANO OSCAR LUIGI SCALFARO E CARLO AZEGLIO CIAMPI NAPOLITANO RICEVE PAPA FRANCESCO IN QUIRINALE FOTO LAPRESSE Padellaro e Travaglio TRIO IN GNAM PADELLARO TRAVAGLIO TELESE marzio breda

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...