umberto bossi gianfranco fini

MIGRANTI? PROBLEMI TANTI - DOPO L’AFFONDO DEL SOTTOSEGRETARIO MANTOVANO (“DOBBIAMO CAMBIARE LA LEGGE BOSSI-FINI”), LO STESSO GIANFRANCO FINI SOSTIENE SIA NECESSARIO RIMETTERE MANO ALLA LEGGE SULL’IMMIGRAZIONE CHE PORTA IL SUO NOME: “IL FENOMENO MIGRATORIO OGGI È PIÙ CORRELATO AL DOVERE MORALE, OLTRE CHE AL DIRITTO INTERNAZIONALE, DI GARANTIRE DIRITTO DI ASILO A CHI FUGGE DA GUERRE, RISCHI DI GENOCIDIO, CATASTROFI NATURALI” – LA LEGA SENTE PUZZA DI “ALLEGGERIMENTO” DELLE NORME E INFATTI NON RITIRA LE PROPOSTE DI LEGGE GIÀ INCARDINATE ALLA CAMERA CHE CHIEDONO DI TORNARE DI FATTO AI DECRETI SICUREZZA BY SALVINI…

Estratto dell’articolo di Francesco Olivo per “la Stampa”

 

gianfranco fini foto di bacco (7)

La questione migranti non si è certo chiusa con un decreto. Giorgia Meloni […] fa i conti con i problemi in casa: il provvedimento varato dal Consiglio dei ministri in trasferta a Cutro, firmato, dopo una lunga interlocuzione, dal Presidente della Repubblica venerdì sera, è stato il frutto di un negoziato che si è protratto anche dopo il ritorno a Roma della comitiva governativa. La Lega è in agitazione: il decreto di Cutro è stato un po' ammorbidito prima della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale.

 

alfredo mantovano giorgia meloni

E poi c'è la proposta di cambiare la legge Bossi-Fini. Il colloquio con il sottosegretario alla presidenza, Alfredo Mantovano […] nel quale si analizzava il superamento della riforma sull'immigrazione, approvata nel 2002 ha fatto molto rumore […] Il primo a intervenire è stato proprio Gianfranco Fini, co-autore di quella legge: «È in vigore da vent'anni: va cambiata perché è mutata l'origine del fenomeno migratorio. Oggi ha dimensioni globali ed è sempre più correlato al dovere morale, oltre che al diritto internazionale, di garantire diritto di asilo a chi fugge da guerre, rischi di genocidio, catastrofi naturali, violazioni di massa dei diritti fondamentali dell'uomo».

 

matteo salvini

[…] Il deputato Igor Iezzi, capogruppo leghista nella commissione Affari costituzionali, non chiude all'ipotesi, […] «l'importante è che la modifica non alleggerisca la legge». Messaggio chiaro: si cambi ma non nella direzione che indica Fini. Le modifiche che inquietano ora la Lega sono altre. A lungo si è parlato della stretta sulla cosiddetta "protezione speciale", la categoria di persone che non possono essere espulse, pur non rientrando compresi nel diritto d'asilo.

 

salvini migranti

Dopo il Cdm di Cutro il Quirinale ha avviato un'interlocuzione con Palazzo Chigi, anche perché nella bozza che Sergio Mattarella aveva potuto leggere, non compariva affatto questo articolo. Il dialogo ha prodotto alcune rassicurazioni che hanno accelerato la firma del presidente. […] Il Carroccio […] avrebbe voluto un provvedimento più netto, magari anche l'abolizione della "protezione speciale", ma abbozza […] i leghisti non ritirano le proposte di legge già incardinate alla Camera che chiedono di tornare di fatto ai decreti sicurezza. […] Il governo è concentrato sul Consiglio europeo in programma fra dieci giorni a Bruxelles: in quella sede, secondo Michel, si deve procedere alla «attuazione rapida delle misure concordate» nel vertice di febbraio. […]

SALVINI MIGRANTI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...