giovanbattista fazzolari giorgia meloni peppino mariano paolo reboani

IL GARANTE È DI PARTE? – MAURIZIO LANDINI HA ACCUSATO DI “ATTEGGIAMENTO COMPIACENTE” LA COMMISSIONE DI GARANZIA CHE HA POSTO DEI LIMITI ALLO SCIOPERO DI VENERDÌ – E QUESTA VOLTA, IL SEGRETARIO DELLA CGIL POTREBBE NON AVER SBAGLIATO BERSAGLIO – TRA I COMMISSARI C’È PEPPINO MARIANO, GRANDE AMICO DI GIOVANBATTISTA FAZZOLARI E CONSIGLIERE DI GIORGIA MELONI QUANDO ERA MINISTRA DELLA GIOVENTÒ, TRA IL 2008 E IL 2011. E POI C’È PAOLO REBOANI, ESPERTO DI POLITICHE DEL LAVORO VICINO A MAURIZIO SACCONI…

maurizio landini

Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo per www.repubblica.it

 

L'accusa al Garante degli scioperi arriva dal numero uno della Cgil Maurizio Landini. "Dire che questo non è uno sciopero generale è un'evidente forzatura politica", sbotta il segretario generale del sindacato di corso d'Italia.

 

Nel mirino c'è l'imparzialità della Commissione di garanzia che non ha riconosciuto la natura dello sciopero indetto da Cgil e Uil per il 17 novembre. […] Per Landini è un atteggiamento "compiacente", un assist alla linea dura del governo.

 

PEPPINO MARIANO

Non è un attacco isolato quello di Landini. Anche il Pd ha messo in dubbio l'obiettività del Garante. La questione della natura "politica" dell'Authority, dunque. La traccia della destra è evidente se si guarda ai profili di alcuni dei suoi componenti.

 

Un nome su tutti: Peppino Mariano. Avvocato ed esperto di diritto del lavoro, recita la qualifica riportata nel decreto del presidente della Repubblica del 9 giugno con cui è stato nominato insieme agli altri quattro commissari della Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sull'esercizio di diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali, su designazione dei presidenti di Camera e Senato.

 

Tutt'altro che uno sconosciuto al governo, Mariano. Lo conosce benissimo Giorgia Meloni. Quando, tra il 2008 e il 2011, è stata ministra per la gioventù nel governo Berlusconi IV, fu proprio Mariano a darle più di un consiglio in qualità di consulente sulla materia giuslavoristica. E l'intreccio non finisce qui. Mariano è legato anche al fedelissimo sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari. Si conoscono fin da quando erano ragazzi, un'amicizia coltivata tra le fila del movimento universitario missino Fare Fronte.

 

Fazzolari Meloni

E la "manina" della destra nella scelta dei componenti della Commissione, che sarà in carica per sei anni, spunta fuori anche se si mette a fuoco il profilo di Paolo Reboani, esperto di politiche del lavoro e relazioni industriali. Qui l'uomo che fa da "cerniera" con la premier e il suo entourage è Maurizio Sacconi.

 

L'ex ministro del Lavoro ha agito nelle retrovie nell'estate del 2022, quando il centrodestra ha preparato il programma per le elezioni politiche del 25 settembre. Ha consigliato lui alla futura presidente del Consiglio di riprendere le idee che furono di Marco Biagi, il giuslavorista ucciso dalle Nuove Brigate Rosse che rappresenta un punto di riferimento per la destra.

 

PAOLO REBOANI

Quelle stesse idee che Sacconi e Reboani hanno condiviso al ministero del Lavoro, che il primo ha guidato da dicembre del 2009 a novembre del 2011. E dove l'esperto di diritto del lavoro è stato consulente dello stesso ministro. […]

 

Reboani […] ha lavorato a quello che è poi stato battezzato il Libro bianco sul lavoro. Anche in questo caso una genesi condivisa con Sacconi. Era il 2001, al ministero del Welfare c'era il leghista Roberto Maroni.

 

Nel corposo documento c'è un passaggio che è eloquente se collegato alla diatriba sullo sciopero del 17 novembre. Spiccano due suggerimenti. Il primo: una stretta alla disciplina sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali. L'idea è rendere obbligatorio un referendum consultivo tra i lavoratori prima di indire un'agitazione. […]

 

maurizio sacconi

Il secondo suggerimento è un rafforzamento del ruolo della Commissione di garanzia. Quella di cui Reboani fa parte, insieme a Mariano e ad altri tre commissari: la presidente Paola Bellocchi, ordinaria di diritto del lavoro all'università di Teramo, l'avvocato romano Federico Ghera, associato di diritto costituzionale all'ateneo di Foggia, e Luca Tozzi, esperto di diritto del lavoro. Tutti concordi nel togliere l'etichetta di "generale" dallo sciopero di Cgil e Uil.

giovanbattista fazzolari giorgia meloni al senato giorgia meloni e giovanbattista fazzolarigiovanbattista fazzolari giorgia meloni

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…