franco gabrielli

“C'E' UNA SCARSA CONOSCENZA DEL MONDO DELL’INTELLIGENCE, SI RISCHIA DI VIVERE DI FALSI MITI” – IN UNA LEZIONE ALL’UNIVERSITÀ DELLA CALABRIA, FRANCO GABRIELLI, EX AUTORITÀ DELEGATA ALLA SICUREZZA, PARLA DEI SERVIZI SEGRETI E DELLE ALTRE ISTITUZIONI DELLO STATO - LA FRAMMENTAZIONE TRA DIS, AISE E AISI, LE FAKE NEWS SUI "SERVIZI DEVIATI" ("QUANDO L'ITALIA ERA UN PAESE IN CONDIZIONE DI SOVRANITA' LIMITATA"), LA SELEZIONE DEL PERSONALE E L'ERRORE DEI "VASI COMUNICANTI" TRA SERVIZI E POLIZIA...

Federica De Vincentis per https://formiche.net

 

FRANCO GABRIELLI

“I Servizi di intelligence in Italia nel XXI secolo” è stato il titolo della lezione tenuta dal prefetto Franco Gabrielli, Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica nel governo Draghi, al master in Intelligence dell’Università della Calabria, diretto da Mario Caligiuri. Si è trattato di un ritorno per Gabrielli, che aveva concluso nel febbraio del 2008 la prima edizione di questo percorso formativo dell’ateneo calabrese, promosso primo in Italia con il sostegno del presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga.

 

SERGIO MATTARELLA FRANCO GABRIELLI

Tema della lezione il rapporto tra l’intelligence e le altre istituzioni dello Stato, caratterizzato da incomprensioni spesso dovute a valutazioni errate, basate su “una scarsa conoscenza delle cose che attengono al mondo dell’intelligence, un mondo che rischia di vivere di falsi miti, di rappresentazioni interessate, di comode ricostruzioni”.

 

Il prefetto ha evidenziato come l’organizzazione dell’intelligence sia stata strutturata nel corso della sua storia come “un sistema binario antagonista con una tendenziale inclinazione unitaria”, sottolineando la “straordinaria importanza delle garanzie funzionali previste nella Legge 124/2007.

 

LA FAKE NEWS DEI “SERVIZI DEVIATI”

enrico mattei 7

Ricordando il recente volume su Enrico Mattei presentato in occasione dei sessant’anni della morte del presidente dell’Eni, Gabrielli ha ricordato la delicata fase della Guerra fredda, quando l’Italia di fatto era un Paese “in condizione di sovranità limitata”. La mancata consapevolezza di tale condizione ha contribuito a riversare ogni responsabilità sui Servizi, tanto da creare erroneamente la definizione di “servizi deviati”.

 

LA MANCANZA DI UNITARIETÀ

franco gabrielli 1

Gabrielli ha quindi sottolineato come la storia dell’intelligence sia stata caratterizzata dalla frammentazione e dalla competizione, tanto più che fino al 1977 non c’era mai stata una regolamentazione legislativa del sistema, basato sulle due competenze distinte facenti capo ai ministeri dell’Interno e della Difesa. Per decenni ciò ha causato “una mancanza di unitarietà e di una visione d’insieme, condizionando fortemente le prospettive di crescita”.

 

Il prefetto lo definisce “un antagonismo che anche per le vicende successive relative allo scandalo dei fondi neri del Sisde, ha tenuto in piedi un sistema squilibrato dove il Sismi ha rappresentato, dal 1992 fino al 2007, l’organismo per eccellenza”. La legge 124 del 2007 ha indicato un nuovo equilibrio, precisando il segreto di Stato, introducendo le garanzie funzionali e assegnando la responsabilità politica esclusiva al presidente del Consiglio.

 

I LIMITI DELLA LEGGE 124

franco gabrielli foto di bacco

Gabrielli ha poi sottolineato come la 124 rappresenti “uno spartiacque importante”, definendo un bilanciamento di poteri tra gestione e controllo. Ci sono però ancora da affrontare “una serie di equivoci” dovuti alla frammentazione tra Dis, Aise e Aisi “che incide sull’unitarietà dell’azione, soprattutto per quanto riguarda il rapporto con la politica”. Ha quindi sottolineato come tale evidenza renda complessa la gestione della sicurezza, anche in considerazione del rapporto con la magistratura ed il patrimonio informativo degli apparati delle forze di polizia.

 

IL FLUSSO DELLE INFORMAZIONI

FRANCO GABRIELLI - MARIO DRAGHI - ADOLFO URSO

La gestione del flusso delle informazioni sulla sicurezza presenta criticità. Infatti, l’ufficiale di polizia giudiziaria è collocato tra due fuochi: la dipendenza gerarchica e l’obbligo della segretezza delle indagini. “È una sorta di perversione”. Inoltre “nel nostro sistema esiste una sperequazione di patrimonio informativo degli apparati, poiché, a differenza di altri Paesi come la Gran Bretagna o gli Stati Uniti, dove si stabilisce a monte quali siano le priorità nazionali, nel caso italiano si lascia alla magistratura un ruolo decisivo, producendo uno squilibrio tra apparati dell’intelligence e delle forze di polizia”.

