C’E’ CHI HA FATTO TERNA MA RENZI HA FATTO TOMBOLA - ALLA GUIDA L'AMICO DEL PREMIER DEL FANTE, AFFIANCATO DA PERSONE VICINE A GUZZETTI, PALENZONA E CALTAGIRONE. E SU ACEA SPUNTA UNO SCAMBIO DI FAVORI

Claudio Cerasa per il Foglio

Alleanze. Intese. Triangolazioni. Messaggi. Una lista di nomi che è una cartina al tornasole della geopolitica renziana: Catia Bastioli (presidente), Matteo Del Fante (ad), Simona Camerano, Carlo Cerami, Fabio Corsico, Stefano Saglia (consiglieri). L'elenco che avete letto coincide con la lista che ieri mattina la Cassa depositi e prestiti ha proposto per il cda dell'ultima delle grandi società a partecipazione statale coinvolte nel giro di nomine del governo, ovvero Terna: società che gestisce la rete ad alta tensione (una delle poche "Cash Cow" del panorama italiano, con ricavi a fine 2013 in crescita del 5 per cento, utile netto di 513,6 milioni in rialzo del 10,8 per cento) e di cui Cdp (società partecipata per l'80,1 per cento dal Tesoro e per il 18,4 per cento da diverse fondazioni bancarie) possiede il 30 per cento delle azioni.

Il profilo dei nomi scelti formalmente dalla Cdp, ma selezionati in realtà uno a uno da Renzi (e dalla terna di consiglieri del premier formata da Luca Lotti, Graziano Delrio e Lorenzo Guerini), indica che Palazzo Chigi, sul terreno dell'energia, ha messo in campo una strategia di alleanze politiche che racconta molto della natura della classe dirigente - ibrida, trasversale e relativamente giovane, considerando che i consiglieri sono quasi tutti quarantenni - che si sta avvicinando all'orbita renziana.

Alcune indicazioni utili. L'uomo forte di Terna è Matteo Del Fante, ex direttore generale della Cdp, amico di Renzi, fiorentino come Renzi, vecchia conoscenza di Marco Carrai, lunga esperienza a Londra (dove ha lavorato per Jp Morgan e dove ha stretto rapporti con il giro di Davide Serra e di Cosimo Pacciani), è considerato dall'entourage renziano uno dei manager su cui investire maggiormente nel futuro.

Accanto a lui, un peso significativo, per diverse ragioni, lo hanno due volti importanti di Cariplo: Catia Bastioli, membro del cda della Fondazione Cariplo, voluta in Terna dal presidente dell'ente milanese, Giuseppe Guzzetti; e Carlo Cerami, noto avvocato milanese, amico di D'Alema, ex numero uno di ItalianiEuropei a Milano, ex membro del cda di Cariplo, presidente della Sgr (social housing), anello di congiunzione tra il fronte renziano e il fronte dalemiano lombardo, e voluto in Terna da Matteo Orfini, capo dei Giovani turchi, corrente del Pd diventata la costola della minoranza più vicina al presidente del Consiglio (in quota Ncd, e non sgradito a Forza Italia, c'è Stefano Saglia, ex sottosegretario allo Sviluppo economico nell'ultimo governo Berlusconi).

Una storia a parte è invece quella di Fabio Corsico, direttore delle relazioni istituzionali del Gruppo Caltagirone, ex capo della segreteria del ministro dell'Economia Giulio Tremonti e attuale membro del cda della Fondazione Crt (dove Corsico ha stretto rapporti cordiali con l'attuale vicepresidente di Unicredit, Fabrizio Palenzona, altro personaggio ormai organico alla galassia renziana) e segnalato a Renzi anche dalla società di tagliatori di teste Spencer Stuart. A Palazzo Chigi - sarà vero? - dicono che nella partita Terna l'incrocio tra l'universo renziano e caltagironiano è casuale e che semmai i veri interlocutori sono Palenzona e Guzzetti.

Un incrocio più stretto tra i due mondi invece è quello che si sta registrando in queste ore all'interno di un'altra importante azienda legata all'energia: Acea. La multiutility romana - partecipata al 51 per cento dal comune, guidato da Ignazio Marino (Pd), e al 15 per cento dal gruppo Caltagirone - è la camera di compensazione dei poteri della Capitale ed è da anni il termometro migliore per studiare e misurare il peso effettivo dei poteri della città. Cosa dice oggi il termometro Acea? Dice che entro il 12 maggio il comune dovrà presentare la lista per rinnovare il cda.

E dice che (lo ha anticipato ieri la cronaca romana di Rep.) il nome sul quale Marino e Caltagirone hanno trovato un accordo, anche grazie alla mediazione del dalemiano Andrea Peruzy, membro del cda di Acea, segretario di ItalianiEuropei, è quello di Alberto Irace. Chi è Irace? E' l'attuale responsabile del settore idrico di Acea. E' ad di Publiacqua Firenze. E, neanche a dirlo, è vecchio amico della coppia del gol Renzi e Carrai. Mettete insieme i puntini e, studiando ciò che si muove nel mondo dell'energia, avrete chiara la mappa della nuova geopolitica renziana.

 

TERNAmatteo del fante RENZI CARRAIFabio Corsico e Francesco Gaetano Caltagirone MATTEO DEL FANTE Andrea Peruzy Giuliano Amato Massimo D Alema

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI SERGIO MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA LEADER DI FRATELLI D'ITALIA VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA ALL'EUROPA E LONTANA DAL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO, EVITANDO OGNI COLLISIONE CON LA FRANCIA E FACENDO ASSE CON GERMANIA E POLONIA - MA ''IO SONO GIORGIA" HA DAVANTI DUE OSTACOLI: L'ESTREMISMO "PATRIOTA" DI SALVINI E LO ZOCCOLO DURO DI FRATELLI D'ITALIA GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...