
“È LA PROVA DI COME BERLUSCONI HA PRESO I SOLDI DALLA MAFIA” – CHE C’ENTRA L’INCHIESTA MILANESE SUGLI SPIONI DI EQUALIZE CON LE INDAGINI DELLA DIA DI FIRENZE SULLE STRAGI DI MAFIA DEL 1993? AGLI ATTI DEL FASCICOLO SUI DOSSIERINI DEGLI SPIONI SOTTO LA MADUNINA È SPUNTATO UN DOCUMENTO CHE RISALE AGLI ANNI OTTANTA. IN QUEL FILE SI RIFERISCE DI UN INCONTRO, ALLA COMASINA, TRA SILVIO BERLUSCONI E UN UOMO VICINO AL FUTURO STALLIERE DI ARCORE, VITTORIO MANGANO: IN QUELL’OCCASIONE, B. AVREBBE INTASCATO DEI SOLDI IN CONTANTI. L’HACKER DI EQUALIZE, NUNZIO SAMUELE CALAMUCCI, AVEVA GIÀ PARLATO DI QUEL FACCIA A FACCIA DURANTE UN INTERROGATORIO: “È LA PROVA DI COLPEVOLEZZA DI B.” – IL RUOLO DI VINCENZO DE MARZIO, NOME IN CODICE “TELA”
DAGONEWS
Ah, le inchieste milanesi: riservano sempre colpi di scena, svolte clamorose, crossover inaspettati. È il caso dello strano intreccio tra i dossierini di Equalize e le indagini sulle stragi mafiose del 1993, tra cui le bombe in via Palestro e a Roma, e il fallito attentato davanti allo stadio Olimpico.
La “novità”, come scrive Davide Milosa oggi sul “Fatto quotidiano” risale a una presunta nota dei carabinieri negli anni Ottanta, ora agli atti nel fascicolo milanese sugli spioni, che riferisce di un incontro nella Comasina tra Silvio Berlusconi e un uomo vicino a Vittorio Mangano, dove quest’ultimo avrebbe consegnato del denaro all’ex presidente del Consiglio.
Il documento è emerso dall’inchiesta della Dia di Firenze sulle stragi, per la quale è stato convocato anche l’hacker Samuele Calamucci, per essere sentito come persona informata sui fatti. Calamucci, considerato tra i vertici di Equalize, ha raccontato che la nota – firmata dal carabiniere Vincenzo De Marzio, noto come “Tela” – sarebbe parte di un ampio archivio di documenti riservati, condiviso con Equalize.
L’annotazione descrive come Berlusconi abbia ricevuto soldi da una persona legata a Mangano sotto un ponte della Comasina; secondo Calamucci, quella informazione era già nota ai militari dell’anticrimine e potrebbe essere stata trasmessa anche alla Cia tramite carabinieri italiani collegati ai servizi segreti americani.
Il fascicolo della Procura di Firenze, in cui sono iscritti Marcello Dell’Utri e Mario Mori, cerca anche di ricostruire il presunto giro di soldi che avrebbe sostenuto l’ascesa di Berlusconi come imprenditore. L’esistenza del documento era già emersa in una intercettazione, in cui Calamucci sosteneva: “Quella è la vera prova di colpevolezza di Berlusconi di come ha preso i soldi dalla mafia. Troverai anche la firma del carabiniere che conosciamo, il suo nome in codice è Tela”.
SAMUELE CALAMUCCI E VINCENZO DE MARZIO
Come racconta Davide Milosa, Tela sarebbe il nome “d’arte” di Vincenzo De Marzio, ex carabiniere dell’anticrimine di Milano, poi Ros, anche lui indagato per Equalize: ha consegnato al gruppo di via Pattari il suo archivio di 53mila documenti riservati del Viminale e dei servizi segreti
silvio berlusconi 1994
mario mori 1
marcello dellutri
SILVIO BERLUSCONI MARCELLO DELL'UTRI
SAMUELE CALAMUCCI CON VINCENZO DE MARZIO NEGLI UFFICI DI EQUALIZE A VIA PATTARI, MILANO
silvio berlusconi fa le corna