GOOD MORNING PADANIA - LE VOCI (DISCORDANTI) DEI MILITANTI A “RADIO PADANIA LIBERA”: “ABBIAMO USATO MALE I SOLDI MA NON ABBIAMO PRESO TANGENTI COME CRAXI” - “LA MERKEL È VENUTA IN ITALIA COL VOLO DI STATO, IL MARITO CON VOLO LOW COST. CALDEROLI QUANDO ERA MINISTRO ANDÒ A DISNEYLAND CON 8 PERSONE DI SCORTA” - “MARONI NON DEVE FARE PROCESSI PRIMA DEI GIUDICI” - “ONORE DELLE ARMI A BOSSI, MA C’È MOLTO SCONTENTO IN GIRO. L’UNICA SOLUZIONE È MARONI SEGRETARIO”…

Elisabetta Reguitti per il "Fatto quotidiano"

"È ora di scopare fuori il pollaio" è la traduzione dello slogan bergamasco che scandirà l'orgoglio padano in scena stasera alla fiera nuova in via Lunga a Bergamo. Agiteranno le scope di saggina che si sono portati per dimostrare che i militanti della Lega sono altra cosa rispetto a quelli delle inchieste, quelli che non hanno ricevuto investitura ufficiale nei congressi e che, quindi, se ne devono andare.

Ieri su Radio Padania Libera sono piovute le reazioni del popolo della Lega. Piovute come monetine, le stesse del paragone tra Renzo (Trota) Bossi e Craxi. Un confronto che ha scatenato la reazione della frangia innocentista. Un ascoltatore da Sesto San Giovanni ribatte che "Craxi ha preso le tangenti, quelli della Lega sono finanziamenti che teoricamente sono proprietà della Lega stessa, non sono soldi sfilati dalle tasche dei cittadini con tangenti occulte.

Noi abbiamo usato male i soldi - aggiunge - ma non abbiamo preso le tangenti". Rispondono che Bossi da padre doveva verificare quello che faceva il figlio. Giovanna da Torino: "La Lega non può smentire il Roma ladrona, a meno che non siamo contenti che rubino tutti". Intanto a Bergamo l'attesa cresce. Soprattutto perché come dice il presidente della Provincia Ettore Pirovano: "Le cose nella Lega si sanno solo dopo che sono accadute" quindi nessuna notizia certa su chi salirà sul palco. Di certo il triumvirato, forse amministratori locali e giovani Padani. Stasera il palcoscenico sarà loro per cercare di tenere unito lo smembramento in atto nel partito.

La Lega, per salvarsi da se stessa, si aggrappa ai militanti . Dalla radio Giorgio da Monte Brianza in mattinata aveva chiesto: "Chi l'ha nominato Belsito? Onore delle armi a Bossi, ma stiamo attenti perché c'è molto scontento in giro. L'unica soluzione è Maroni segretario".

Alcuni stasera attendono l'acclamazione di Roberto Maroni un po' come era stato il giugno scorso a Pontida. Nei giorni scorsi, tuttavia, sempre sui muri attorno al pratone erano comparse scritte di altro tipo: "Maroni traditore" e "Maroni iscariota". Sempre a Pontida poi ieri si è verificato il déjà vu della scritta. Quella grande, verde che campeggia sul muro dello storico pratone. Da "Padroni a casa nostra" a "Ladroni a casa nostra".

Era già accaduto all'indomani dell'avvio dell'inchiesta a carico di Davide Boni ed è accaduto ieri (poi la scritta è stata ripristinata nella versione ufficiale) alla vigilia dell'orgoglio padano.

Lo stesso Pirovano non se la sente di dire che gli autori non siano stati leghisti. "Non mi stupisco con quello che sta accadendo. Un tempo per essere cacciati dalla Lega bastava dire qualcosa che non piacesse al capo. Ora invece dobbiamo aspettare che Rosy Mauro decida di dimettersi".

Lei che da vicepresidente del Senato ha garantito lo stipendio al fidanzato - poliziotto (in aspettativa) canterino - non è molto amata all'interno del partito dove i militanti hanno una buona memoria come dimostra l'ascoltatrice che durante la trasmissione aveva commentato: "Ho sempre votato un po' per la Lega e un po' per il Pdl. Oggi ho sentito che la Angela Merkel è in Italia, lei è venuta col volo di Stato, ma il marito con volo low cost. Come mai Calderoli quando era ministro andò a Disneyland con 8 persone di scorta?". Poi il commento su il Trota: "Se Renzo Bossi ha sbagliato restituirà i soldi - chiude un altro ascoltatore - ma Maroni non deve fare processi prima dei giudici".

Ora il figlio del capo non è davvero più l'intoccabile dei bei tempi della campagna elettorale con esito certo e blindato grazie alla tutor Monica Rizzi ed al vecchio, storico amico di Umberto: quel Bruno Caparini che, anni prima, aveva ottenuto dal Senatur il favore di fare entrare in politica il figlio Davide.

In tanti avevano lavorato per l'elezione blindata, certa e con molti voti dell'allora ora-colo Renzo Bossi oggi tornato ad essere quasi uno come tanti. Lo stesso segretario provinciale di Milano Igor Iezzi sul suo profilo Facebook compare mentre pesca una trota. Ogni riferimento a fatti e persone non è puramente casuale.

 

Umberto Bossi article bossi belsito BELSITO E TROTAUMBERTO BOSSI E ROSY MAUROROBERTO MARONI CRAXI BETTINOANGELA MERKEL

Ultimi Dagoreport

elly schlein giorgia meloni beppe sala ignazio la russa maurizio lupi marcello viola

DAGOREPORT - NESSUNO VUOLE LE DIMISSIONI DI BEPPE SALA: DA SINISTRA A DESTRA, NESSUN PARTITO HA PRONTO UN CANDIDATO E TRA POCHI MESI A MILANO COMINCIANO LE OLIMPIADI MILANO-CORTINA – MA SALA VUOLE MANIFESTARE ALL'OPINIONE PUBBLICA UNO SCATTO DI DIGNITÀ, UN GRIDO DI ONESTÀ, UNA REAZIONE D'ORGOGLIO CHE NON LO FACCIA SEMBRARE  ''LU CIUCCIO 'MIEZZO A LI SUONI'' - L’UNICO A CHIEDERE IL PASSO INDIETRO DEL SINDACO È IGNAZIO LA RUSSA, CHE INVECE UN CANDIDATO CE L’HA ECCOME: MAURIZIO LUPI. METTENDO SOTTO LA SUA ALA IL PARTITO DI LUPI, "NOI MODERATI", ‘GNAZIO SOGNA IL FILOTTO: CONQUISTARE SUBITO IL COMUNE DI MILANO E NEL 2028 LA REGIONE LOMBARDIA – MOLTO DELL’INCHIESTA SULL’URBANISTICA DIPENDERÀ DALLA DECISIONE DEL GIP, PREVISTA PER MERCOLEDI': SE IL GIUDICE NON ACCOGLIERÀ LE RICHIESTE DEI PM (CARCERE O DOMICILIARI PER GLI INDAGATI), LA BUFERA PERDERÀ FORZA. VICEVERSA…

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER?