GIUSTIZIA IN-FELTRITA - VITTORIO NON MOLLA SU SOLLECITO: “NON PUÒ AVER ACCOLTELLATO MEREDITH. CONDANNARE SENZA PROVE VUOL DIRE CREARE ALTRE VITTIME, COME NEL CASO DI RANIERO BUSCO”

Vittorio Feltri per "il Giornale"

Con la consueta «rapidità», la giustizia, a soli 24 anni dal delitto di via Poma (Roma), ha emesso la sentenza definitiva: la Cassazione ha assolto Raniero Busco. Commento diffuso: un altro omicidio impunito. Il popolo percepisce - come usa per le temperature - di vivere in un Paese dove chi uccide la fa franca. Non è solo un luogo comune: è una falsità. Basta consultare le statistiche per scoprire che oltre il 70 per cento dei fatti di sangue ha un responsabile identificato e condannato.

Almeno in questo campo, siamo perfettamente in media con il dato europeo. Evitiamo di fustigarci. Significa che le forze dell'ordine, gli investigatori e la magistratura sanno svolgere discretamente il loro compito. Ciò detto, fa impressione apprendere che il processo a carico di Busco, fidanzato di Simonetta Cesaroni (la vittima), si sia concluso dopo un quarto di secolo.

Credo si tratti di un record mondiale, e non ci fa onore. Rivela che il nostro sistema giudiziario non è poi così garantista come i suoi sostenitori affermano. Sono davvero necessari tre gradi di giudizio? Naturalmente sì, se a utilizzarli tutti è l'imputato. Ma se anche la pubblica accusa vi ricorre, qualcosa non quadra. Se un Tizio viene assolto - poniamo- in Corte d'assise,non si capisce perché la Procura debba accanirsi contro di lui e appellarsi. Quasi che si trattasse di bega fra toghe, picche e ripicche fomentate da un malinteso senso d'orgoglio professionale.

È vero che l'accusato ha il diritto di difendersi fino all'ultimo, ma se un Pm viene sconfessato da colleghi giudicanti, non si capisce perché abbia facoltà di aprire una seconda partita per puro spirito di rivalsa. Però questo è un altro discorso e meriterebbe un approfondimento; ci auguriamo che avvenga presto in sede di riforma della giustizia, promessa dal nuovo governo Renzi.

Resta il fatto che, a 25 anni da un reato, è pressoché impossibile scoprire chi lo abbia commesso, avendo a disposizione solo vecchie perizie ( o anche recenti, ma compiute su reperti «archeologici») e testimonianze annebbiate dal tempo. Un esercizio acrobatico da cui è facile che sortisca una mostruosità.

Prendiamo Busco, visto che di lui si parla: vi sembra civile tenere in ballo un uomo per decenni con la minaccia della galera? Ora è stato assolto, e va bene così. Ma chi lo ripaga delle sofferenze - autentiche torture - che gli sono state crudelmente inflitte? La giustizia, per carità, non deve essere clemente; ma umana, sì. Non burocratica. Non cavillosa.

C'è un altro caso emblematico di giustizia- brivido, quello di Raffaele Sollecito e Amanda Knox, ai quali è stata attribuita, in primo grado, l'uccisione di Meredith Kercher; in secondo grado, entrambi sono stati assolti; in terzo grado, nel dubbio, sono stati rimandati in appello e nuovamente condannati.

Quest'ultima sentenza sarà verificata in Cassazione. Azzardo: c'è il rischio che venga confermata. Ora,se esaminiamo l'iter,avvertiamo l'assurdità di certe procedure che creano un clima kafkiano, dal quale siamo atterriti.

I motivi di riflessione sono tanti. Il delitto Meredith è un pasticcio che nasce da un'indagine partita male e finita peggio. Càpita. Specialmente quando molti soggetti danno un contributo di confusione che impedisce di trovare un filo logico sia nell'accusa sia nella difesa. Raffaele e Amanda si conoscevano, all'epoca dell'omicidio, da cinque giorni. Erano sotto l'effetto del primo innamoramento, notoriamente travolgente. Improbabile che due ragazzi tanto presi l'uno dall'altra abbiano commesso un crimine di quel tipo. Ma non si sa mai. Serve almeno, per costruire un'impalcatura accusatoria, un movente.

Che non c'è, almeno per Sollecito. Egli aveva una bella fidanzata di cui si era invaghito, una situazione personale tranquilla, laurea in vista, quattro soldi in tasca. Spiegatemi perché avrebbe dovuto concorrere a togliere la vita a Meredith, con la quale non aveva né attriti né feeling.

Sul luogo della tragedia non è stata rilevata traccia di Raffaele. Si discetta di perizie scientifiche. Non entro nei dettagli. Limitiamoci a ricordare che i periti non sono d'accordo, si smentiscono a vicenda. Già. Gli scienziati- chiamiamoli così- non sono padreterni, i loro pareri non sono univoci. Perché accettarne uno e rifiutarne un altro? Con quale criterio si sceglie o si rifiuta l'opinione di un tecnico? E le prove? Ci sono o no? Non sono state esibite. Soltanto pallidi indizi che non sono neanche indizi, ma elementi vaghi, buoni per congetture e teoremi.

Intendiamoci. I processi indiziari sono tutti a doppia faccia, una truce e una sorridente. Quale selezionare? È disumano mandare un giovane in galera per 25 anni sulla scorta di supposizioni. Su Amanda non mi pronuncio. Non comprendo perché le posizioni processuali dei due giovani siano state accomunate.

Aggiungo che anche sulla fanciulla americana non esistono prove. Mi rendo conto che il lavoro dei giudici si svolge sulle carte processuali e non sulla verità storica, ma proprio per questo dovrebbe essere prudente e ispirato alla necessità di non peggiorare le cose. C'è una vittima che grida giustizia. Ma non è giustizia seppellire in una cella due ragazzi senza prove della loro colpevolezza. Vorrebbe dire aumentare le vittime da una a tre. Orrore.

Martedì sera sono stato in tv ( Linea gialla ) e ho tentato, con argomenti odiosi, di dimostrare che Sollecito, presente in studio, non può aver accoltellato Meredith, non sapendo chi questa fosse, non desiderandola, non avendo con lei rapporti né buoni né cattivi, ed essendo egli innamorato di Amanda, assai più avvenente. Convengo. Si può uccidere per gioco (finito male). Ma - ribadisco - siamo nella teoria. La verità va provata, dimostrata.

Per quanto riguarda gli insulti belluini che ho ricevuto per aver detto queste cose in tv, non mi scompongo. Accetto le critiche di tutti, anche degli sciocchi insolenti: li considero in buona fede. A costoro dico solamente che se i morti sono degni di rispetto, a maggior ragione lo sono i vivi. Chiudere in galera due giovani per un omicidio senza sapere se essi l'abbiano commesso oppure no, non pare molto rispettoso.

 

 

Vittorio Feltri vittorio feltri daniela santanche raffaele sollecito vittorio feltri linea gialla Amanda e Raffaele attendono il verdetto meredith kercher Raniero Busco Raniero Busco

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DIGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…