LA GERMANIA HA DETTO NÌ - LA CORTE COSTITUZIONALE TEDESCA APPROVA IL FONDO SALVA-STATI PERMANENTE (ESM), MA A CONDIZIONE CHE L’APPORTO DELLA GERMANIA NON SUPERI I 190 MILIARDI (27% DEL FONDO) GIÀ SOTTOSCRITTI - LA DECISIONE È UNA VIA DI MEZZO CHE NON METTE AL RIPARO DALLE INCERTEZZE POLITICHE: AL PARLAMENTO TEDESCO RESTA IL POTERE DI VETO SULLE PROSSIME DECISIONI RIGUARDANTI IL FONDO - DOPO LA DECISIONE, LO SPREAD CALA A 343, L’EURO SALE A 1,29 $...

1 - DA CORTE TEDESCA SI' CON CONDIZIONI A ESM
ANSA - Da corte tedesca si' con condizioni a Esm

2 - CONDIZIONI CORTE SU ESM, NON OLTRE 190 MLD DA BERLINO
(ANSA) - I giudici tedeschi pongono la condizione che il contributo della Germania sia limitato a 190 miliardi.

3 - CORTE COSTITUZIONALE TEDESCA APPROVA ESM
(Adnkronos) - Nella sentenza letta dal presidente Andreas Vosskuhle, i giudici di Karlsruhe hanno cosi' dato il via libera alla firma da parte del presidente Joachim Gauck degli atti istitutivi del fondo salva-Stati Esm e del patto fiscale purche' l'impegno economico della Germania non superi i 190 miliardi. Si tratta di una somma identica alla quota di capitale dell'Esm sottoscritta dalla Germania, pari al 27,1464% del totale e a 1.900.248 azioni.

La Corte costituzionale ha anche invocato il coinvolgimento dei due rami del Parlamento tedesco nelle future decisioni in merito a Esm e fiscal compact. Quello della Corte di Karlsruhe, tecnicamente parlando, e' un atto 'urgente' e quindi teoricamente passibile di verifiche e modifiche. Alla luce del lungo lasso di tempo richiesto dalla decisione, tuttavia, difficilmente si dovrebbero registrare variazioni significative nella sentenza finale.

4 - SPREAD BTP CALA A 343 PUNTI DOPO CORTE TEDESCA
(ANSA) - Lo spread tra il Btp decennale e il Bund scende a 343 punti, dopo essere salito fino a 353, sulla scia dell'ok della Corte Costituzionale tedesca al fondo salva-Stati Esm. Il tasso sul titolo del Tesoro cala al 5,06%.

5 - EURO: SALE A QUOTA 1,29 DOLLARI DOPO DECISIONI KARLSRUHE
(AGI) - L'euro sale al nuovo massimo da 4 mesi a 1,29 dollari, dopo il via libera condizionato dell'Alta Corte tedesca all'Esm.


6 - "O BERLINO O L'EUROPA"

OGGI LA CORTE SUPREMA TEDESCA DECIDE SUL FONDO SALVA STATI. PARLA UNO DEI FIRMATARI DEL RICORSO

Stefano Feltri per il "Fatto quotidiano"

Solo l'intervento di Mario Draghi, con l'annuncio che la Bce è pronta ad acquisti illimitati del debito dei Paesi in difficoltà, ha permesso di arrivare alla giornata di oggi senza rischiare l'infarto europeo. Perché in mattinata la Corte costituzionale tedesca di Karlsruhe decide se il nuovo fondo salva Stati da 500 miliardi, l'Esm (Meccanismo europeo di stabilità), e il trattato che impone il rigore contabile (noto come fiscal compact e ideato proprio a Berlino) sono compatibili con la Costituzione.

Cioè se i risparmi dei contribuenti tedeschi restano al riparo o invece vengono impegnati a livello europeo a favore di spagnoli, greci, italiani e così via, cosa vietata dalla Costituzione. Markus C. Kerber è un economista della Technische Universität di Berlino, ed è tra i firmatari dei ricorsi di costituzionalità su cui la Corte di Karlsruhe si deve pronunciare oggi.

Al telefono, da Parigi dove si trova in questi giorni, non sembra affatto preoccupato dalla possibilità di aver innescato, assieme ai suoi colleghi euroscettici, una valanga giuridica che potrebbe sfasciare la fragile diga che le istituzioni di Bruxelles (più la Bce) hanno costruito per difendere i Paesi ad alto debito dalla furia di mercati. Anzi, Kerber auspica proprio che gli spread possano fare giustizia, punendo i peccatori, costringendoli a ravvedersi, e premiando i virtuosi (cioè la Germania).

