FRONTALE MERKEL-HOLLANDE: LA FRANCIA BLOCCA LA VENDITA DELLE MERCEDES, I TEDESCHI S’INCAZZANO

Anais Ginori per "la Repubblica"

Ci mancava solo il tamponamento tra François Hollande e Angela Merkel. Per fortuna è uno scontro automobilistico solo virtuale, ma non meno simbolico. Il governo di Parigi ha infatti deciso di bloccare la vendita dei nuovi modelli di Mercedes-Benz in Francia. Le autorità si rifiutano di immatricolare le vetture di classe A, B, Cla e Sl, perché non conformi alla normativa europea sui gas refrigeranti. La Francia chiede al costruttore Daimler di sostituire il vecchio liquido per climatizzatori, il cosiddetto R134, con quello R1234yf, considerato più ecologico.

Sull'effettivo minor impatto ambientale del nuovo gas conforme alla direttiva europea, la cosiddetta Mac, c'è dibattito. Persino Greenpeace sostiene che non c'è prova che siano ridotte le emissioni di anidride carbonica. L'argomento di Daimler è anche un altro. Il costruttore tedesco sostiene che il nuovo gas R1234yf, imposto dall'Unione europea e utilizzato da molte auto immatricolate sia in Francia che in Italia, sia infiammabile in caso di incidente e quindi non rispetti le necessarie condizioni di sicurezza.

Nessuno sa dire chi abbia ragione in questo imbroglio di norme e interessi commerciali: sarebbe interessante saperlo. Intanto, migliaia di clienti francesi che aspettavano la loro nuova Mercedes dal concessionario per andarsene in vacanza sono rimasti delusi. Le immatricolazioni sono state bloccate a metà giugno e, nonostante le proteste di Daim-ler,
il governo francese non vuole arretrare dalla sua posizione.

Un nuovo scontro diplomatico nelle già complesse relazioni francotedesche. Lo stop commerciale di Parigi è stato improvviso. E' infatti dal 2011 che il vecchio liquido R134 è stato dichiarato non conforme alle norme europee. Finora nessuno dei 28 paesi membri aveva bloccato le omologazioni.

Il governo francese è l'unico ad aver imposto una misura così drastica. Molti commentatori hanno pensato che Hollande, in un raptus di protezionismo, abbia semplicemente cercato di favorire i produttori di casa, Psa e Renault. In realtà, le vendite di Mercedes in Francia sono una nicchia, seppur di valore: rappresentano meno del 2% del mercato.

Si tratta però di un marchio simbolico dell'eccellenza tedesca. E' quindi probabile che le implicazioni diplomatiche della lite commerciale non siano sfuggite all'Eliseo. La mossa del governo contro Mercedes-Benz potrebbe essere dettata anche da logiche interne, ovvero dalle pressioni dei Verdi, alleati insoddisfatti della scarsa attenzione ecologica dell'esecutivo.

Comunque sia, è guerra di automobili, anzi: di climatizzatori. Il ricorso di Daimler contro il blocco delle omologazioni è stato accolto qualche settimana fa dal tribunale amministrativo di Versailles. A quel punto, però, le autorità francesi hanno deciso di mantenere lo stesso il divieto, applicando la clausola di salvaguardia prevista dalla direttiva europea Mac.

Il costruttore tedesco ora ha fatto ricorso al Consiglio di Stato, primo caso nella storia dei contenziosi commerciali tra Francia e Germania. L'organo supremo della giustizia amministrativa dovrebbe pronunciarsi dopo Ferragosto. Secondo Daimler, non c'erano le condizioni per far scattare la clausola di salvaguardia, prevista solo in caso di pericolo per la sicurezza. Il costruttore tedesco accusa invece Parigi di contraddire uno dei principi fondanti dell'Ue, quello della libera circolazione delle merci.

Intanto, si è aperto un contenzioso anche tra Bruxelles e Berlino. La Commissione europea ha chiesto al governo tedesco di motivare la deroga alla direttiva Mac: in Germania infatti le automobili con il vecchio gas refrigerante potranno circolare fino al 31 dicembre 2016. Proprio a giugno, la Cancelliera era riuscita a bloccare l'adozione di nuovi limiti di emissioni per le macchine prodotte nell'Unione europea. Al prossimo vertice francotedesco, bisognerà stare attenti alla circolazione automobilistica.

 

ANGELA MERKEL E FRANCOIS HOLLANDE HOLLANDE E MERKELMERKEL E HOLLANDEMERKEL E HOLLANDEMerkel Hollande mercedes logo

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?