IL GOVERNATORE SMEMORATO - UNA VACANZA DA RE NEL RESORT PIÙ BELLO DEL MONDO TE LA RICORDI PER TUTTA LA VITA. EPPURE LO SMEMORATO FORMINCHIONI SE L’È DIMENTICATA: “NON RICORDO, DEVO GUARDARE LE MIE AGENDE” - ALTRO CHE AGENDE! PARLANO LE CARTE DI CREDITO DI DACCÒ: “RISULTANO PAGAMENTI DI AFFITTI DI VILLE DA 80/90MILA € AI CARAIBI PER 2-3 SETTIMANE E RITENGO CHE FOSSERO RAGIONEVOLMENTE DESTINATE AD OSPITARE PIÙ PERSONE”…

Luigi Ferrarella e Giuseppe Guastella per il "Corriere della Sera"

Presidente Formigoni, dov'era a Capodanno 2009? «Francamente non ricordo, devo guardare le mie agende», aveva risposto l'altro giorno al CorriereTv che cercava lumi sul contesto dei biglietti aerei di linea per Formigoni e il suo collaboratore Alberto Perego pagati per 8.000 euro, destinazione Parigi, dalla carta di credito di Pierangelo Daccò, il mediatore in carcere dal 15 novembre per 7 milioni di fondi neri del San Raffaele di don Verzé e arrestato una settimana fa anche per 56 milioni di euro di fondi neri della Fondazione Maugeri.

L'Espresso oggi in edicola ricorda di aver pubblicato due anni fa notizie che indicavano Formigoni presente «per tre anni consecutivi all'Altamer Resort di Anguilla, sette stelle ai Caraibi, uno dei più cari del mondo».

Può allora essere che alla fine del 2008, quando Daccò paga l'aereo a Parigi per Formigoni, la destinazione del governatore lombardo sia stata l'isola d'oltremare inglese? Se si spulciano le ricevute delle carte di credito di Daccò, consegnate alla Procura dal suo fiduciario svizzero Giancarlo Grenci, e se si mettono in parallelo l'acquisto del biglietto aereo da 4.000 euro e le ricevute di alcune spese operate poi da Daccò in quei giorni, compreso un conto da 7.000 euro proprio all'Altamer Resort di Anguilla, viene in effetti da pensare che, dopo il volo di linea a Parigi, all'isola delle Piccole Antille siano volati (forse su un velivolo privato) certamente Daccò, e allo stato solo presumibilmente anche Formigoni e Perego.

Cosa, nell'assenza di risposte di Formigoni, può accreditare questa suggestione? Intanto l'interrogatorio di Grenci il 14 dicembre scorso: «So che Daccò e Simone ospitavano spesso sulle loro barche Roberto Formigoni, tale circostanza mi è stata riferita da loro stessi. So che facevano le vacanze insieme, in particolare ricordo alcune vacanze a Saint Martin, anche questo mi è stato riferito da Daccò», del quale a detta di Grenci «risultano pagamenti di affitti di ville da 80/90mila euro ai Caraibi per 2-3 settimane e ritengo che fossero ragionevolmente destinate ad ospitare più persone».

A queste parole vanno collegate le ricevute delle carte di credito del mediatore arrestato. Dopo aver pagato il 27 novembre 2008 con la carta di credito appoggiata sulla banca Raiffeisen i biglietti Air France per Parigi il 27 dicembre 2008 a nome Formigoni/Perego per 4.080 euro a testa (di cui poi Air France il 30 gennaio sempre a nome di entrambi rimborserà a Daccò 2.594 euro), il 10 gennaio 2009 alla fine del periodo di vacanze salda con un'altra propria carta di credito, appoggiata sulla Barclays, un conto appunto dell'Altamer Resort ad Anguilla: 9.637 dollari, ovvero 7.180 euro.

Non è chiaro se così paghi un soggiorno in hotel o soltanto altre consumazioni per chi magari alloggiava in ville: di certo Daccò sull'isola caraibica paga con la carta di credito pure 1.575 euro e 1.206 euro al Malliouhana Service il 7 e 9 gennaio 2009, altri 1.490 euro al Cap Juluca Hotel l'8 gennaio 2009, e ancora 971 euro al Cuisinart Resort&Spa il 9 gennaio 2009, più 984 euro di ristorante allo Straw Hat Restaurant il 6 gennaio 2009.

Lo schema in parallelo si ripete, stando alle carte, non più per Roberto Formigoni ma per il fratello Carlo Formigoni (in compagnia di un'altra persona) esattamente un anno dopo, per il Capodanno 2010: la prima carta di credito di Daccò il 10 dicembre 2009 paga i due biglietti Air France per Parigi al prezzo di 3.575 euro a testa, poi il 9 gennaio l'altra carta di credito Cornercard salda il conto caraibico dell'Altamer Resort ad Anguilla per 13.636 euro. Non è chiaro se anche Daccò sia rimasto ad Anguilla: le sue carte di credito, infatti, continuano a imperversare fra il 30 dicembre e il 12 gennaio, ma non ad Anguilla bensì nella vicina Saint Martin.

Daccò l'altro giorno in carcere ha ammesso che sono non 56 ma addirittura 70 i milioni di euro che ha percepito dalla Fondazione Maugeri dal 2004, ma a suo dire solo come lobbista incaricato di rappresentare ai più alti livelli in Regione (escluso il Presidente, giura) gli interessi legittimi dell'istituto ospedaliero pavese.

Come? «Daccò svolgeva un'attività di consulenza nel senso che risolveva problemi relativi a rimborsi e finanziamenti che gli enti per i quali lavorava facevano fatica ad ottenere dalla Regione Lombardia - racconta Grenci -. Tale attività, più che su competenze specifiche, si fondava su relazioni personali e professionali che lo stesso Daccò aveva all'interno della Regione». E ieri anche Umberto Maugeri, presidente della Fondazione, dai domiciliari ha spiegato che Daccò era pagato per «i problemi» che sapeva «risolvere» in Regione.

 

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