FITTIPALDI FA NERO BIANCHI - L’AVVOCATO PERSONALE DI RENZI, PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE OPEN, È DIVENTATO UNO DEGLI UOMINI PIU’ POTENTI D’ITALIA. SIGNORE DELLE NOMINE E DEI RAPPORTI TRA IL GIGLIO MAGICO E I LOBBISTI DEI POTERI MARCI, FA RICCHI AFFARI CON LE AZIENDE PUBBLICHE

Estratto dall'articolo di Emiliano Fittipaldi per ''L'Espresso''

alberto  bianchi maria elena boschialberto bianchi maria elena boschi

 

“Ti prego mi presenti Alberto Bianchi?». A Roma, a Milano, a Firenze, in tutti i salotti dalle belle speranze in cui si incontrano funzionari, lobbisti e imprenditori l’obiettivo è sempre lo stesso: per entrare nelle grazie di Palazzo Chigi, per sedersi su una poltrona di una società partecipata, insomma per fare carriera nella Terza Repubblica, bisogna provare a entrare nelle grazie dell’avvocato Bianchi. Un signor nessuno per la stragrande maggioranza degli italiani, uno degli uomini più potenti d’Italia per chi conosce i meandri del sistema di potere che regge il regno di Matteo Renzi.

alberto   bianchi  maria elena boschialberto bianchi maria elena boschi

 

Bianchi, nato 62 anni fa, divorziato e senza figli, fondatore di un grande studio legale fiorentino ma casa nella natia Pistoia, è infatti la testa pensante del Giglio Magico, il più intelligente del mazzo, e di gran lunga il consigliere più ascoltato dal presidente del Consiglio.

 

Bianchi non interviene nelle scelte politiche e nella strategia delle alleanze, di cui gli frega poco o nulla e che restano appannaggio di Renzi e dei due “governativi” Luca Lotti e Maria Elena Boschi, ma è il braccio operativo di Matteo nei dossier più delicati. E, dopo due anni, è stato eletto indiscusso signore delle nomine e mediatore ufficiale tra il mondo dei renziani e quello delle lobby dei poteri forti.

carrai renzi cybersecuritycarrai renzi cybersecurity

 

FITTIPALDIFITTIPALDI

Bianchi oltre a guidare la Fondazione Open, la cassaforte di Renzi che lui stesso ha fondato, è però anche un avvocato di grande successo. Uno a cui piace fare affari. Alcuni dei quali, come ha scoperto “l’Espresso”, sono a rischio di serio conflitto di interesse: il legale personale di Renzi e Carrai due anni fa è entrato nel cda dell’Enel facendo arricciare il naso ai puristi, ha da poco creato una società con Carrai che si occupa di brevetti farmaceutici (la K-Cube, che ha firmato un accordo con l’università La Sapienza), lavora anche come consulente per alcune società pubbliche.

RENZI LEOPOLDARENZI LEOPOLDA

 

Alcune controllate direttamente dal governo, o da amministrazioni guidate da esponenti del Pd molto vicine al segretario del partito. Aziende da cui riceve assegni che arrivano a sei cifre: la Consip, la centrale di committenza nazionale della pubblica amministrazione che bandisce gare per 14 miliardi di euro l’anno per l’acquisto di beni e servizi, negli ultimi due anni e mezzo ha girato a Bianchi incarichi per oltre 340 mila euro.

 

ALBERTO BIANCHI ALBERTO BIANCHI

 Con il tempo il potere di Bianchi si accresce. Prima al Comune e poi al governo, comincia a suggerire a Renzi anche i nuovi manager delle partecipate pubbliche. Spesso in tandem con Carrai, con cui è un’unica cosa anche nel privato (è stato testimone delle sue nozze con Francesca Campana Comparini, mentre la di lei sorella, Cristina, lavora nel suo studio), fa lobby per piazzare nei posti che contano persone di cui si fida. Nel 2013 spinge affinché il fratello Francesco (Alberto è legatissimo sia a lui che ai suoi tre nipoti) diventi commissario straordinario del Maggio fiorentino, poi - con Renzi al governo - facilita prima la scalata di Francesco Starace alla guida di Enel di cui lui stesso diventa consigliere, poi quella di Gianni Vittorio Armani (l’avvocato pistoiese l’ha conosciuto in Terna, dove Bianchi nel 2011 diventò membro dell’Organismo di Vigilanza) alla presidenza dell’Anas.

MAURO MORETTI RENATO MAZZONCINI MAURO MORETTI RENATO MAZZONCINI

 

L’avvocato, da poco socio di uno splendido circolo di golf a Monsummano Terme, propone anche il suo amico intimo Fabrizio Landi, già finanziatore della Leopolda, nel cda di Finmeccanica, e si muove affinché sia l’avvocato Umberto Tombari (nel cui studio hanno mosso i primi passi sia la Boschi sia il democrat Francesco Bonifazi) a diventare presidente dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Dove, ancora oggi, siede il solito Carrai.

 

claudio descalzi, renato mazzoncini, alberto nagel incontrano rohani a teheran con renziclaudio descalzi, renato mazzoncini, alberto nagel incontrano rohani a teheran con renzi

Anche il nuovo amministratore delegato di Fs, Mazzoncini, conosce Bianchi da tempo: a partire dal maggio 2012 è stato infatti numero uno di Busitalia-Sita Nord, azienda controllata da Fs che gestisce dal dicembre 2012 - per volontà dell’allora sindaco Renzi, che decise di privatizzarla - l’Ataf, l’azienda tranviaria fiorentina. E chi spunta fuori tra gli avvocati di Busitalia, almeno a partire dal 2013? Ancora una volta, si tratta di Alberto Bianchi. Che ha consulenze anche da Finservizi, vari comuni toscani, Alstom ferroviaria e, ovviamente Firenze Parcheggi. Dove nell'agosto 2013 ha beccato una consulenza da 27 mila euro. Al tempo amministratore delegato della municipale era il solito Carrai.

umberto  tombari dario nardellaumberto tombari dario nardellaFABRIZIO LANDI FABRIZIO LANDI

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DIGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…

giorgia meloni giampaolo rossi antonino monteleone laura tecce antonio preziosi monica giandotti pierluigi diaco

PRIMA O POI, AFFONDE-RAI! - MENTRE IN CDA SI TRASTULLANO SUGLI ASCOLTI DECLINANTI DI “TG2 POST”, SI CHIUDONO GLI OCCHI SULLO STATO ALLA DERIVA DI RAI2 E DI RAI3 - UN DISASTRO CHE NON VIENE DAL CIELO. LA TRASFORMAZIONE DELLA PRODUZIONE DEI PROGRAMMI DALLE TRE RETI A DIECI DIREZIONI IN BASE AL "GENERE" (INTRATTENIMENTO, INFORMAZIONE, FICTION, ECC.), AVVIATA DA FUORTES NEL 2021 MA IMPLEMENTATA DALL’AD GIAMPAOLO ROSSI (CON LA NOMINA DELLA DIREZIONE DEL "COORDINAMENTO GENERI" AFFIDATA A STEFANO COLETTA), HA PORTATO ALLA PERDITA DI IDENTITÀ DI RAI2 E DI RAI3 MA ANCHE AL TRACOLLO DEGLI ASCOLTI (E DELLE PUBBLICITÀ) - LO SCIAGURATO SPACCHETTAMENTO HA PORTATO A UNA CENTRALIZZAZIONE DECISIONALE NELLE MANI DI ROSSI E A UN DOVIZIOSO AUMENTO DI POLTRONE E DI VICE-POLTRONE, CHE HA FATTO LA GIOIA DEI NUOVI ARRIVATI AL POTERE DI PALAZZO CHIGI - PURTROPPO IL SERVILISMO DI UNA RAI SOTTO IL TALLONE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI NON PAGA. LE TRASMISSIONI CHE DOPO UNA MANCIATA DI PUNTATE FINISCONO NEL CESTINO ORMAI NON SI CONTANO PIÙ. TANTO CHE I DUE CANALI SONO STATI RIBATTEZZATI ‘’RAI2%’’ E ‘’RAI3%’’...