spia pechino usa9

SPY STORY ALLA PECHINESE - GIOCHI EROTICI, SUPERCAR, CORRUZIONE E UNA SPIA IN FUGA: ECCO L’INTRIGO CHE IMBARAZZA IL REGIME CINESE - RIPARATO IN CALIFORNIA, IL FRATELLO DEL CAPO DI GABINETTO DELL’EX PRESIDENTE CINESE HU JINTAO DIVENTA INFORMATORE DI CIA ED FBI

Guido Santevecchi per il “Corriere della Sera”


Per l’intelligence americana è il colpo più grosso degli ultimi trent’anni ai danni dei cinesi. Un traditore sta rivelando i segreti di Pechino, dalle procedure usate nella catena di comando e controllo del sistema nucleare fino alla sicurezza che circonda i leader del Politburo comunista a Zhongnanhai, il quartiere dove vivono.  
 

LING WANCHENG E LING CHUALING WANCHENG E LING CHUA

La storia di sesso, corruzione, spionaggio e tradimento comincia all’alba del 18 marzo 2012, in una superstrada della capitale cinese, arriva a Sacramento, California e prosegue in questi giorni in una «casa sicura» dove gli agenti di Fbi e Cia stanno conducendo il debriefing di un personaggio molto importante, in possesso di documenti ultra-segreti.

 

Nella notte di quattro anni fa, una Ferrari nera finì contro un muro durante una corsa folle nel centro di Pechino. A bordo un ragazzo e due giovani donne, una è completamente nuda, gli altri due sono semi-spogliati e moribondi. Le foto dell’incidente finiscono sul Web e su un giornale, ma presto vengono fatte sparire. Dopo qualche giorno si scopre che la Ferrari era del figlio ventitreenne di Ling Jihua, capo di gabinetto del presidente cinese Hu Jintao.

 

FERRARI SPY STORY CINAFERRARI SPY STORY CINA

Le ragazze senza vestiti erano due bellezze tibetane, appartenenti a famiglie importanti. Si discute molto su quello che stava succedendo tra i ragazzi a bordo della Ferrari in corsa, non è difficile immaginare un gioco erotico ad alto rischio. Di incidenti assurdi con supercar, causati dai figli dei nuovi ricchi e potenti della Cina, se ne contano decine. Ma presto l’attenzione si sposta sul tentativo di insabbiamento della notizia da parte del potente Ling Jihua, braccio destro del presidente.  
 

Erano i giorni che precedevano il grande congresso del partito comunista per il rinnovo delle cariche. Xi Jinping si apprestava a prendere il potere, mentre intorno a lui si agitavano gli ultimi avversari. Lo scandalo segnò l’inizio della fine per Ling Jihua, che sembrava destinato a una poltrona nel Politburo. Un incidente utile a dargli il colpo di grazia.

 

LING WANCHENGLING WANCHENG

Ora si è saputo che, consapevole di rischiare l’arresto, prima di lasciare l’ufficio nella primavera del 2012, il capo di gabinetto fotocopiò migliaia di documenti segreti (pare 2.700) dell’archivio presidenziale, e li affidò al fratello Ling Wancheng, un uomo d’affari emigrato in California, con residenza a Loomis vicino a Sacramento in una villa da 2,5 milioni di dollari.

 

Quei documenti avrebbero dovuto costituire la polizza di assicurazione del funzionario politico in disgrazia. Ma Xi Jinping non si fermò e lo scorso luglio la stampa cinese annunciò che Ling Jihua era stato arrestato per corruzione, relazioni sessuali illecite, nepotismo e soprattutto per aver rivelato segreti di Stato. 
 

Una squadra speciale dell’intelligence cinese fu incaricata di valutare e limitare i danni: 72 degli 82 funzionari di 19 uffici che avevano fatto capo a Ling Jihua sono stati sostituiti e 55 sono finiti sotto inchiesta tra luglio e settembre 2015. Agenti cinesi sono stati mandati negli Stati Uniti, a Sacramento, per cercare di «riportare a casa» il fratello del politico e mettere le mani sui documenti.

LING WANCHENG HU JINTAOLING WANCHENG HU JINTAO

 

La circostanza è documentata in una protesta ufficiale di Washington, infastidita dalla presenza di squadre speciali cinesi. Ling Wancheng, spaventato o desideroso di vendicare il fratello, decide di chiedere protezione ai servizi segreti americani. Pechino fa un passo ufficiale, chiedendo l’estradizione per crimini finanziari. Il Dipartimento di Stato replica pubblicamente che non risultano attività illegali di Ling e rifiuta. 
 

Il fuggiasco comincia a parlare: ha i documenti con i segreti nucleari, quelli sulla sicurezza della leadership di Pechino, ha una pianta dettagliata di Zhongnanhai, la cittadella del potere accanto alla Città Proibita dove anche i dignitari internazionali quando sono ammessi per visite di Stato sono sottoposti a procedure di controllo rigide, perché niente trapeli all’esterno.

HU JINTAOHU JINTAO

 

Gli americani sperano anche di avere informazioni preziose sulle manipolazioni finanziarie cinesi.  A Washington «funzionari anonimi» dicono che «questa storia è un incredibile colpo di fortuna». 

Liu Yongqing Hu Jintao Liu Yongqing Hu Jintao

 

 

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....