regione sicilia fdi giorgia meloni ignazio la russa gaetano galvagno elvira amata

GIORGIA, IN SICILIA A SCHIFIU FINIU! PARENTI E AMICHE SULL’AUTO BLU DI GAETANO GALVAGNO, PRESIDENTE DELL’ASSEMBLEA SICILIANA, CHE DOPO LE ACCUSE DI CORRUZIONE E’ ORA INDAGATO ANCHE PER PECULATO PER L'UTILIZZO INDEBITO DELLA MACCHINA DI SERVIZIO- IL PUPILLO DI LA RUSSA RESISTE: “NON MI DIMETTO, VADO AVANTI” – LA SUA PORTAVOCE SABRINA DE CAPITANI HA INVECE FATTO UN PASSO INDIETRO - UN ALTRO FILONE DELL'INCHIESTA HA PUNTATO I RIFLETTORI SULLA MELONIANA ELVIRA AMATA, ASSESSORA REGIONALE AL TURISMO. ANCHE IN QUESTO CASO, L'ACCUSA È DI CORRUZIONE (LA CORRENTE “TURISTICA” DI FDI E’ NEL MIRINO…)

Da repubblica.it

la russa gaetano galvagno

La seduta d'Aula è stata convocata per le 14. Il presidente dell'Ars Gaetano Galvagno, esponente di Fratelli d’Italia, ha riferito ai colleghi deputati riguardo all'inchiesta che lo vede indagato per corruzione. Galvagno ha annunciato che resterà al suo posto. Alcuni parlamentari avevano chiesto un passo indietro alla massima istituzione di Palazzo dei Normanni.

 

L'indagine della Procura di Palermo che riguarda Galvagno sta descrivendo una serie di episodi che coinvolgono, oltre a lui e a esponenti del proprio staff, anche imprenditori, organizzatori di eventi e consulenti a vario titolo.

 

Ieri, intanto, si è dimessa dal proprio incarico Sabrina De Capitani, portavoce del presidente, anche lei indagata. Mentre un altro filone dell'inchiesta ha puntato i riflettori su Elvira Amata, assessora regionale al Turismo di Fratelli d'Italia. Anche in questo caso, l'accusa è di corruzione.

 

PER GALVAGNO NUOVA ACCUSA: PECULATO

Salvo Palazzolo per repubblica.it - Estratti

L'autista del presidente dell'Ars Gaetano Galvagno aveva un gran da fare, a tutte le ore del giorno. Andava in giro per la Sicilia, ad accompagnare amici, amiche e parenti dell'esponente politico di Fratelli d'Italia.

 

elvira amata gaetano galvagno

In barba al regolamento dell'Assemblea regionale, che all'articolo 1 recita: «Il presidente dell'Assemblea, per le esigenze di rappresentanza e di servizio proprie, del Gabinetto e della segreteria particolare, ha assegnate due autovetture, di cui una a disposizione, e tre autisti». Non potevano essere utilizzate parole più chiare: quell'auto è soltanto per «esigenze di rappresentanza e di servizio».

 

E non per faccende personali.

 

Invece, le intercettazioni della Guardia di finanza hanno registrato continui viaggi di quella fiammante Audi A6 per questioni niente affatto istituzionali. Mentre il presidente era in aula Palermo. E, poi, l'autista compilava corpose note spese, profumatamente rimborsate dall'Assemblea regionale.

 

de capitani galvagno

Per questa ragione, il presidente Galvagno non è indagato soltanto per corruzione dalla procura di Palermo e dal nucleo di polizia economico finanziaria. Con il suo autista, Roberto Marino, deve difendersi anche dall'accusa di peculato per l'utilizzo indebito dell'auto di servizio: la stessa contestazione è costata l'anno scorso all'ex presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè un divieto di dimora a Cefalù, dove aveva il suo buen retiro.

Sull'auto blu, l'autista della Regione portava avanti e indietro da Palermo il giardiniere tuttofare, amici e parenti di Miccichè.

 

Accuse che hanno già portato sotto processo l'ex presidente dell'Assemblea e ieri pomeriggio è stato proprio lui ad avere le parole più accorate in difesa di Galvagno, nell'aula del Parlamento siciliano. «So che significa avere questi pesi di sopra, significa non dormire, stare male, pensare a chissà quali complotti ci sono sulle nostre spalle».

gaetano galvagno

 

(…) Galvagno, dal canto suo, mette le mani avanti nella seduta in cui parla per la prima volta dell'inchiesta di cui sa dal mese di gennaio. E annuncia che non farà «alcun passo indietro». Precisando: «Non ho mai messo la mia funzione a disposizione di interessi personali». Il presidente della commissione regionale antimafia Antonello Cracolici, del Pd, lo incalza: «Questa vicenda, al di là delle responsabilità individuali, è paradigmatica di un contesto di degrado».

 

E cita la "corrente turistica" di Fratelli d'Italia «coinvolta ripetutamente negli scandali del settore del turismo».

 

Nella stessa inchiesta di Galvagno è indagata anche Elvira Amata, l'assessora al Turismo della giunta Schifani: le intercettazioni hanno svelato l'assunzione del nipote in una società dell'imprenditrice Marcella Cannariato, che avrebbe anche affidato una consulenza legale da 3000 euro al mese al segretario dell'assessora.

GIORGIA MELONI E ELVIRA AMATAELVIRA AMATAELVIRA AMATAgaetano galvagno ignazio la russa

Ultimi Dagoreport

john elkann mirja cartia dasiero theodore kyriakou

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEODORE KYRIAKOU. IL PRINCIPE SAUDITA BIN SALMAN, PERÒ, NON C’ENTRA UN TUBO, ESSENDO SOLO AZIONISTA DI UNA DELLE MOLTE SOCIETÀ DEL MILIARDARIO GRECO (MA NON DI QUELLA CHE VUOLE RILEVARE GEDI, LA “ANTENNA GROUP BV”) – CERTO, KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: HA SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” CHE AL QUOTIDIANO DI CONFINDUSTRIA RICORDANO PIÙ PER I CONTENZIOSI E LE RICHIESTE DI BONUS CHE PER I RISULTATI EDITORIALI O FINANZIARI

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”