Professor Kerber, perché è così importante la decisione di oggi della Corte costituzionale tedesca?
La Corte di Karlsruhe decide prima di tutto il proprio destino e la propria reputazione. Ci sono tre scenari. Primo: la Corte dice che tutto va bene, che il fondo Esm e il trattato fiscal compact sono compatibili con la Costituzione, perché votati da una maggioranza qualificata dei due terzi. E la Corte non può e non deve sostituirsi al potere politico. Inoltre questo processo di integrazione è già molto avanzato e concertato con gli altri Paesi Ue. Se la Corte dice sì senza condizioni, la sua reputazione come argine del potere politico e guardiana della Costituzione svanisce in un attimo.

Perché sarebbe una decisione tanto grave?
Il fondo Esm, per non parlare del Patto Fiscale, segnano la nascita di un Tesoro europeo: un potere quasi discrezionale per il rifinanziamento degli Stati che hanno bisogno urgente di fondi. L'Esm può intervenire sul mercato primario e secondario, aiutare gli Stati direttamente e può anche dotarsi di qualunque nuovo strumento con una decisione unanime dei rappresentanti degli Stati membri. Se nasce l'Esm inizia una rivoluzione che poi non si potrà fermare, la Germania perderà quel potere di veto che ancora oggi detiene in Europa.

Seconda opzione: la Corte dice no, boccia il fondo Esm e il trattato fiscale.
Può impedire per alcuni mesi al presidente della Repubblica di firmare queste decisioni, ci sarebbe un imbarazzo enorme a livello di governo. In questo caso, il rapporto tra il cancellierato e la Corte costituzionale sarebbe compromesso. E Angela Merkel dovrebbe dimettersi.

Il terzo caso, considerato più probabile, è una via di mezzo.
La Corte può dire che l'Esm entra in vigore, ma non diventa un Tesoro europeo e il Parlamento tedesco deve avere comunque un ruolo, potendo intervenire nella gestione. La Corte può proporre un referendum e suggerire una modifica della Costituzione che imponga di far votare il Parlamento prima di ogni decisione del fondo. Un Tesoro europeo così costituito non potrebbe funzionare e la Germania conserverebbe tutto il suo potere di veto.

Il fondo Esm così diventerebbe inutile. La sua battaglia di ricorsi continuerà?
La decisione di oggi è già superata. Perché la Bce di Mario Draghi ha già annunciato le misure che avrebbe dovuto prendere l'Esm. E lo farà senza autorizzazione democratica. Un altro gruppo di cittadini ha provato a usare questa argomentazione, sostenendo che la Corte dovrebbe rinviare la sua decisione perché l'oggetto è diventato obsoleto. Ma non è successo.

I tedeschi stanno con lei o con Angela Merkel che ha sostenuto le mosse di Draghi?
La Merkel è sempre popolare perché è una ‘tedesca normale'. Non parla con una retorica molto affascinante, e proprio per questo piace. Ma la maggior parte dei tedeschi è contro il Esm, e ogni giorno di più. C'è quindi una scissione nell'opinione pubblica, con la Merkel ma contro le sue scelte di politica europea.

Non la preoccupa il destino di un Paese come l'Italia, che senza Esm si troverebbe ancora più esposto ai mercati?
I debiti dell'Italia rimangono i debiti dell'Italia. Le riforme che l'Italia deve fare non possono che essere fatte dagli italiani. Se si vuole un sistema di aiuti con condizionalità, l'Italia perde l'indipendenza fiscale. E non è una cosa desiderabile. Una solidarietà con un Paese come il vostro che ha 2mila miliardi di debito pubblico non è possibile, nessun Paese d'Europa potrebbe sopportare un peso simile.

I mercati anticipano sempre un comportamento fiscale sano. Quando un governo italiano, non necessariamente quello di Mario Monti, prende misure per combattere i debiti, i mercati scontano subito l'effetto di questo comportamento facendo scendere i tassi. Altrimenti restano alti. E senza lo stimolo dello spread, in Italia non si fanno le riforme.

Quindi, visto che lo spread è ancora alto, secondo lei neanche Monti ce la sta facendo.
Monti si considera come un angelo arrivato a salvare l'Italia. Ma ha perso troppo tempo finora. E sta sbagliando perché non si può riformare l'Italia disprezzando il popolo italiano, con quel suo atteggiamento da aristocrazia bruxellese. É così che si creano le condizioni per lo sviluppo di quei movimenti anti-europei che Monti dice di temere.

 

ANGELA MERKEL MARIO DRAGHI MERKEL barroso MARIO MONTI E MARIANO RAJOY LA TRASPARENTE SEDE DELLA CORTE COSTITUZIONALE TEDESCACORTE COSTITUZIONALE TEDESCACORTE TEDESCAJens WeidmannMARKUS-KERBER

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO