1. DOPO UNA SETTIMANA DALLA CACCIATA DEL SUO AGENTE CIA, OBAMA CHIAMA LA MERKEL 2. MA NON SI È MICA SCUSATO: HA PARLATO DI “MIGLIORARE LA COOPERAZIONE NEI SERVIZI SEGRETI” E POI HA CAMBIATO DISCORSO. TI CREDO: LA CIA HA FATTO IL SUO LAVORO 3. LA MISSIONE DELLE BARBEFINTE DELLA CIA NON ERA SPIARE SOLO I RAPPORTI TEDESCHI CON LA RUSSIA DI PUTIN, MA QUELLI CON LA CINA, SEMPRE PIÙ STRETTI E PROFICUI: IN SETTE (LUNGHE) VISITE LA CANCELLIERA HA INCASSATO ACCORDI MILIARDARI ED È DIVENTATA IL PARTNER POLITICO DEL DRAGONE IN EUROPA, RAPPORTO CHE NON E’ RIUSCITO AD OBAMA 4. IN UNA FASE DI NUOVE TENSIONI, CON GLI USA CHE INCRIMINANO FUNZIONARI CINESI PER SPIATE INFORMATICHE (AH, L’IRONIA), OBAMA HA INCASSATO UN BEL BOTTINO DI DOCUMENTI E INTERCETTAZIONI SULLA “SPECIAL RELATIONSHIP” TRA BERLINO E PECHINO 5. PER QUESTO, NONOSTANTE LA FIGURACCIA GLOBALE, NESSUNA TESTA È SALTATA TRA I VERTICI DEI SERVIZI. ANZI, CHISSÀ CHE L’AGENTE CACCIATO NON SIA STATO PROMOSSO...

1. NON PIÙ PUTIN: LA CIA INTERCETTAVA MERKEL PER SPIARE I SUOI RAPPORTI CON LA CINA

DAGOREPORT

 

angela merkel xi jinpingangela merkel xi jinping

E’ passata una settimana dalla cacciata del capo della Cia a Berlino da parte del governo Merkel, eppure in America la questione è sparita dai giornali e dall’agenda del presidente. Possibile che dopo “la cosa più stupida mai fatta da un’agenzia di intelligence”, una figuraccia che ha fatto vergognare l’ambasciatore e ridere tutti i commentatori, si sia messo il silenziatore al fatto? Perché non sono saltate teste, non sono state istituite commissioni parlamentari, non si martella l’Amministrazione Obama per spiegare il passo falso, come dopo il disastro al consolato di Bengasi in Libia?

 

angela merkel e barack obamaangela merkel e barack obama

La verità è che la Cia è una delle poche agenzie americane a godere di ampia libertà di movimento: finché fa il suo lavoro, e lo fa nell’interesse della nazione, il controllo governativo non può andare troppo a fondo. Anzi, a volte manca del tutto.

 

Spiando i vertici tedeschi, gli agenti americani avrebbero portato a casa documenti e intercettazioni molto succose per la politica estera a stelle e strisce. Solo che non si trattava, come tutti hanno scritto, dei rapporti troppo stretti tra la Germania di Angela Merkel e la Russia di Vladimir Putin. Almeno, non solo: quei rapporti sono noti, profondi e sono emersi molto chiaramente durante la crisi ucraina, quando la Cancelliera ha impedito che fossero imposte sanzioni troppo severe contro Mosca.

 

angela merkel vladimir putinangela merkel vladimir putin

La “special relationship” che interessa molto gli Stati Uniti è invece quella tra Angelona e il regime cinese. Proprio nei giorni che hanno preceduto l’espulsione degli agenti Cia, Angela era in Cina. E si trattava della sua settima visita ufficiale da quando è salita al potere nel 2005, a pochi mesi (era marzo) dall’ultima visita del presidente cinese Xi Jinping in Germania, quando fu firmato l’accordo per fare di Francoforte il centro europeo per le transazioni in reminbi, la moneta cinese, scavalcando la City londinese

 

Nei suoi viaggi si è sempre fermata almeno quattro notti, dedicando molto tempo a incontrare i leader più importanti, visitare città, mercati, regioni “periferiche” e, come due settimane fa, portandosi dietro delegazioni di imprenditori tedeschi per firmare accordi commerciali miliardari. “Storicamente, i rapporti tra la Cina e la Germania non sono mai stati così buoni”, ha scritto l’agenzia di stampa Xinhua, braccio mediatico del governo.

angela merkel al mercato di chengdu nel sichuanangela merkel al mercato di chengdu nel sichuan

 

Gli affari, certo. Ma in questo momento la Germania è anche la locomotiva politica del continente: dopo l’euro-crisi del 2011-2012, i cinesi hanno ben chiaro chi davvero comanda e chi può muovere le pedine all’interno di un mercato chiave per il Dragone. Xi Jinping, parlando con Merkel in conferenza stampa, ha sottolineato l’esigenza di andare oltre gli accordi commerciali per costruire un’intesa politica e strategica di lungo periodo.

 

A Gennaio, la Cina ha aperto la prima sede della sua Camera di Commercio in Europa. Dove? A Berlino. Ed è in fase di creazione un think-tank sino-tedesco che si occupi di analisi politico-economica, composto da studiosi dei due paesi.

 

angela merkel e il premier cinese li keqiangangela merkel e il premier cinese li keqiang

In una fase di nuova tensione tra Cina e Stati Uniti, con il Dipartimento di Giustizia che mette sotto accusa funzionari cinesi per aver spiato i sistemi informatici americani (ah, l’ironia...), il lavoro degli agenti Usa era di capire quanto stretti fossero i rapporti tra la seconda e la quarta economia più grande del mondo. Il bottino, a quanto pare, era cospicuo. E Obama non ha potuto far altro che tacere.

 

 

2. SPIONAGGIO: COLLOQUIO TELEFONICO TRA OBAMA E MERKEL

Da www.direttanews.it - A distanza da un settimana dopo lo scandalo della spia nei servizi segreti tedeschi che cedeva su pagamento documenti riservati agli Stati Uniti, seguito dall’allontanamento del capo della Cia presso l’ambasciata americana a Berlino, il presidente americano Barack Obama e la cancelliera tedesca Angela Merkel hanno avuto un primo colloquio telefonico sul tema.

angela merkel in cinaangela merkel in cina

 

In una nota la Casa Bianca ha spiegato che i due leader hanno affrontato il tema della “cooperazione in materia di servizi” precisando che “il presidente Obama ha assicurato che studierà con attenzione i modi per migliorare la cooperazione in materia di intelligence tra Stati Uniti e Germania”.

 

Tuttavia, la Casa Bianca non ha fornito ulteriori dettagli sul dossier del Datagate, il caso di spionaggio informatico e di intercettazioni a danni non solo dei cittadini di tutto il mondo ma anche dei leader europei, esploso la scorsa estate, dopo le rivelazione dell’ex informatico della National Security Agency (Nsa), Edward Snowden rifugiato in Russia.

xi jinping angela merkelxi jinping angela merkel

 

Tra i temi discussi dai due leader anche quello della “crisi ucraina, i negoziati del Gruppo 5+1 con l’Iran a Vienna e le relazioni bilaterali tedesco-americane”, prosegue la Casa Bianca sottolineando che Obama e Merkel sono concordi sulla necessità che la Russia adotti misure immediate che portino ad una de-escalation della situazione nell’Ucraina orientale, fermi il flusso di armi pesanti, equipaggiamento e combattenti verso quella zona.

 

In merito ai negoziati sul nucleare in Iran, i due leader hanno parlato dell’”imperativo” che Teheran adotti misure tese a rassicurare la Comunità internazionale sul carattere “esclusivamente pacifico” del suo programma nucleare.

 

li keqiang merkelli keqiang merkel

3. TUTTI GLI ATTRITI ECONOMICO-POLITICI DIETRO LA SPY STORY

David Carretta per “Il Foglio” del 12 luglio 2014

 

Lo scandalo dello spionaggio americano contro la Germania potrebbe trasformarsi in un conflitto politico-economico, che rischia di mettere a repentaglio il grande accordo commerciale che Stati Uniti e Unione europea stanno negoziando per rilanciare l’alleanza occidentale di fronte alle potenze emergenti. Perché quello tra Washington e Berlino non è solo un problema di spie o telefoni intercettati.

 

Tra ricette contro la crisi della zona euro e sanzioni contro la Russia nella crisi ucraina, America e Germania hanno scoperto di vivere in emisferi geoeconomici e geopolitici diversi.

 

angela merkel peng liyuan xi jinpingangela merkel peng liyuan xi jinping

Da una parte, c’è la superpotenza globale in ritirata che guarda alla Germania come a una potenza scroccona, che pratica il “free riding” (beneficia dell’azione collettiva occidentale senza parteciparvi pienamente) come dottrina per affermare i propri interessi economici. Dall’altra, c’è la potenza europea che vede sempre più gli Stati Uniti non solo come un concorrente sui mercati globali, ma anche come un predatore che fa il gioco sporco.

 

I sintomi della rottura economica – che vale 160 miliardi di scambi in beni e più di 300 miliardi di investimenti l’anno – erano emersi durante la crisi del debito della zona euro. L’ex segretario del Tesoro Timothy Geithner non esitava a esprimere in pubblico la frustrazione dell’Amministrazione Obama per i tentennamenti tedeschi nei salvataggi e la politica di austerità destinata a ritardare la ripresa globale. Nei G7 e nei G20, americani e tedeschi battibeccavano sulle conclusioni, con i primi che chiedevano politiche neokeynesiane e i secondi che pretendevano una riduzione globale del debito. Il livello di sfiducia era tale che nel 2012 la Bundesbank inviò una delegazione alla Fed di New York per verificare che le riserve auree tedesche fossero ancora al sicuro.

angela merkel xi jinping angela merkel xi jinping

 

La crisi con la Russia sull’Ucraina vede nuovamente americani e tedeschi su fronti opposti: mentre Washington chiede a Berlino di tagliare la partnership energetica con Gazprom, Berlino lascia intendere che Washington vuole solo approfittare dello shale gas per avvantaggiare le imprese americane. Dalle banche al fisco, non c’è settore in cui i tedeschi non puntino il dito contro gli americani.

 

Con la multa da 9 miliardi di dollari a Bnp Paribas, “l’America sta indebolendo il sistema finanziario europeo”, ha detto alla Faz il capo degli industriali tedeschi, Ulrich Grillo. Il sistema fiscale che permette alle imprese americane di non essere tassate sul denaro investito all’estero, secondo Grillo, “è una vera distorsione della concorrenza che ci rende la vita difficile”. In giugno, il vicecancelliere Sigmar Gabriel aveva accusato gli Stati Uniti di concorrenza sleale per “i miliardi di dollari di sussidi” a Boeing.

 

angela merkel e hu jintaoangela merkel e hu jintao

Lo spionaggio ha già innescato rappresaglie economiche. Berlino ha cancellato un contratto con la sussidiaria tedesca dell’americana Verizon e sta valutando se annullare l’aggiornamento dei suoi droni militari con una società americana. La Trans-atlantic Trade and Investment Partnership – Ttip, l’accordo commerciale Usa-Ue – è un’altra storia. E’ una creatura di Angela Merkel, che lanciò l’idea di una “Nato dell’economia” insieme a George W. Bush.

 

podolski selfie con angela merkelpodolski selfie con angela merkel

Per la Germania l’interesse non è tanto di tagliare i (bassissimi) dazi sui beni che esporta: Berlino e Washington vogliono fissare standard da imporre al resto del mondo. Merkel potrebbe però cambiare idea sotto la spinta di un’opinione pubblica e di un establishment economico sempre più anti-americani. Un sondaggio di giugno dice che il 55 per cento dei tedeschi teme che il Ttip sia svantaggioso per il loro paese.

 

 

4. NON SOLO CIA. TUTTI I DOSSIER CHE ARROVENTANO WASHINGTON E BERLINO

Francesco De Palo per www.formiche.net dell’11 luglio 2014

 

merkel e putin alla finale dei mondiali al maracanamerkel e putin alla finale dei mondiali al maracana

Non solo Cia. Tutti i dossier che arroventano Washington e Berlino Che cosa si cela anche dietro l'ultima controversia che oppone la Germania agli Stati Uniti Le tensioni tra Usa e Germania sul caso Cia sembrano non placarsi. Dietro le iniziali reazioni di natura strettamente politica, a farsi largo sono in verità gli “altri” tavoli pendenti fra le due potenze.

 

LA SCELTA DELLA MERKEL

La Cancelliera tedesca, assumendo la decisione senza precedenti di espellere il capo della Cia a Berlino, ha scelto una strategia aggressiva. Uno strappo che non sarà facile ricucire rapidamente, dice Paolo Lepri sul Corriere della Sera di oggi. Troppi – secondo il ragionamento di Angela Merkel – i presunti undici anni di intercettazioni continuate sulle sue utenze. Come ha rivelato un report pubblicato dallo Spiegel, i controlli della Cia sarebbero durati dal 2002 al 2013, terminati alla vigilia della visita di Barack Obama a Berlino.

NSA MERKEL OBAMA VIGNETTANSA MERKEL OBAMA VIGNETTA

 

LA DIFESA DEGLI USA

Dallo staff di Obama traspare “stupore” per una mossa che avrebbe spiazzato la stessa Casa Bianca, con Obama che sarebbe stato tenuto all’oscuro di tutto. Jim Hoaglan, premio Pulitzer ed editorialista del Washington Post, dice al quotidiano diretto da Ferruccio de Bortoli che si tratta della cosa “più stupida mai fatta da un’agenzia di intelligence”, dal momento che si tratta di informazioni che si sarebbero potute estrapolare anche da un’attenta lettura dei giornali, senza innescare queste reazioni.

 

IL NODO DEL TTIP

BRINDISI OBAMA MERKEL FOTO LAPRESSE BRINDISI OBAMA MERKEL FOTO LAPRESSE

Ricadute significative potrebbero aversi anche rispetto al TTIP, la partnership per l’apertura dei mercati transatlantici al commercio e agli investimenti. Già a seguito del caso Snowden, in Germania l’opinione pubblica aveva ampliato il solco della propria contrarietà nei confronti della politica economica di Washington. Un passaggio che, come rimarcato anche dal Sole 24 Ore in una analisi di Mario Platero, è estremamente delicato.

 

ALTRI TAVOLI

Ma l’atteggiamento della Cancelliera (duro e subito reattivo), così come evidenziato in alcuni passaggi da molti analisti e anche da Jonathan Laurence (docente di scienze politiche al Boston College) intervistato da Repubblica, potrebbe essere propedeutico ad altri tavoli che interessano i due Paesi, come la questione relativa alle sanzioni pro Russia sul caso ucraino, senza dimenticare il dossier energetico e il già citato accordo di libero scambio.

ANGELA MERKEL E MICHELLE OBAMA FOTO LAPRESSE ANGELA MERKEL E MICHELLE OBAMA FOTO LAPRESSE

 

CANDIDA ARROGANZA

Di candida arroganza degli Usa parla invece Sergio Romano nel suo fondo sul quotidiano di via Solferino, soffermandosi sulla differenza dell’espulsione decisa dalla Merkel rispetto a quelle (all’ordine del giorno) registrate durante la guerra fredda. Se da un lato l’11 settembre, sottolinea Romano, ha creato un nuovo e inimmaginabile spartiacque nella definizione della lotta al terrorismo, dall’altro ecco proprio la “candida arroganza” degli Usa che sono “usciti male delle ultime guerre, anche se continuano a considerarsi indispensabili”.

 

I FIVE EYES

Snowden x Snowden x

La storia della spie Usa in Germania inizia quando la Merkel provò a entrare nell’organizzazione “Five eyes” così come riportò qualche mese fa su Panorama Marco Cobianchi, citando il Financial Times, secondo cui dopo aver saputo dell’esistenza di “Five eyes” e dell’attività spionistica della Nsa, la Merkel ha chiesto alla Nsa che i servizi segreti tedeschi fossero accettati all’interno della organizzazione. In cambio di cosa? Dell’assicurazione che Berlino non venisse più spiata. Ma la richiesta della Merkel fu stata respinta in quanto gli Usa non ammettevano gli ultimi arrivati nella cosiddetta anglosfera.

 

LO SPIONAGGIO DEI FRIENEMY

SNOWDEN OBAMA SNOWDEN OBAMA

L’espulsione del numero uno della Cia a Berlino è considerato ad ogni modo un fatto grave, che per scelta della Cancelliera è stato tale e non ridotto ad un semplice richiamo verbale o ad una segnalazione riservata tra le due capitali. Per Vittorio Zucconi è “un ceffone di poco effetto pratico”, perché la pratica del cosiddetto “spionaggio dei frienemy” continuerà come naturale.

 

 

 

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