beppe grillo freccero

LA RIVOLUZIONE NON RUSSA, ANZI NON ROUSSEAU - FRECCERO: “GRILLO, SENZA CASALEGGIO, NON SAREBBE IL GRILLO DI OGGI”. IL VERO TESTAMENTO DI GIANROBERTO E’ IL SISTEMA OPERATIVO ROUSSEAU: “IL SUO TESTO PIÙ IMPORTANTE È IL CONTRATTO SOCIALE. UNA FORMA DI ASSOCIAZIONE DOVE OGNUNO RESTA LIBERO”

Luca Telese per “Libero Quotidiano

 

FRECCEROFRECCERO

Hanno fatto bene i grillini a non andare in tv per la morte di Casaleggio?

«Non bene, benissimo».

 

Perché?

«Io il mio lutto non lo metto in scena. Nulla più della tv divora il dramma. Lo trasmette, lo amplifica, e lo priva del mistero, banalizzandolo».

 

Non è un' occasione di comunicazione persa?

«Loro hanno usato il lutto per dare coesione al gruppo. Se tu il lutto lo esibisci, ti svaluti».

 

Non c' è controprova.

«C' è. È come quando Grillo si sottrae alla tv. La fa sentire esclusa e si fa desiderare».

 

La tv come una entità umana?

freccerofreccero

«Sì. E aggiungi capricciosa. Per questo Casaleggio l' ha usata».

Chiedo a Carlo Freccero una intervista sul futuro del M5s dopo il più grande lutto della sua storia. Per spiegare la strategia comunicativa di Casaleggio lui mi spiazza con una risposta ironica: «Io stesso sono diventato una loro strategia comunicativa».

 

Sorride. Freccero si riferisce alla sua nomina in Rai. Ma accetta l' invito a parlare, e l' intervista diventa quasi un saggio.

 

Casaleggio pensava che la tv ormai fosse consumata.

carlo freccerocarlo freccero

«Anche la rete lo è. Due anni fa si diceva fosse solo democrazia. Non ci crede più nessuno. È un altro luogo dove si esercita il conflitto per il potere. Nessuno lo sapeva meglio di lui».

 

Da dove partiamo?

«Dal sistema operativo: Rousseau».

 

Perché?

«È un messaggio: il richiamo voluto a una teoria che non si alimenta solo dell' ideologia del web e dei suoi miti, ma che risale fino alle radici dell' illuminismo e della democrazia».

 

Ci vedi più di una buona trovata marketing?

«Sì. Rousseau è una teoria politica».

 

Freccero legge Freccero legge

Il testamento di Casaleggio?

«Ovvio. Il testo più importante di Rousseau è il contratto sociale, una forma di associazione dove ognuno resta libero. Casaleggio ci spiega che dopo di lui si doveva aprire una nuova fase nel movimento».

 

In realtà molti obiettivi sono stati già raggiunti.

«Lui avvertiva che il movimento non poteva più esistere solo nella microeconomia delle proprie radici, nell' universo della rete».

 

GRILLO E CASALEGGIO AL CIRCO MASSIMO 2GRILLO E CASALEGGIO AL CIRCO MASSIMO 2

Tu sei un maestro della tv, che i grillini criticavano. Però sei stato nominato da loro (e da Sel) nel Cda Rai: un dialogo strano, il vostro.

«Sai, il mio primo incontro con Casaleggio è stato anche l' ultimo».

 

Davvero?

«Sì. L' ho visto nella sede della Casaleggio e Associati, invitato a fare una lunga intervista per il blog, sulla tv. Molto prima della mia nomina. Forse quell' incontro la propizió».

 

Fu idillo a prima vista fra voi?

(Ride). «Al contrario. Fu un dialogo tra due che si rispettano ma che hanno idee diverse. Misurai questa distanza, quando gli dissi: "Guarda Gianroberto, io sono novecentesco, credo ancora alla differenza destra e alla sinistra. So che non la pensi come me"».

GIANROBERTO E DAVIDE CASALEGGIO A ROMAGIANROBERTO E DAVIDE CASALEGGIO A ROMA

 

E lui?

«Mi disse: "Non sono d' accordo! Dobbiamo vederci. Parliamone!"».

 

Interessante.

«Poi, come sai, non ne abbiamo avuto l' opportunità. Ma, a distanza, ho capito qualcosa del suo percorso».

 

Perché?

«Quel dialogo mi aveva colpito. Casaleggio sapeva due cose importanti sulla comunicazione di questi anni».

 

Quali?

casaleggio senatocasaleggio senato

«Berlusconi e Grillo sono l' Alfa e l' Omega della politica di oggi. Il 1994 con la vittoria di Forza Italia, e il 2013 con la vittoria del M5s, sono due imprese, ma anche paradigmi».

 

Spiegati.

«Berlusconi aveva capito l' importanza delle tv, elevato la raccolta del consenso televisivo a scienza, il sondaggio a strumento, Publitalia a struttura».

 

E Casaleggio?

«Ha capito l' importanza della rete, elevato il blog a strumento primario di comunicazione, trasformato il meetup in struttura».

grillo e casaleggio al consolato americano di milanogrillo e casaleggio al consolato americano di milano

 

Tu parli indifferentemente di Grillo e Casaleggio?

«Sì. Loro due hanno alfabetizzato noi italiani rispetto all' era digitale più di chiunque».

 

Cosa hanno fatto che resterà?

«Trasformato le avanguardie del web in classe dirigente, e la sua lingua in una koiné, un codice comune».

 

Partiamo da Grillo.

DAVIDE CASALEGGIO DAVIDE CASALEGGIO

«Grillo, senza Casaleggio, non sarebbe il Grillo di oggi, né tantomeno il leader de M5s. Casaleggio intuì un fattore decisivo della sua biografia».

 

Quale?

«Beppe per l' immaginario collettivo italiano era vittima della tv e ne era allo stesso tempo un eroe».

 

E in termini più concreti?

«Sapeva che la tv italiana, tutta la tv, aveva un inconsapevole complesso di colpa nei confronti di Grillo».

 

Per via della cacciata dalla Rai?

Casaleggio VAFFADAY DI GENOVA FOTO LAPRESSE Casaleggio VAFFADAY DI GENOVA FOTO LAPRESSE

«Esattamente: ne celebrava l' assenza, ne sentiva la mancanza, e ne aveva bisogno. Questa è stata la chiave del successo del 2013».

 

Perché vedi delle simmetrie nel rapporto tra Berlusconi-Dell' Utri e Grillo-Casaleggio?

«È stata incredibile la loro performance. Partendo da zero Berlusconi ha fatto il 25% comunicando essenzialmente attraverso la tv».

 

E Grillo?

«Ha raggiunto quasi la stessa percentuale, poco meno di venti anni dopo, ibridando tv e web».

 

Un attivista potrebbe dirti: Grillo in tv non è mai andato.

«Sky non faceva che mandare repliche di Grillo. Non parliamo degli altri. Chi conosce la tv sa che si è alimentata trasmettendo ore di suoi comizi».

 

GIANROBERTO CASALEGGIO AL FORUM AMBROSETTI DI CERNOBBIO GIANROBERTO CASALEGGIO AL FORUM AMBROSETTI DI CERNOBBIO

Il web trasformato in un broadcaster e il palco in uno studio live.

«Casaleggio lo ha teorizzato: la rete è il luogo della modernità, ma per innescare la comunicazione di massa servono la fama e la credibilità di un personaggio riconoscibile».

 

Il Grillo degli anni Duemila?

«Per il pubblico della tv è come Celentano o Mina».

 

In che senso?

«I grandi volti della tv generalista: interclassisti e anti-casta da sempre».

 

Anticasta e antelitteram?

«Grillo era un dispositivo di propaganda formidabile per Casaleggio, un veicolo per viaggiare veloce nel nuovo medium, la rete».

 

Spiegati.

«Attraverso il blog Grillo ha potuto connettere il nuovo con il vecchio, far convergere la protesta nei media e soprattutto la rabbia anti-casta anti-corruzione anti-malaffare nella sua creatura: il movimento».

 

Il M5s è un partito o uno strumento mediatico?

LUIGI DI MAIO E BEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO E BEPPE GRILLO

«É l' invaso che incanala il malessere e gli offre una narrazione: Casaleggio lo ha plasmato in un format».

 

Cos' altro aveva quel Grillo lì pre-politico?

«La sua dote da mattatore: l' empatia con il pubblico. Aveva nel Dna la tv generalista dei venti milioni di pubblico, veniva dal bianco e nero: poteva diventare un Garibaldi catodico».

 

GRILLO E DI MAIO GRILLO E DI MAIO

E poi?

«Aveva l' autoironia, una dote essenziale. Quella che gli faceva dire: sono come voi, non ci capisco nulla, e questa è la mia forza».

 

Dice Minoli che Grillo e Casaleggio sono come Mogol e Battisti.

«Vero».

 

Ma che quando viene meno uno dei due, non è più la stessa cosa.

«Vero anche questo».

 

Ma Casaleggio cosa dà di più a quel Grillo?

di maio di battista funerali di gianroberto casaleggio  8di maio di battista funerali di gianroberto casaleggio 8

«Lo rende contemporaneo: costruisce per lui la lingua dell' invettiva apocalittica con cui lo fa diventare opinionista e leader. Quindi declina quella lingua nei format della rete, la ibrida con quella della tv e dei media».

 

Federico Mello, studioso del M5s, dice: il suo leader è chi ha le password del blog.

«Giusto. Il blog è un' agenzia di stampa. Una piattaforma multimediale. Un house organ».

 

Cosa produce questa trasformazione?

«Il moralismo. Grillo, da disincantato analogico che martellava i computer, diventa un Savonarola digitale».

DI BATTISTADI BATTISTA

 

Casaleggio è per lui come un grande autore con un artista?

«Esatto. Lo ha reso ultramoderno. Era nella tv, l' ha portato nell' iPhone».

