CHIUSA “CORTINA INCONTRA” PER CISNETTO SI APRE NAPOLI: PER LUI È GIÀ PRONTO IL TIMONE DELLA SOCIETÀ REGIONALE CHE GESTISCE I BENI CULTURALI - LA BRUNETTA DI BOCCHINO E’ RENATO: LE MALELINGUE DICONO CHE GRAZIE ALL’EX MINISTRO HA POTUTO LANCIARE LA FIDANZATINA PIANISTA LA CUI ESIBIZIONE HA RICEVUTO GLI APPLAUSI DI BOCCHINO E DEI SUOI CARI - LA “FIDANZATA” DEL BANANA FRANCESCA PASCALE SI DIMETTE DAL CONSIGLIO PROVINCIALE - …

Carlo Tarallo per Dagospia

ENRICO CISNETTO

1- Ma Cisnetto, dove lo metto? Lo impacchetto e lo spedisco a Caldoro! Dopo tutti i casini in cui è stato coinvolto il Museo di arte contemporanea "Madre" di Napoli, stanco di non riuscire ad incidere su Pompei come vorrebbe, il Governatore della Campania, zitto zitto, si è deciso a scegliere un nome forte e "straniero" per la presidenza della Scabec, la società regionale che gestisce i beni culturali.

CALDORO E NITTO PALMA

A guidarla, stando a spifferi doc, sarà Enrico Cisnetto. Già patron di "Cortina Incontra", kermesse estiva di economisti svippati da quest'anno finita in archivio (per mancanza di fondi?), impegnato nella Capitale con "Roma Incontra", organizzatore di eventi culturali e opinionista, Cisnetto prenderà il posto di Massimo Lo Cicero e avrà il compito di rilanciare la società che gestisce il Madre e poche altre iniziative culturali. Enricuccio, quindi, si aggiunge alla folta schiera di "superesperti" in cerca gloria (e incarichi) sotto ‘o Vesuvio.

Caldoro vorrebbe che Scabec si occupasse anche dalla sistemazione di quel buco nero che è Pompei. La società, che è controllata al 51% dalla Regione e per il 49% dal Consorzio Campania Arte, di cui sono soci tra gli altri la Mondadori e la cooperativa Coop-Culture, finora ha fatto parlare di sé più per le polemiche intorno allo stato dei beni culturali napoletani, e del Madre in particolare, che per la sua attività.

ITALO BOCCHINO CON LA FIDANZATA VANESSA BENELLI MOSELL

E De Magistris? Il narcisindaco, quando la scorsa estate aveva accettato l'invito di Cisnetto a Cortina per un faccia a faccia con il suo collega romano Ale-danno, era tornato a casa con un'ottima impressione della macchina per gli eventi culturali messa su dai Cisnetto's. Facile immaginare un suo ok alla proposta dell'amico Caldoro.

Francesca Pascale

Avviso a Cisnetto: visto come sono finite le "avventure partenopee" dei vari Roberto Vecchioni, Raphael Rossi e così via, conviene non firmare contratti d'affitto a Napoli per più di dodici mesi...

2 - Rigore per Bocchino? Proprio così: da perfetto talebano del neomontismo, l'ex colonnello finiano in versione "estate 2012" è l'opposto di quello di 12 mesi fa. Stessa spiaggia stesso mare, quello di Ravello, ma tutto il resto cambia, a cominciare dalla compagnia: non c'è più l'ape regina Sabina Began ad accompagnarlo in costiera, ma la fidanzata ufficiale Vanessa Benelli, con suoceri al seguito.

Morigeratissimo nella versione "sobrio-tecnica", pronto a rilanciare il suo movimento "Generazione Italia" e sfidare i mille di Gianfranco Fini, il Bocchino appoltronato in platea durante il concerto di Vanessa, giovedì scorso al Ravello Festival, ha scatenato qualche livoretto dei soliti invidiosi, che si chiedono se sia una coincidenza che il presidente della Fondazione che organizza la kermesse sia Renato Brunetta, che proprio a a Ravello si è sposato l'anno scorso e che ha fatto della località della costiera la sua seconda patria. Maldicenze a go-go anche sull'effettivo "successo" dell'esibizione di Vanessa Benelli. Platea mezza piena o mezza vuota? La seconda che hai detto....

BOCCHINO SUDATISSIMO ATTENDE FUORI AL CAMERINO PH MANZO

3- No! Non farlo! E invece l'ha fatto. Francesca Pascale si è dimessa dal Consiglio provinciale di Napoli. L'ex soubrette, famosa per essere stata indicata come "fidanzata" di Berlusconi, aveva consegnato già 40 giorni fa la lettera di dimissioni nelle mani del Presidente della provincia, l'ultrà berluscone Luigi Cesaro.

Ma Giggino ‘a Purpetta solo oggi ha ufficializzato la comunicazione di Francesca, che il prossimo 30 luglio in Consiglio vedrà accettate le sue dimissioni. Chi l'ha incontrata la descrive come tranquilla e sollevata. Nei giorni scorsi i finiani l'avevano paragonata a Nicole Minetti, chiedendone le dimissioni, e lei ha fatto sapere di aver giocato d'anticipo.

PLATEA MEZZA VUOTA PH GENNY MANZO

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…