1- È LA PRIMA GROSSA CREPA CHE DEVE SUBIRE IL GOVERNO “SOBRIO E RIGOROSO” DI MONTI 2- IL TRIANGOLARE DEL “VAFFA” TRA LA LAICA DI SINISTRA E AZIONISTA FORNERO, IL CATTOLICO OPUS DEI E LETTA-LETTA PASSERA E IL PIDIELLINO TENDENZA CICCHITTO, SOTTOSEGRETARIO ALL'ECONOMIA, GIANFRANCO POLILLO, NON HA PRECEDENTI E SVELA, AL SUO MEJO, LA NATURA “CORRENTIZIA” DI UN GOVERNO CON POLITICI CAMUFFATI DA TECNICI 2- TRA LA FORNARINA E CORRADINO “L’ASTIO” HA ORIGINE ANTICHE (OLIVETTI E INTESA) 3- CURIOSO CHE IL CORRIERE DEI MONTI, HOUSE ORGAN DEL PREMIER, NON ABBIA LA PESANTE INDISCREZIONE (FONTE MOAVERO?) CHE “REPUBBLICA” METTE IN BOCCA A SUDARIO MONTI: “PASSERA PUÒ DIRE QUELLO CHE VUOLE, MA DECIDO IO. IL DOSSIER RIFORMA DEL LAVORO LO HA IN MANO LA FORNERO, CHE VA AVANTI SECONDO LE MIE INDICAZIONI”

1- DAGOREPORT
E' il primo, grosso crepaccio che deve subire il governo "sobrio e rigoroso" di Mortimer Monti. Il triangolare del "vaffa" tra la laica azionista Fornero, il cattolico Opus Dei e Letta-Letta Passera e il pidiellino tendenza Cicchitto, il sottosegretario all'Economia Gianfranco Polillo, non ha precedenti e svela, al suo mejo, la natura "correntizia" dell'esecutivo.

Se tra Fornero e Polillo, è ovvio che ci sia un fossato politico (ma questo non giustifica il tono sarcastico del cicchettiano: "l'icona della fontana che piange"), tra la Fornarina e Corradino l'astio (eufemismo) ha origine antiche. Fornero, da "militante della piemontesità", non ha mai metabolizzato come De Benedetti ha fatto strame della mitologica Olivetti di Ivrea, fino al '96 guidata da Passera - l'azienda fondata da Adriano Olivetti fu acquisita da Carletto dopo che Gianni Agnelli lo cacciò dopo appena 100 giorni passati alla guida della Fiat.

Aggiungere, last but not least, che la piagnona - che fu chiamata nel consiglio di gestione di Banca Intesa SanPaolo - da brava piemontese non ha mai digerito come i lombardi Bazoli & Passera alla guida di Intesa hanno intortato (eufemismo) la banca più liquida d'Italia, l'Istituto San Paolo di Torino. Una ferita che i piemontesi non hanno mai cicatrizzato, come si evince dallo scambio per nulla "sobrio" tra i due ministri sul tema dell'Art. 18.

PS - Curioso che il Corriere dei Monti, house organ del premier, non abbia la pesante indiscrezione (fonte Moavero?) che "Repubblica" mette in bocca a Monti: "Passera può dire quello che vuole, ma decido io. Il dossier riforma del lavoro lo ha in mano la Fornero, che va avanti secondo le mie indicazioni".

2- IL MINISTRO FORNERO E I COLLEGHI DIFFIDENTI - POLILLO: «UNA FONTANA CHE PIANGE»
Monica Guerzoni per il Corriere della Sera

«Un politico con un pizzico di esperienza non avrebbe mai fatto l'icona della fontana che piange...». L'immaginifico giudizio è piovuto sul ministro Elsa Fornero nella notte di giovedì, dagli schermi di Rai3. Ospite di «Linea notte», il programma condotto in tandem da Bianca Berlinguer e Maurizio Mannoni, il sottosegretario Gianfranco Polillo ha rivelato d'un fiato ciò che pensa dell'autorevole collega. Un breve ma corposo sfogo, che autorizza a chiedersi se la professoressa torinese non sia accerchiata da incomprensioni e gelosie che rischiano di isolarla all'interno del governo.

Ma cosa ha detto, Polillo? Il sottosegretario all'Economia - un tempo comunista con simpatie miglioriste, poi socialista e infine vicino a Fabrizio Cicchitto, del quale è stato consigliere - ha dissertato in rapida successione dell'inesperienza politica, dell'emotività e dell'ingenuità del ministro del Lavoro. «Persona molto addentro ai problemi teorici», riconosce il sottosegretario, che poi però ricorda quando Fornero scoppiò a piangere presentando alla stampa la sua riforma delle pensioni, rivelando di essere «molto emotiva» e diventando «l'icona della fontana che piange».

I due non si amano, è chiaro. E Polillo in diretta tv non lo nasconde: «Ci discuto molto, anche a me dà ordini tassativi. Io le dico "guardi ministro che il Parlamento è una cosa complicata", bisogna fare gli emendamenti... È una persona che non avendo mai fatto politica bisogna accettarla per quella che è, anche con certe ingenuità». È chiaro che al ministro del Lavoro l'idea di essere «accettata per quella che è», nemmeno fosse un caso politico o umano, non è piaciuta per nulla. Ma i collaboratori giurano che il ministro abbia incassato i complimenti con la più assoluta indifferenza: «Il solito Polillo... Le sue parole si commentano da sole».

A freddo, due notti e due giorni dopo il programma, il sottosegretario spiega che le sue parole in tv «sono state equivocate» e che la sua intenzione era schierarsi in difesa del ministro: «Siccome l'attaccavano io volevo difenderla, spiegare in modo protettivo che una persona che ha insegnato tutta la vita forse non ha dimestichezza con il Parlamento. La politica è un mestiere, se io vado a insegnare faccio disastri molto peggiori... Volevo metterci una pezza, ma forse non ci sono riuscito».

Non ci è riuscito, no. E più di un esponente del governo lo ha chiamato per chiedergli cosa gli sia saltato in mente. Eppure non è un mistero che il temperamento di Fornero - guai far precedere il suo cognome dal «la» - ha fatto più volte saltare i nervi ai politici e discutere (riservatamente) i tecnici. L'ultima querelle è scoppiata quando il decreto «milleproroghe» è stato rispedito in Commissione per la ferma opposizione del ministro del Lavoro, che non voleva tassare i lavoratori autonomi.

In tanti alla Camera hanno orecchiato i mugugni dei tecnici di Piero Giarda, responsabile dei Rapporti con il Parlamento. Ma il ministro, che conosce le insidie dei regolamenti e lo stress delle sedute d'Aula, non si è mai lasciato andare a considerazioni meno che lusinghiere nei confronti della collega: «Il ministro Fornero ha finora risolto un problema molto importante che le era stato affidato, la riforma delle pensioni. Il resto, carattere o atteggiamenti, conta poco o nulla nella vita collettiva. Riuscissimo tutti a fare risultati come lei...».

Se è vero che la stima di Monti nei suoi confronti è intatta e che «un caso Fornero non esiste», come assicura il sottosegretario Giampaolo D'Andrea, è vero anche che il ministro non fa molto per farsi nuovi amici nell'esecutivo. I colleghi soffrono la sua eccessiva loquacità e qualcosa, da ieri, ne sa anche il ministro dello Sviluppo. «Corrado Passera ha la tendenza a gettare il cuore oltre l'ostacolo - ha scherzato Fornero parlando di crescita - Gli dirò di essere meno ottimista». Una punzecchiatura? Macché, ha subito chiarito la responsabile del Welfare, era solo un «messaggio affettuoso».

3- "PASSERA PUÃ’ DIRE QUELLO CHE VUOLE, MA DECIDO IO"
Carmelo Lopapa per La Repubblica

Più flessibilità deve voler dire più occupazione. È la linea guida che il premier Monti detta in vista della trattativa forse più complessa, quella sul mercato del lavoro. Ora che il pacchetto rigore, quello sulla crescita e infine sulle semplificazioni possono considerarsi acquisiti, sebbene gli ultimi due debbano ancora affrontare l'esame del Parlamento (come non perdono occasione di far notare dal Pdl).

Con questo carniere il presidente del Consiglio si presenterà domani al Consiglio europeo di Bruxelles, in una carpetta a parte la riforma del lavoro, ancora tutta da discutere con le parti sociali. Ma nella quale più di un ministro tende a dire la sua. Soprattutto Corrado Passera.

È anche il motivo per il quale ieri il ministro del Lavoro Elsa Fornero, intervenendo a un convegno, non ha risparmiato una stoccata al collega e alle sue ultime esternazioni: «Dirò a Passera di essere un po' meno ottimista, un po' meno cuore oltre l'ostacolo». Un richiamo al realismo definito da lei stessa un «messaggio affettuoso», condito da complimenti per il fiocco azzurro di poche ore prima, ma tant'è. «È molto difficile trovare bacchette magiche - ha insistito la Fornero - noi lavoriamo per il medio termine».

Tra i due non c'è grande feeling e fanno poco per nasconderlo.
Monti non vuole «sentir parlare di concertazione - come fa presente in queste ore, in privato, ai più stretti collaboratori - Passera può dire quello che vuole, ma decido io. Il dossier riforma del lavoro lo ha in mano la Fornero, che va avanti secondo le mie indicazioni».....

 

 

 

MARCHIONNE - FORNERO - PASSERA - JOHN ELKANNpassera e forneroVITTORIO GRILLI ELSA FORNERO MARIO MONTI CORRADO PASSERA MONTI E PASSERAFornero GetContentFORNEROFORNEROgb13 corrado passera degustaMARIO MONTI ELSA FORNEROMONTI FORNEROFORNERO MONTI ELSA FORNERO IN LACRIME E MARIO MONTI

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...