varoufakis come bruce willis

GREXIT! - EUROPA E GRECIA ALLA RESA DEI CONTI SU TROIKA, DEBITO E ACCORDO PONTE - TSIPRAS: “CI SERVE TEMPO, NON DENARO” - DRAGHI: NON HA ALCUN SENSO SPECULARE SULLA POSSIBILE USCITA DELLA GRECIA

GRECIA CRACK GRECIA CRACK

Teodoro Chiarelli per “la Stampa”

 

Lo ha ripetuto anche ieri, nell’ultima di una serie infinita di interviste dispensate a man bassa sui media di tutt’Europa. «Non vogliamo nuovi prestiti», ha detto il premier greco Alexis Tsipras al settimanale tedesco Stern. «Ci serve tempo, non denaro, per fare le riforme».

 

Come sempre usando un abilissimo mix di toni concilianti («Sono per una soluzione in cui tutti possano solo vincere, una soluzione win-win: voglio salvare la Grecia da una tragedia e scongiurare una spaccatura dell’Europa») e propositi barricadieri («A Bruxelles i nostri partner trovano un’altra Grecia, una che sa quello che vuole chiedere»).
 

tsipras merkeltsipras merkel

Oggi a Bruxelles si consuma la resa dei conti sulla questione del debito greco, il vero nodo da sciogliere dell’Eurogruppo convocato per trovare un’intesa che si annuncia tutt’altro che scontata. Tutti, a parole, sostengono di voler cercare una soluzione condivisa. Ma quando dai propositi e dalle buone intenzioni di passa ai contenuti, il discorso cambia. Le trattative, anche se nella capitale belga preferiscono parlare di scambio di vedute o di riunioni a livello tecnico, sono proseguite per tutto il week-end sulla base dei diversi testi presentati dalle singole parti, ma le posizioni restano distanti. 
 

renzi tsipras rutte juncker all eurogrupporenzi tsipras rutte juncker all eurogruppo

La Grecia, che vorrebbe mandare a casa la Troika, non ha intenzione di proseguire sulla strada dell’attuale programma di aiuti, perché reputa, come ha spiegato il portavoce del governo, «non realistiche» le attese di un surplus di bilancio del 3% nel 2015 e del 4,5% nel 2016. Ma il fronte degli altri paesi europei sembra stringersi attorno alla Germania. Anche l’Irlanda avrebbe scelto la linea dura, mentre la Francia, per bocca del ministro degli Esteri, Laurent Fabius, si dice disposta a trattare sulla scadenza del debito, «ma la sua cancellazione è fuori questione». Anche perché stiamo parlando di un macigno che si aggira sui 315 miliardi di euro, il 175% del Pil ellenico.
 

draghi tsiprasdraghi tsiprasvaroufakis come supermanvaroufakis come superman

Il presidente della Bce, Mario Draghi, ricorda che la politica della banca centrale non punisce i tedeschi e non premia i paesi più deboli, come la Grecia, e si limita a a sottolineare che «non ha senso speculare su una possibile uscita dalla moneta unica». Ad Atene ieri 15 mila persone sono scese in piazza per sostenere Tsipras e il suo partito Syriza, una manifestazione, naturalmente “spontanea”, contro l’Austerity imposta dalla Troika. E che ha consentito al portavoce del governo di dichiarare: «Vogliamo ridurre le posizioni di privilegio nel mondo del lavoro e delle pensioni, ma non vogliamo scontrarci con il popolo». 
 

varoufakis breaking badvaroufakis breaking badv per varoufakisv per varoufakis

Dopo lo scontro notturno all’ultimo Eurogruppo fra necessità di estendere o emendare l’attuale programma della Troika, i ministri delle Finanze europei si siederanno oggi di nuovo attorno a un tavolo per vedere come far coincidere i desiderata del governo greco di porre fine all’austerity che sta piegando il Paese con l’esigenza dei creditori che vogliono certezze sulla restituzione del debito. Atene dice di volersi impegnare ad aprire la caccia agli evasori accendendo finalmente un faro sul flusso di 30 miliardi di euro che si è spostato dalle banche elleniche a quelle svizzere, e mette sul piatto la riduzione del surplus di bilancio per questo e il prossimo anno a fronte delle promesse riforme strutturali. Un po’ poco per indurre a più miti consigli un osso duro, oltranzista del rigore, come il ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble. 
 

tsipras per mano con juncker 2tsipras per mano con juncker 2

Ma il muro contro muro a chi conviene? Tutto sommato non all’Europa. E tantomeno alla Grecia. Così Tsipras spende ancora una volta parole dolci per la cancelliera Angela Merkel. «Una donna molto gentile, nient’affatto severa come uno si aspetterebbe da come viene descritta sulla stampa». Alex il greco non si smentisce.

 

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2027 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...