GIANNINI CHIEDE A LIGRESTI L’APPOGGIO DI BERLUSCONI E L’ISVAP IN 10 ANNI NON HA MAI ISPEZIONATO LA FONSAI

Stefano Elli per "Il Sole 24 Ore"

Potrebbe chiudersi già nel prossimo agosto il versante milanese delle inchieste sulla galassia Ligresti. L'ultima proroga delle indagini, infatti, è stata chiesta dal pm Luigi Orsi lo scorso febbraio. Imminente dunque l'ulteriore scadenza semestrale delle indagini, delegate al nucleo di polizia tributaria di Milano, sul fallimento delle due holding immobiliari del gruppo: Imco e Sinergia. È di ieri la divulgazione della notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati di Giancarlo Giannini, ex presidente dell'Isvap. Grave l'ipotesi di reato: corruzione e calunnia.

La calunnia si riferisce a un esposto inviato dall'Isvap alla procura di Milano in tempi non utili alla risoluzione del problema. Un esposto tardivo - sospetta la procura - quasi che fosse finalizzato a una manleva dell'istituto e del suo presidente rispetto a possibili accuse di inerzia nell'affrontare l'ormai conclamata crisi del gruppo. Una tesi, questa, che sarebbe stata confermata dallo stesso Salvatore Ligresti in una deposizione al pm, oltre che da un secondo testimone. La corruzione, invece, non si sarebbe concretizzata a fronte di dazioni di denaro, ma di altre utilità.

Altre utilità che andrebbero ricercate nell'allora (siamo nel 2011) prossima scadenza nel mandato di Giannini all'organo di vigilanza delle compagnie assicurative e nella sua ricerca di «sponde» per insediarsi in ulteriori poltrone di responsabilità: in particolare quella di membro dell'Autorità garante della concorrenza del Mercato. Per quel fine Giannini - è l'ipotesi dell'accusa - si sarebbe rivolto a Ligresti o al suo entourage per ottenere una qualche forma di appoggio politico presso l'allora governo presieduto da Silvio Berlusconi, dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, all'ex ministro della Difesa, Ignazio La Russa, da sempre amico di famiglia dei Ligresti.

Sin dal 28 maggio scorso il Sole24 Ore aveva dato conto di un rivolo dell'inchiesta scivolata proprio sull'Authority di vigilanza sulle assicurazioni. Ed è proprio del giorno successivo alla pubblicazione dell'articolo un'intercettazione ambientale della Gdf torinese di una conversazione in un bar della città tra Fausto Marchionni, ex amministratore delegato di Sai Fondiaria ed Emanuele Erbetta, direttore generale della compagnia (entrambi arrestati ieri).

I due, forse commentando le indiscrezioni di stampa, si esprimono in libertà: «Speriamo che ci si fermi a queste ipotesi qua, che non salti fuori tutta la storia della parte immobiliare e della corruzione altrimenti viene fuori un casino». Erano state proprio le testimonianze di alcuni osservatori rese al pm Orsi a gettare una nuova e sinistra luce sul dissesto della galassia della famiglia Ligresti.

In particolare era stata la deposizione resa da un attuario incaricato, Fulvio Gismondi, a segnalare anomalie che risalivano anche al 2008. Il problema - secondo quanto appreso - era focalizzato sulla gestione delle riserve sinistri. Nella relazione dell'attuario sulla gestione di quell'anno, pur esprimendo parere favorevole sui conti, si rimarcava come esistesse un'incidenza del 30% di riaperture sinistri. Un palese e preoccupante indice di anomalia. In altri termini la compagnia resisteva al pagamento dei risarcimenti dei sinistri, senza appostare le necessarie riserve, salvo poi doverle riaprire e risarcire i danni senza che vi fosse adeguata copertura finanziaria.

Una circostanza che si ripeteva anche negli esercizi successivi sino a raggiungere nel bilancio del 2010 la misura di 530 milioni di euro. Un chiaro indice di anomalia, questo, che normalmente porta alla richiesta di intervento del servizio di auditing e di monitoraggio interno e a una relazione che deve essere trasmessa all'Isvap. Una simile circostanzza, avrebbe dovuto fare scattare un segnale allarme immediato e un'altrettanto immediata verifica ispettiva.

Invece non accade nulla almeno sino al 2010. Ma da quanto si evince da alcune carte trovate nel corso delle perquisizioni ordinate dal Pm ed eseguite dalla Gdf emergerebbe in modo chiaro che sin dal dicembre del 2008 ai vertici dell'Authority era stata inoltrata la richiesta di potere procedere a un'ispezione mirata. Resta da vedere chi e perché rinchiuse la richiesta in un cassetto. Anche perché in quel periodo la scadenza del mandato di Giannini era tutt'altro che prossima.

Ma c'è di più: non risulta che almeno in dieci anni e cioè dal 2000 la compagnia dell'ingegnere di Paternò sia mai stata ispezionata. Il legale di Giannini Gianpiero Biancolella ieri ha rilasciato una dichiarazione ai cronisti in cui si ribadisce l'irreprensibilità del suo operato: «Riteniamo ci siano gli estremi per dimostrare la correttezza dell'operato di Giannini», ha spiegato Biancolella, aggiungendo di aver «immediatamente chiesto un interrogatorio al dottor Luigi Orsi, che dovrebbe essere fissato per il prossimo mese di settembre».

 

ligresti salvatoreEmanuele Erbetta e Jonella Ligresti MARCHIONNI GIANCARLO GIANNINILUIGI ORSI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA