MANCANO I SOLDI: L’ANTITRUST CI SARÀ NEL 2013? - LO STATO VENDE I TERRENI: VUOLE I GIOVANI A ZAPPARE - IN ARRIVO LA “PAPA APP” - L’UFFICIO STAMPA DELLA CAMERA ASSUME ALTRI GIORNALISTI - I RUSSI COMPRANO VILLE IN COSTIERA AMALFITANA - CHI È IL PARLAMENTARE CHE PROTESTA PERCHÉ RIMASTO DIGIUNO? - IL PPE VUOLE FINI - MONTI INAUGURA IL TG2 DIGITALE – SENZA ONDA VERDE - ZINGARETTI SCEGLIE LENNON…

A cura di Gianluca Di Feo e Primo Di Nicola per "l'Espresso"

1 - RICORSO PER I FINANZIAMENTI...
D.L. - Sono a rischio i finanziamenti necessari al funzionamento dell'Antitrust nel 2013. Una serie di società, tra cui Edison, Modula e Green Network, hanno impugnato al Tar
il provvedimento con cui lo scorso luglio l'Autorità presieduta da Giovanni Pitruzzella ha fissato le modalità di versamento del nuovo contributo previsto dal decreto liberalizzazioni. Per la prima volta a pagare per intero le spese dell'Antitrust, sborsando lo 0,08 per mille del fatturato, sono le società di capitale con ricavi superiori a 50 milioni.

Il provvedimento dell'Autorità, che dovrebbe incassare dal contributo 81 milioni, prevedeva il versamento dell'onere entro lo scorso 30 ottobre. Ma diverse società ritengono i nuovi criteri di finanziamento non solo incostituzionali, perché pongono la tutela di un bene collettivo come la concorrenza a carico delle sole imprese di maggiori dimensioni, ma anche contrari alla normativa europea, che ammette la contribuzione obbligatoria delle imprese solo per alcune spese delle Autorità. Da qui i ricorsi per chiedere l'azzeramento dei contributi.

Con ogni probabilità il Tar, in analogia con quanto deciso ad aprile per una serie di ricorsi
che contestavano i nuovi finanziamenti all'Autorità garante delle telecomunicazioni, rimetterà la questione alla Corte di giustizia europea.

2 - FLOP STATALI, DISMISSIONI A TERRA...
Lo Stato pensa di vendere i 338 mila ettari di terreno coltivabile di cui è proprietario, dati in gestione ad amministrazioni o enti pubblici, per favorire e incoraggiare l'ingresso dei giovani in agricoltura. Ma ancora non sa come: lo ammette il ministro per le Politiche agricole Mario Catania. Secondo i calcoli ultimati dopo un lungo lavoro dall'Istituto nazionale di economia agraria (Inea), vendere quei terreni agricoli (oltre 56 mila ettari dei quali sono dislocati in Piemonte, 41 mila nel Lazio, 24 mila in Basilicata e 17 mila in Campania) frutterebbe all'erario oltre 6 miliardi di euro.B.C.

3 - VATICANO ON LINE...
Dietro la rivoluzione social di Benedetto XVI c'è un'agenzia d'immagine di Madrid. Si chiama 101 e dal 2011 collabora con il Vaticano. I due soci prima hanno creato il sito News.va e il logo papale in stile White House. Poi hanno messo in mano a Benedetto XVI un iPad e gli hanno spiegato come funzionano Facebook e Twitter.

«Il Santo Padre», dicono, «si è divertito come un bambino». Adesso, dopo il primo cinguettio di Sua Santità, stanno lavorando a un'applicazione, la Pope App, che sarà pronta a Natale: i fedeli potranno ascoltare le omelie di Ratzinger e seguire le sue passeggiate in Vaticano e Castel Gandolfo su iPhone, Android e tablet. Grazie a varie webcam che saranno attivate in diretta. S.R.

4 - LARGO A ROSY E LUPI...
Nei Palazzi ci si muove come le casalinghe disperate: chi arriva pulisce a fondo la casa, chi parte lascia la polvere sotto i tappeti. Così, in Sicilia, il neopresidente Rosario Crocetta azzera il parterre di 21 giornalisti che componevano l'ufficio stampa della Regione, mentre alla Camera dei deputati l'ufficio di presidenza decide invece, alla chetichella, di rimpinguare il proprio reparto comunicazione, portando il numero dei giornalisti che vi lavorano da sei a otto (il doppio del Senato).

Vietato, per ora, parlare di nomi, anche se in Transatlantico, dove le voci corrono, si conoscono già sia i fortunati nominandi che i loro potenti sponsor: da mesi e mesi, infatti, il rinforzo dell'ufficio stampa è chiesto a gran voce dai vicepresidenti uscenti Maurizio Lupi (Popolo della libertà) e Rosy Bindi (Partito democratico), che pungolano e picchettano per far entrare due dei loro uomini più fidati. Un regalino al veleno per il futuro presidente, che si troverà di fronte al fatto compiuto e con contratti a lunga scadenza da onorare L.Q.

5 - COSTIERA AMALFITANA, DALLA RUSSIA CON FURORE...
Dopo aver fatto acquisti in Versilia e in Costa Smeralda, i russi fanno incetta di ville in Costiera amalfitana, ma lo Stato non può farci nulla: è l'ammissione del sottosegretario agli Interni Carlo De Stefano in risposta a un'interrogazione del senatore del Pdl Raffaele Lauro.

L'esponente del centrodestra denunciava l'incetta di «dimore storiche» in Costiera da parte di magnati russi paventando dubbi sulla «legittima provenienza dei capitali utilizzati per gli acquisti». Ma il Viminale allarga le braccia, anche davanti all'acquisto «da parte di una giovane cittadina russa» di Villa Astor: è soggetta a vincolo archeologico, ma la Provincia di Napoli non ha i soldi per esercitare la prelazione. B.C.

6 - DIGIUNI ONOREVOLI...
Per la serie "marziani a Palazzo", la vibrante protesta di uno sconosciuto deputato dall'accento romagnolo che, nel giorno drammatico in cui il Pdl si è sfilato dalla maggioranza, col governo Monti a un passo dal precipizio, alle otto della sera ha chiamato la segreteria di Gianfranco Fini chiedendo a gran voce (ma invano) che gli fosse passato il presidente perché era rimasto senza cena: «Devo sottoporgli una questione grave, di cui deve occuparsi. Nel pomeriggio c'era il voto di fiducia e nonostante questo il ristorante della Camera è chiuso. Avete lasciato i deputati digiuni ed erano qui a Montecitorio per svolgere il loro compito. È una grave mancanza, esigo una risposta tempestiva altrimenti domani porrò il problema in Aula». Nientemeno. L.Q.

7 - ONDA VERDE, MA STANCA...
Il dg della Rai Luigi Gubitosi si è palesato a Saxa Rubra alle cinque e un quarto del mattino sotto gli occhio allibiti della vigilanza. Sembrava l'ispettore Derrick, ha notato qualcuno. Ha bussato alle redazioni dei Gr in pieno fermento, ha salutato e poi è arrivato sul luogo del potenziale delitto ovvero quello del notiziario di Radiorai Onda verde, dove da giorni erano state segnalate alcune irregolarità per dirla in modo soft. Ovvero il notiziario non veniva trasmesso causa la mancanza del conduttore. Esattamente la situazione che si è presentata a Gubitosi che ha subito avviato un audit interno.
Il conduttore si sarebbe giustificato così: assenza per stanchezza. D.P.

8 - SUPERMARIO DIGITALE...
Le dimissioni inattese di Mario Monti hanno solo in parte rovinato la strenna natalizia che Luigi Gubitosi sta preparando per il premier. Nelle intenzioni del dg Rai, toccherebbe proprio a SuperMario inaugurare a fine anno la nuova stagione del Tg2 digitalizzato. Tutto è pronto a Saxa Rubra, per la visita "a sorpresa" del presidente del Consiglio, che si presenterebbe azzoppato ma pur sempre in carica.

Ancora nel caos, invece, gli studi del telegiornale, sottoposto a un fortissimo stress per completare l'operazione entro dicembre, dopo una gestazione durata oltre quattro anni. Ma Gubitosi non sente ragioni: per completare l'operazione è disposto a distribuire anche qualche promozione in più. L'importante è raggiungere lo storico risultato con la benedizione di Palazzo Chigi. M.R.

9 - FINI MARCIA SUL CENTRO...
A. D'a. - La lunga marcia al centro di Gianfranco Fini, ex delfino di Giorgio Almirante, pare destinata a trovare casa, a Strasburgo, nel gruppo Alde dei liberaldemocratici. «Visto il declino dell'Idv», spiega una fonte della formazione moderata, «il capogruppo Guy Verhofstadt sta puntando Fini e Luca di Montezemolo per rinforzare il gruppo». Un corteggiamento che per Fli diventa una scelta quasi obbligata. Cristiana Muscardini, unica paladina Fli in Europa, è già uscita dal Ppe ma per andare nei conservatori, gruppo minoritario ed eurocritico, poco adatto alle velleità finiane. L'unico ostacolo tra Fini e i liberali sembrano i voti necessari per portare Fli a Strasburgo. Stesso discorso per la creatura di Montezemolo.

10 - IN CAMPAGNA ZINGARETTI CANTA...
Immagina... Nicola Zingaretti, quarantenne concreto e equilibrato, ha scelto il titolo della canzone di John Lennon come parola chiave della sua corsa per la poltrona di presidente della Regione Lazio a febbraio prossimo. Farà da sfondo sui manifesti alle foto del candidato abbracciato a giovani e anziani.

E già: serve una bella fantasia per sognare una regione «in cui non ci sia nulla da nascondere», dopo gli scandali Fiorito e Maruccio. Una Pisana di «persone capaci, non di raccomandati», dopo le feste del consigliere Pdl Carlo De Romanis. E «un'assistenza sanitaria efficiente e vicina alle persone» nel Lazio record del buco sanitario, 10 miliardi di euro, accumulati anche con le giunte di centrosinistra. Dopo Francesco Storace, Piero Marrazzo e Renata Polverini, tre amministrazioni per motivi diversi finite con un intervento della magistratura, Zingaretti prova con l'immaginazione al potere. Colore scelto per la campagna, un rassicurante verde speranza: ce ne sarà bisogno.

11 - FASSINO ALLA GUERRA DELLE STANZE...
B.C. - Almeno per il momento Gianni Giovannetti, portavoce di Piero Fassino fin da quando il sindaco di Torino era segretario dei Ds, e da mesi nel mirino dei dipietristi per l'entità dello stipendio, si tiene l'ufficio che occupa al piano nobile del municipio di Torino. I gruppi consiliari all'opposizione a Palazzo di Città hanno provato a sfrattarlo in tutti i modi, anche mettendo ai voti un'apposita mozione. È finita in parità, 17 a 17 ed è stata respinta. Certo, quella stanza fa gola a molti consiglieri, sempre alla ricerca di nuovi spazi, ma la votazione, pur se una piccola vicenda, conferma il malessere che serpeggia nella maggioranza che sostiene il sindaco.

 

 

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