 

La vignetta di Vauro: Grillo burattino dai fili tagliati ha indignato gli attivisti. Non era così sacrilega...

«No, e provo a spiegarlo così: Fa capire la sintesi fra loro due, il rapporto simbiotico inscindibile».

 

Per Grillo non è una diminutio?

«Non per chi conosce la sua auto-ironia e ha visto il suo spettacolo, bello come una seduta di analisi».

 

In che senso?

di battista taverna lombardi i deputati m5s romanidi battista taverna lombardi i deputati m5s romani

«Beppe riconosce a Gianroberto la funzione di guru: è l' ispiratore, l' idea. Si raffigura come un ologramma!».

 

È un elogio?

«Eh sì. Casaleggio come Platone, come Pigmalione. Beppe racconta questo rapporto in modo commovente».

 

Quindi Vauro racconta la fine di un' epoca?

«Io sono più radicale. Dopo la morte di Casaleggio Grillo è solo un testimonial del M5s, nient' altro».

 

Vuoi finire scomunicato da un popolo che ti ama?

GRILLO ENTRA IN RAI aeccc d ef e f bc dc ec e GRILLO ENTRA IN RAI aeccc d ef e f bc dc ec e

«Per nulla. Non è il fotogramma di una fine, ma un punto di crescita».

 

In che senso?

«Beppe oggi non canta più perché ha vinto: ha degli eredi. Sa che i ragazzi ormai sono diventati grandi».

 

E lui cosa è per loro?

«Il padrino».

 

Un' immagine simpatica....

«Se ripenso oggi al suo spettacolo capisco che c' era già tutto. Il suo era il dolore di una perdita».

 

Un teatrale rito di commiato?

beppe grillo su vespa e casamonica rai paramafiosabeppe grillo su vespa e casamonica rai paramafiosa

«È il Beppe che dice: "Io non ho studiato, io ho fatto solo l' istituto tecnico". Casaleggio gli ha costruito un destino diverso».

 

Ma Grillo ha avuto anche altri fior d' autori: Michele Serra.

«Se Grillo nel M5s avesse avuto come autore Michele, non sarebbe mai diventato leader».

 

CARLA RUOCCOCARLA RUOCCO

Perché?

«Michele non lo avrebbe mai preso sul serio come guru. È qui torno al valore irripetibile di Gianroberto: Casaleggio è un futurologo, come Olivetti, non a caso ha cominciato da Ivrea».

 

Si era candidato con Forza Italia a Settimio Vittone prendendo solo sei voti.

«Appunto. Olivettiano e berlusconiano. La sinistra postmoderna è autodistruttiva. Non crede, non è mistica. Il comico, poi, è per definizione uno che distrugge tutto».

michele serramichele serra

 

E i giornalisti?

«Noi dei media la verità la divoriamo. Lo spettacolo è l' opposto della verità».

 

Per Casaleggio, invece?

BATTISTI MOGOL 1BATTISTI MOGOL 1

«Lo spettacolo doveva e poteva diventare la premonizione della verità possibile».

 

E quando Grillo fonda il blog?

«Lo spettacolo diventa propaganda politica, esercizio di futurologia».

 

Se questo è vero, il M5s perde il suo profeta prima che si avveri la profezia. Una catastrofe?

«Dipende. Il movimento ha la grande occasione per fare un salto. Secondo me ora deve incarnarsi nel presente, diventare organizzazione».

 

Come?

«Da questo processo è uscito un profilo di politico grillino nuovo».

 

Intendi Di Maio?

BATTISTI MOGOLBATTISTI MOGOL

«Non solo lui. Pensa ai candidati sindaco. Esperti e telegenici, conoscono i dossier. La Appendino a Torino ha cultura manageriale. La Raggi è sexy e istituzionale insieme».

 

Sì, l' hardware è rimasto, ma il software?

«Casaleggio ha lasciato una parola d' ordine basica: onestà. Una identità morale larga. E poi una rotta».

 

Era giusto che i grillini non andassero in tv?

«Sì. Adesso sono formati: prima rischiavamo di essere decostruiti».

 

E ora?

«Ci sono due campagne, amministrative e referendum: narrazione grillina contro quella renziana».

 

Alle amministrative sì. Ma il referendum costituzionale pensi che si possa vincere?

DAL BLOG DI BEPPE GRILLO - NAPOLITANO CON LA BANDIERINA DEL MOVIMENTO CINQUE STELLEDAL BLOG DI BEPPE GRILLO - NAPOLITANO CON LA BANDIERINA DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE

«Casaleggio ha reso digitale Grillo, adesso loro possono rendere digitale la Costituzione. Sarà uno spettacolo».

 

Neanche i "laureati", peró, vanno sempre in tv.

«Fanno bene. Vanno solo a raccontare la crisi o gli scandali. Fanno come i vietcong, mordi e fuggi, non si logorano nella guerra di posizione».

 

La tv logora chi la fa o chi non la fa?

«Ti logora se ti fai blobbizzare da lei».

Ultimi Dagoreport

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENGIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)