giorgia meloni economia mercati crollo ue borsa mes

GIORGIA HA 50 MILIARDI DI MOTIVI PER NON FESTEGGIARE LA VITTORIA ALLE EUROPEE – IL VOTO HA APPARENTEMENTE RAFFORZATO LA MELONI. MA, TRA DEBITO E PATTO DI STABILITÀ, CON UNA MANOVRA DA IMBASTIRE SENZA COPERTURE, ORA ARRIVA LA RESA DEI CONTI PER IL GOVERNO DUCIONI. E SARANNO CAZZI –  LE SCOMMESSE DEGLI HEDGE FUND CONTRO L’ITALIA SONO CRESCIUTE DEL 38%, A QUOTA 50 MILIARDI. SINTOMO DI UN PAESE PASSATO AL SETACCIO DAI MERCATI – E LA VITTORIA DELLE DESTRE NON SERVIRÀ PER DARE APPOGGIO AL NOSTRO GOVERNO A BRUXELLES – IL DAGOREPORT

Articoli correlati

DAGOREPORT - NON HA VINTO FRATELLI D'ITALIA, HA STRAVINTO LA MELONA. LA CAMPAGNA ELETTORALE...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Estratto dell’articolo di Maurizio Ricci per www.repubblica.it

 

giorgia meloni

Le manette del Patto di Stabilità non sono ancora scattate sui bilanci nazionali, non si sa chi comanderà in Europa, il panorama proposto dalle elezioni è indecifrabile, ma c'è chi ha già scommesso su inevitabili scossoni dei mercati finanziari europei, preparandosi per tempo a profittarne e, per questo, rendendoli più probabili.

 

Ancor prima che la sconfitta di Macron proiettasse la sua ombra sul governo francese e i suoi titoli di Stato, gli hedge funds avevano, infatti, aperto la caccia al ribasso sui debiti dell'Eurozona. Se si somma il valore di tutti i titoli europei presi a prestito, con l'intenzione di venderli e poi restituirli, guadagnando sul prezzo minore pagato per recuperarli sul mercato (il meccanismo di speculazione più semplice), si arriva, secondo Standard&Poor's, a 413 miliardi di euro, il volume di fuoco al ribasso più alto dagli ultimi mesi della pandemia e, comunque, degli ultimi due anni.

 

GIANCARLO GIORGETTI - GIORGIA MELONI

[…] Ma se i mercati finanziari europei ballano, è sempre l'Italia ad occupare la prima fila del palcoscenico: le scommesse al ribasso contro il nostro Tesoro, da gennaio ad oggi sono aumentate del 38 per cento. Ci sono oltre 50 miliardi di euro (2 in più solo a maggio) puntati contro i Btp.

 

La tempesta post-elettorale investe, in altre parole, una situazione già fragile. Il progressivo smantellamento della rete di protezione della Bce sui debiti dei paesi europei, lo stesso taglio dei tassi, che riduce la domanda ordinaria di titoli, rendendoli meno appetibili. E, soprattutto, il ritorno del Patto di stabilità che non può non registrare gli sforamenti a ripetizione dei nuovi limiti di disavanzo e di debito, rendendo inevitabili le procedure d'infrazione e le conseguenti diffidenze dei mercati.

 

giorgia meloni su instagram dopo le europee

Ecco perché siamo subito di fronte ad un primo paradosso. Fra i grandi paesi europei, l'Italia è l'unica ad uscire dalle elezioni europee con un governo rafforzato: in Francia, in Germania, in qualche misura anche in Spagna, è avvenuto il contrario. Ma, in prospettiva, l'Italia è il paese più debole: lo spread, è subito tornato sopra quota 140, dove non stava da tre mesi, con una perdita secca del 5 per cento su venerdì scorso.

 

Un livello, storicamente, tutt'altro che preoccupante, ma la rapidità dello slittamento conferma quanto siamo sotto la lente dei mercati. Del resto, la differenza di rendimento (quello che misura lo spread) con un Bund, dopo le elezioni, non proprio in buona salute, non è forse l'indicatore migliore. Più significativa la discesa del prezzo dei Btp decennali, che ha riportato i rendimenti sopra il 4 per cento.

 

MARINE LE PEN - GIORGIA MELONI - MEME

E, a guardare i prossimi mesi, si incontra un altro paradosso, ancora più preoccupante per il governo di Roma. Le elezioni di domenica consegnano a Giorgia Meloni un panorama più denso di amici o, comunque, di capitali in cui i suoi amici contano di più. Ma difficilmente cambieranno, in questa direzione, gli equilibri al vertice della Ue e nella Commissione che dovrà esaminare i conti italiani. E, ancora una volta, come già avvenuto sulla immigrazione, Giorgia Meloni rischia di misurarsi con un vicolo cieco inaggirabile: se dovesse avere bisogno di solidarietà, non saranno i governi o i movimenti dell'Europa più nazionalista – da Wilders all'Afd alla Le Pen – i più pronti a dargliene.

 

SANTA GIORGIA MURALE BY ALEXSANDRO PALOMBO SULLA MELONI DOPO LE EUROPEE

Ci sarà bisogno di questa eventuale solidarietà? I prossimi mesi (con la nuova Finanziaria sotto tutela per la procedura d'infrazione inevitabile) saranno difficili. Secondo il Fondo monetario, l'Italia è l'unico paese del Sud europeo, anche considerando Grecia e Portogallo, in cui il debito (il parametro chiave nella finanza pubblica) non solo non è destinato a scendere, ma, al contrario, sale.

 

Quanto ai parametri sul disavanzo e sulla spesa corrente, la situazione, ha notato Carlo Cottarelli, è gestibile: ma a condizione di rinunciare ai 20 miliardi di euro da distribuire con i bonus e la riforma Irpef. Scelta che, a Palazzo Chigi, potrebbero considerare suicida: c'è un referendum da vincere assolutamente all'orizzonte.

 

In queste contesto, il Tesoro deve rastrellare sul mercato 360 miliardi di euro. Venti in più dell'anno scorso, quando, però, i Btp venivano venduti a mazzi alle famiglie, mentre l'ultima emissione di Btp valore, un mese fa, ha dato risultati deludenti, rispetto alle tre precedenti. […]

GIORGIA MELONI A BORGO EGNAZIA GIORGIA MELONI GIANCARLO GIORGETTI

 

Ultimi Dagoreport

donald trump

COME STA IN SALUTE DONALD TRUMP? DOPO LE FOTO HORROR DELLE CAVIGLIE FORMATO ZAMPOGNA DEL PRESIDENTE, ANCHE NEGLI STATES INIZIANO A FARSI DELLE DOMANDE - C’È UNA CORRENTE DEL PARTITO DEMOCRATICO, VICINA A BERNIE SANDERS, CONVINTA CHE LA SALUTE DI TRUMP SIA PIÙ TRABALLANTE DI QUANTO I MEDICI DELLA CASA BIANCA NON VOGLIANO AMMETTERE. I PUGNACI DEPUTATI DEM STAREBBERO VALUTANDO DI CHIEDERE L’ISTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE MEDICA INDIPENDENTE PER VALUTARE LE REALI CONDIZIONI DEL PRESIDENTE… - TRA INSUFFICIENZA CARDIACA E DEMENZA SENILE, SUI SOCIAL I COMPLOTTARI MORMORANO: "QUALUNQUE COSA NASCONDA, STA PEGGIORANDO"

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’