GARZON, SPAZZOLA! – UN’INCHIESTA DEL TERRIBILE MAGISTRATO METTE CON LE SPALLE AL MURO RAJOY E IL SUO PARTITO - DALLA SVIZZERA I RISULTATI DI UNA ROGATORIA NELLA QUALE SI DIMOSTRA MAZZETTE PER DIVERSI MILIONI DI EURO (ALMENO 22) PROVENIENTI DA TANGENTI ED UTILIZZATI PER ANNI PER PAGARE STIPENDI EXTRA IN NERO AI MAGGIORI LEADER DEL PARTITO: COMPRESI L’EX AZNAR E MARIANO RAJOY, EX VICE DI AZNAR E DA UN ANNO CAPO DEL GOVERNO SPAGNOLO…

Omero Ciai per Repubblica

«Amola montagna e mi piace sciare», giustificava così Luis Bárcenas, l'ex tesoriere del partito popolare del premier spagnolo Mariano Rajoy, davanti ai giudici i suoi numerosi viaggi a Ginevra. Adesso invece sappiamo che ci andava per gestire alcuni conti bancari segreti, suoi e del partito.

In queste ore il giudice Pablo Ruz ha finalmente ricevuto dalla Svizzera i risultati di una rogatoria nella quale si dimostra che l'ex tesoriere del Pp ha avuto fino al 2009 conti aperti in due differenti banche svizzere dove sarebbero transitati diversi milioni di euro (almeno 22) provenienti da tangenti ed utilizzati per anni per pagare stipendi extra in nero ai maggiori leader del partito: compresi l'ex presidente José Maria Aznar e Mariano Rajoy, ex vice di Aznar e da un anno capo del governo spagnolo.

Il risultato della rogatoria è diventato un vero «schiaffo in faccia» per i vertici del governo spagnolo al termine di un anno difficilissimo segnato da manovre economiche durissime, aumento della disoccupazione (24%) e recessione (-1,3 del Pil).

Rajoy è subito intervenuto per dire che «non gli tremerà la mano» di fronte alla necessità di prendere provvedimenti contro la corruzione nel suo partito ma non ha fornito alcuna spiegazione - a parte qualche battuta ironica - sul suo presunto coinvolgimento, né come gli chiedono da più parti ha annunciato la formazione di una commissione di indagine interna.

I conti segreti svizzeri di Bárcenas sono l'ultimo capitolo del caso Gürtel, un'indagine aperta tre anni fa dall'ex giudice Baltasar Garzón, che è già costato il posto ad alcuni dirigenti regionali e provinciali del partito di Rajoy. Al centro della trama c'era un imprenditore, Francisco Correa, che amava essere soprannominato "don Vito" (dal personaggio della famiglia Corleone nel film "Il Padrino" di Francis Ford Coppola) e che ha raccontato di aver consegnato al Partito popolare tangenti per «milioni di euro» in cambio di commesse pubbliche nelle regioni di Madrid, di Valencia, e in molti comuni della Costa del Sol. Correa era un amico personale di Alejandro Agag, genero dell'ex presidente Aznar (1996-2004), e grazie a queste sue conoscenze ha ottenuto negli anni importanti appalti pubblici ripagati - sostiene l'indagine - con tangenti. Correa venne fatto arrestare da Garzón nel 2009 ed è in libertà vigilata grazie al pagamento di una cauzione di 200mila euro. Gli hanno sequestrato il passaporto e deve presentarsi ogni giorno in commissariato a firmare il registro.

Nell'inchiesta del caso Gürtel (si chiama così per la traduzione in tedesco del nome "correa", cinta) c'erano già finiti anche personaggi di primo piano della cupola popolare. Arrivando al potere dopo gli anni di Zapatero, Rajoy sperava di essersene liberato. Invece adesso salta fuori la «madre di tutte le prove», i conti svizzeri dell'ex tesoriere che sarebbero serviti proprio a occultare quelli tangenti.

Bárcenas, che ora è accusato per riciclaggio e fondi neri, si è dimesso da tesoriere, e da senatore, nel 2010 ma finora si era sempre proclamato innocente ed aveva perfino conservato un ufficio nella sede nazionale del partito, in calle Genova 13, a Madrid. Ora Rajoy giura di non aver mai saputo nulla dei soldi in Svizzera del suo ex tesoriere e per calmare soprattutto i suoi elettori afferma che «il nostro partito ha sempre reagito con trasparenza e rigore quando è stato messo in discussione ».

Ma nessuno può prevedere ora - mentre il giudice Ruz attende i risultati di altre rogatorie da Ginevra - dove arriverà davvero l'inchiesta. Fatalità vuole che qualche tempo fa, dopo aver accusato il presidente catalano Artur Mas di possedere denaro nascosto nello Stato elvetico, Maria Dolores de Cospedal, vice di Rajoy nel partito, dichiarasse: «Ma vi immaginate cosa potrebbe accadere a noi popolari se si scoprisse che abbiamo fondi in Svizzera?».

 

 

AZNAR E LA MOGLIE ANA BOTELLA AL VOTOBALTASAR GARZON MARIO MONTI E MARIANO RAJOY I POMPIERI ASTURIANI MANIFESTNO A MADRID CONTRO I TAGLI DEL GOVERNO RAJOY Mariano RajoyMariano Rajoy addbcc cd ef fb a aeb

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