 

IL PROBLEMA LESSICALE

FRANCO GABRIELLI MARIO DRAGHI

Sul tema della sicurezza Gabrielli ha sottolineato come sia necessaria una riflessione sul lessico utilizzato, dal momento che racchiude diversi ambiti di azione come la security, la safety e l’intelligence. La scarsa precisione lessicale “descrive una mancata comprensione delle attività realmente svolte, favorendo abusi e strumentalizzazioni”.

 

Si tratta di un mutamento di prospettiva che dovrebbe caratterizzare anche la selezione del personale che accede ai Servizi, per evitare di considerare il passaggio all’intelligence come una sorta di “oscar alla carriera” per chi proviene dalle forze di polizia, specialmente per i dirigenti.

 

ELISABETTA BELLONI FRANCO GABRIELLI

È infatti sbagliato considerare i due mondi come vasi comunicanti, rendendo evidente una cesura che permetta al settore dell’intelligence di raggiungere una sua identità specifica.

 

Ha quindi sottolineato che “troppo spesso il mondo dell’intelligence viene vissuto come una zona franca, cioè non come un luogo che ha una sua dignità, che ha una sua ragione d’essere, che ha una sua individualità e una sua identità, ma un luogo che in qualche modo può essere utilizzato per scopi che non necessariamente sono quelli propri”.

 

LA SELEZIONE DEL PERSONALE

mattarella all'inaugurazione della nuova sede dell'intelligence

La selezione e la formazione del personale diventano allora fondamentali poiché la vera sfida è un nuovo approccio di analisi “in un mondo in cui c’è un’overdose di dati, la differenza la fa l’informazione analizzata in profondità: il tema è fare sintesi ed avere la possibilità di capire dove va il mondo”.

 

In definitiva, ha detto, occorre sempre tenere presente che uno degli scopi dell’intelligence è “mettere il politico nelle condizioni di decidere”, affinché le istituzioni svolgano efficacemente il proprio ruolo e mantengano la loro credibilità.

 

IL SERVIZIO UNICO

Gabrielli ha poi rilevato la necessità di un Servizio unico che, pur non perdendo di vista la complessità, operi con interdisciplinarietà e interconnessione. Per questo, “il tema della selezione del personale è fondamentale, poiché è necessaria un’adeguata scelta del capitale umano, in cui l’eccellenza dovrebbe essere la regola”.

 

I LASCITI DEL GOVERNO DRAGHI

cybersicurezza 4

Gabrielli ha infine descritto i tre lasciti che il governo Draghi ha concretizzato per la sicurezza della Repubblica. L’importante creazione dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, la definizione delle misure di intelligence di contrasto cibernetico e lo strumento del “clandestine service”, ovvero l’impiego del personale dell’Aise per lo svolgimento di attività di ricerca informativa e operazioni all’estero.

 

In relazione all’Agenzia per la cybersicurezza nNazionale, ha ricordato che è un’esperienza partita con grande ritardo rispetto ad altri paesi, come la Germania (1999) e la Francia (2009), sottolineando come sia stata resa autonoma dall’intelligence per darle maggiore libertà di azione, in modo da renderla svincolata dagli angusti limiti della riservatezza.

la nuova sede dell'intelligence a piazza dante 6cybersicurezza 5cybersicurezza 3intercettazionila nuova sede dell'intelligence a piazza dante 5

Ultimi Dagoreport

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)

ignazio la russa giorgia meloin zaia fedriga salvini fontana

DAGOREPORT - MEGLIO UN VENETO OGGI O UNA LOMBARDIA DOMANI? È IL DILEMMA SPECULARE DI GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI – L’APERTURA SUL TERZO MANDATO DEL NASUTO DONZELLI È UN RAMOSCELLO D’ULIVO LANCIATO VERSO IL CARROCCIO (ANCHE PER DESTABILIZZARE IL CAMPO LARGO IN CAMPANIA) - MA ALLA PROPOSTA S’È SUBITO OPPOSTO IL GENERALE VANNACCI – L’EX TRUCE DEL PAPEETE, CHE HA CAPITO DI NON POTER GOVERNARE TUTTO IL NORD CON L'8%, È DISPOSTO A CEDERE IL PIRELLONE A FRATELLI D'ITALIA (SI VOTA TRA TRE ANNI), MA LA SORA GIORGIA RIFLETTE: SOTTO LA MADUNINA COMANDA LA RUSSA, E SAREBBE DIFFICILE SCALZARE LA SUA PERVASIVA RETE DI RELAZIONI – I MALIGNI MORMORANO: VANNACCI AGISCE COME GUASTATORE PER CONTO DI SALVINI, PER SABOTARE IL TERZO MANDATO, O PARLA PER SE'?