franco roberti meloni colosimo

“LA SCELTA DI CHIARA COLOSIMO È UNA FORZATURA, VOLUTA DA GIORGIA MELONI, CHE FA PARTIRE MALISSIMO LA COMMISSIONE ANTIMAFIA” - L’EX CAPO DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, FRANCO ROBERTI, OGGI EUROPARLAMENTARE DEL PD: “NON ENTRO NEL MERITO DEI RAPPORTI DELLA COLOSIMO CON L’EX TERRORISTA CIAVARDINI. IL PROBLEMA È METTERSI CONTRO UNA RICHIESTA ESPLICITA DELLE ASSOCIAZIONI DEI FAMILIARI DELLE VITTIME PER NOMINARE A TUTTI I COSTI LA COLOSIMO: EPPURE CI SAREBBERO STATE ALTRE PERSONALITÀ, ANCHE DENTRO FRATELLI D'ITALIA, CHE GODEVANO DELLA STIMA DI TUTTI…”

Estratto dell’articolo di Francesco Grignetti per “la Stampa”

 

FRANCO ROBERTI

Sostiene Franco Roberti che Giorgia Meloni, imponendo Chiara Colosimo alla presidenza dell'Antimafia, ha fatto «una scelta inaccettabile e sconcertante. Dirò di più: una scelta miope, che da lei non mi aspettavo perché tutto può dirsi ma non che non sia intelligente».

 

Roberti è uno che la mafia l'ha combattuta sul campo, prima da procuratore aggiunto di Napoli e procuratore capo di Salermo, poi da superprocuratore nazionale, e ora che è eurodeputato del Pd. «Nemmeno entro nel merito di Ciavardini sì o no. Il problema a questo punto è un altro. È quello di una presidente della commissione Antimafia che va contro le associazioni dei familiari delle vittime. Ha diviso un campo che deve restare unito».

ciavardini chiara colosimo

 

Roberti, perché secondo lei è stata una decisione inaccettabile?

«Perché la commissione parlamentare Antimafia ha i poteri del magistrato penale. È una struttura delicatissima che ha ampi poteri investigativi, di cui il presidente è il motore. […] il presidente dovrebbe godere, uso volutamente il condizionale, della stima unanime di tutti i commissari per il buon andamento dei lavori della commissione. […] questa commissione parte zoppa».

franco roberti

 

Però lei dice anche che è una scelta sconcertante.

«Sì, perché il sistema antimafia italiano si fonda su tre pilastri: quello giudiziario-investigativo; quello politico, di cui la commissione parlamentare è grande parte; infine il terzo pilastro è l'antimafia sociale. Di questa, sono elementi costitutivi le associazioni dei parenti delle vittime. Sono una parte indispensabile. Perché loro operano nella società […] Incidono in profondità. […] sono parti determinanti della struttura antimafia.

 

Mettersi contro una richiesta esplicita delle associazioni per nominare a tutti i costi la Colosimo, che non conosco e non giudico, significa quindi mettersi contro una parte del sistema. È una scelta incredibilmente divisiva. Mi lasci dire che questa scelta di Giorgia Meloni è davvero incomprensibile. A meno che la premier non abbia voluto lanciare un segnale per noi indecifrabile, ma questo renderebbe lo scenario ancora più sconcertante».

ciavardini chiara colosimo

 

Le associazioni dei familiari sono gli anticorpi contro il virus mafioso: è questo che intende dire?

«Assolutamente sì. L'antimafia sociale è ciò che inserisce gli anticorpi giusti nel profondo della società. […] se la società non ci crede, tutto è inutile. Ora, però, con scelta miope, Giorgia Meloni si è messa contro i parenti delle vittime. Forse non le è chiaro che in questo modo una parte dello Stato si è messa contro un'altra parte di sé stesso. […]».

 

[…] A lei, insomma, interessa poco di Ciavardini e dei collegamenti di Chiara Colosimo?

CHIARA COLOSIMO E FOTO DI CODREANU

«Non entro proprio nel merito. Chi sia Luigi Ciavardini, quali orrendi crimini abbia commesso, quale sentenza ha scontato, lo sappiamo. Ma qui non mi interessa. Il problema a questo punto è un altro. È la forzatura voluta da Giorgia Meloni che fa partire malissimo la commissione Antimafia. Eppure ci sarebbero state altre personalità, anche dentro Fratelli d'Italia, che avrebbero potuto benissimo essere presidenti che godevano della stima di tutti».

 

Le opposizioni si sono ritratte al momento di votare la presidente, poi sono rientrate al momento di votare i vicepresidenti.

giorgia meloni chiara colosimo

«Ai miei occhi è stata una scelta sbagliata. […] Non basta far mancare il proprio voto, oltretutto sapendo che non avrebbe impedito l'elezione della Colosimo perché la maggioranza aveva comunque i numeri. Se ti opponi davvero, non rientri finché ci sarà lei a presiedere».

giorgia meloni chiara colosimo

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