1. L’UFFICIO STAMPA & PROPAGANDA DI RE GIORGIO FOREVER HA DIFFUSO IERI UNA LETTERA CHE DIMOSTREREBBE IL GRANDE APPREZZAMENTO DEL COMPIANTO KOSSIGA PER RE GIORGIO STESSO. QUEL CHE SI DICE “UN’OPERAZIONE VERITÀ”. IL CORAZZIERE DELLA SERA SCATTA SUGLI ATTENTI E NE APPROFITTA PER DISTRIBUIRE RAMPOGNE A CHI HA OSATO SOSTENERE CHE BELLANAPOLI VOLEVA L’IMPEACHMENT PER IL GATTOSARDO 2. MA FACCE RIDE! “RENZI: MI ISPIRO A OBAMA CHE HA AUMENTATO L’OCCUPAZIONE…” 3. COLPO DI SCENA, SORPRESA DELLE SORPRESE: VISTO CHE NELLA LEGGE FINANZIARIA, ORA SPACCIATA PER “LEGGE DI STABILITÀ”, BRUXELLES E LA BCE CI HANNO NOTEVOLMENTE RIDOTTO LO SPAZIO PER MANCE E MARCHETTE VARIE AGLI AMICI DEGLI AMICI, ECCO CHE QUESTE SI RIVERSANO A PIOGGIA NEL CONSUETO DECRETO DI FINE ANNO

a cura di colinward@autistici.org (Special Guest: Pippo il Patriota)

1 - ACCATTONAGGIO DI STATO
Colpo di scena, sorpresa delle sorprese: visto che nella legge finanziaria, ora spacciata per "legge di stabilità", Bruxelles e la Bce ci hanno notevolmente ridotto lo spazio per mance e marchette varie agli amici degli amici, ecco che queste si riversano a pioggia nel consueto decreto di fine anno detto "Milleproroghe". E lo strumento, come sempre, è quello di emendamenti in ostrogoto che appaiono e scompaiono tra un ramo e l'altro del Parlamento, a firma di autentici signori nessuno che però vivono la loro breve stagione di utilità proprio in questi caotici frangenti.

Nulla di nuovo e gli italiani manco più si indignano per queste miserie. Ma anche questa volta non ci vengono risparmiate la retorica contro le leggi "omnibus" e l'ipocrisia dei giornaloni di Lor signori contro le lobby, che da noi non piacciono solo quando sono quelle degli altri.

Eppure ci sarebbero un paio di rimedi a questa politica da straccioni: che il Parlamento lavorasse di più e meglio per tutto il resto dell'anno e che il governo la smettesse di strozzare i tempi della discussione sulle leggi di spesa arrivando poi, puntualmente, a mettere la fiducia. L'ha fatto anche il governino di Mezze Intese.

E l'Aspenio Letta che si prepara ad autoincensarsi nella conferenza stampa di fine anno ha gestito il Milleproroghe da quel vero democristiano qual è, cioè facendo finta di nulla di fronte al mercato delle vacche e aspettando di avere la scusa per usare lo strumento della fiducia. La sua unica attenuante è di essersi fatto imporre da Drago Draghi un ministro dell'Economia decisamente inconsistente come Er Gelatina Paccomanni.

Il Corriere della Sera vince di gran lunga il Gran premio dell'ipocrisia approfittando del nome più impopolare che si possa dare a una legge: "Gli inganni del salva Roma", è il titolone in prima pagina. E il sottotitolo è un capolavoro di equilibrismo: "Le lobby snaturano il decreto. E il governo mette la fiducia". Dentro, "Da salva Roma a salva tutti. Assalto per i milioni a pioggia. Fondi per i treni valdostani, per il paese di Padre Pio e per i teatri di Napoli e Venezia" (p. 3). La parola "Roma" nel titolo scatena anche la Stampa: "Salva Roma, il governo nel caos. Lega e M5S attaccano: ‘Difendete gli affitti d'oro'. E Renzi in tv da Fazio dà ragione ai Cinquestelle" (p 8).

Su Repubblica, "Affitti d'oro, barricate dei grillini. ‘Se restano blocchiamo la Camera'. Renzi: i 5 Stelle hanno ragione. Province, rivolta dopo lo ‘svuotamento'" (p. 10). Notevole la difesa del relatore Maino Marchi, del Pd: "Favore ai palazzinari? No, ai risparmiatori, perché la norma contestata vuol tutelare chi ha investito in fondi immobiliari" (p. 10).

2 - NON FA SOSTA LA SUPPOSTA
Mentre il ministro Paccomanni fa promesse inutili sulla casa in tivvù, Il Messaggero fa gli ultimi conteggi su quanto si pagherà di Imu: "Casa, i conti della mini-Imu, versamento fino a 300 euro. Scadenza il 24 gennaio, ecco le città in cui va pagata la quota dell'imposta. Importi più alti dove l'aliquota è al massimo, come Milano e Napoli. Anche per somme esigue i cittadini dovranno fare i calcoli e provvedere al pagamento" (p. 3). E il Giornale racconta: "Stangata sulla casa, proprietari in rivolta. Confedilizia minaccia azioni eclatanti: scaricare l'aumento sugli inquilini a basso reddito. Sforza Fogliani: ‘Tasse triplicate'" (p. 9)

3 - PROVE TECNICHE DI RENZIE-NOMICS
La Repubblica dei renziani prosegue nel lancio del programma economico di Matteuccio: "Ok degli industriali al piano Renzi. Apertura della Cisl, la Cgil dice no. ‘E' solo una minestra riscaldata'. Rocca (Assolombarda): ‘Convincente'. Plaude anche Fi" (p. 2). Ecco, su quel "plaude anche Fi" forse dovrebbe fare una riflessione anche il cosiddetto popolo dei gazebo.

3 - MA FACCE RIDE!
"Renzi: mi ispiro a Obama che ha aumentato l'occupazione" (Corriere, p. 8).

4 - NANO DECADENCE
Suonano i tromboni sul Giornale di Paolino Berluschino: "Il Cav pronto al blitz a Roma per dare la scossa a Forza Italia. Sta studiando la strategia per ‘oscurare' la conferenza stampa di fine anno di Letta. Smentite le liti dentro al partito, ma le carte saranno rimescolate. Spending review: già partiti i licenziamenti per il personale delle sedi periferiche" (p. 10). Come sono lontani i tempi in cui il Banana si vantava di non aver mai licenziato nessuno. Chi ha ieri ha sentito la sua voce al telefono con la manifestazione di Catania non può non aver notato quanto sembri invecchiato.

5 - LA BAVA SEPARATA DALLE NOTIZIE
L'ufficio Stampa & Propaganda di re Giorgio ha diffuso ieri una lettera che dimostrerebbe il grande apprezzamento del compianto Kossiga per Re Giorgio stesso. Quel che si dice "un'operazione verità". Il Corazziere della Sera scatta sugli attenti e ne approfitta per distribuire rampogne a chi ha osato sostenere che Bellanapoli voleva l'impeachment per Cossiga e che quindi non dovrebbe offendersi se qualcuno ritiene che abbia esagerato nell'esercizio dei suoi poteri di ‘moral suasion'.

Scrive Marzio Breda: "E ora, per una sorta di straniante legge del contrappasso, un certo fronte politico-mediatico recrimina che anche Giorgio Napolitano avrebbe tracimato dagli argini costituzionali e sarebbe meritevole di impeachment. Con un destino che dovrebbe quindi ricalcare quello di Cossiga. Pretesa che poggia su basi più che fragili, costituzionalmente inesistenti, lanciata dal circuito Movimento 5 Stelle-Fatto Quotidiano. Ma su cui soffia aggressivamente pure Forza Italia, nella speranza di sollevare il più tossico dei polveroni" (p. 6)

Pregevole anche la prosa moraleggiante di Paolo Cacace sul Messaggero, che firma uno degli attacchi di pezzo più avvincenti della storia del giornalismo: "Nella polemica politica quotidiana sovente, per meri interessi di parte, si alterano verità storiche ovvero si accreditano ricostruzione menzognere su rapporti personali o istituzionali improntati, viceversa, alla massima linearità e trasparenza". Da incorniciare l'errore di stampa in uno dei titoletti: "L'amicicia". Visto che i suoi collaboratori, al Quirinale, lo chiamavano "Don Cecio", non sarebbe stato male neppure titolare: "l'amicecia".

6 - IL FALO' DELLA SUSSIDIARIETA'
Mentre il ministro Alfanayev ordina finalmente controlli sulle spese delle galere per gli immigrati, denunce vecchie di anni trovano spazio sui giornali. Molto merito è del deputato piddino Khalid Chaouki, che si è autosegregato nel centro di accoglienza di Lampedusa: "Resto qui finché non se ne andranno via tutti" (Repubblica, p. 6). Mentre uno dei ragazzi della protesta delle bocche cucite racconta: "Trattati come animali, era meglio il carcere. Ci tengono chiusi per i soldi dello Stato. Vi racconto l'inferno di Ponte Galeria" (Repubblica, p. 7).

Intanto il Giornale fa a pezzi il ministro per l'Integrazione: "Il Pd scarica la Kyenge. Dopo aver tacciato di razzismo chiunque la criticasse, ora anche i democratici si accorgono che non è all'altezza. Otto mesi di chiacchiere e gaffe. Non ha combinato nulla per le famiglie italiane in Congo e per Lampedusa. Quasi tutto il partito la attacca: ‘Non basta piangere'. Lerner: ‘Bilancio negativo'. Si divide tra convegni e cene benefiche. Scortata da tre auto blu" (pp. 1-2).

7 - AMERICANI IN FUGA DAL LINGOTTO?
"Purtroppo per l'Italia e per la Fiat il sogno americano di Sergio Marchionne sta diventando un incubo. L'impasse con Veba non si sblocca. L'acquisto del 41,5% delle azioni Chrysler in mano al fondo di proprietà del sindacato a stelle strisce Uaw, che consentirebbe al Lingotto di arrivare al 100% della casa di Auburn Hills, è ancora lontano".

Su Affari&Sfiganza di Repubblica, Massimo Giannini mette il dito nella piaga e spiega che Veba potrebbe, nel frattempo, avviare le procedure per la quotazione di Chrysler a Wall Street e poi, in un secondo tempo, rinunciare alla fusione. Per Torino, sarebbe un disastro.
Poi passa il Giornale e rifila un altro dispiacere all'ufficio stampa Fiat: "Alfa Romeo, ultima chiamata. Vendite del Biscione mai così giù dal '69: in Europa -29,3% da gennaio. La sfida di Marchionne. Solo a fine aprile si conosceranno i piani di rilancio. Il mercato: ‘A causare il crollo l'offerta limitata. ‘Alfisti' da riconquistare'" (p. 19).

8 - A COSA SERVONO I GIORNALI
Ma l'ingegnere con passaporto (fiscale) svizzero potrà oggi consolarsi dei soldi spesi per salire nell'azionariato di Via Solferino leggendo il pezzo celebrativo di Raffaella Polato su CorrierEconomia: "Fiat, metamorfosi e sfide nei 10 anni di Marchionne. Oltre la crisi. Il gruppo è passato da una dimensione nazionale a leader nazionale globale. Gli incontri con i sindacati per la prossima fusione con Chrysler. Le sorprese italiane: nuovi investimenti, ‘disgelo' con la Fiom. Ha ereditato un gruppo che perdeva più di 2 miliardi. Oggi le previsioni parlano di un utile netto tra 0,9 e 1,2 miliardi" (p. 2).

 

LETTA E SACCOMANNI images LETTA, ALFANO, SACCOMANNIMario Draghi tra le cento persone pi influenti al mondo DECADENZA BERLUSCONI ESULTANZA DEI SENATORI GRILLINI grillini montecitorio bruno vespa tra renzi e berlusconi RENZI E BERLUSCONInapolitano andreotti cossiga prodi cossiga napolitano DOMENICO GRISPINO E CECILE KYENGE CON LE FIGLIE MAISHA E GIULIA john elkann e sergio marchionne consegnano la lancia thema presidenziale a giorgio napolitano CIAMPI SCALFARO COSSIGA E NAPOLITANO

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