CAVOLI AMARI PER RAJOY - IL GOVERNO APPENA INSEDIATO COSTRETTO AD AMMETTERE CHE LA SPAGNA È ENTRATA IN RECESSIONE: “ULTIMO TRIMESTRE CON IL PIL IN CALO” - IL 30 DICEMBRE PREVISTA LA MANOVRA PER SALVARE IL SALVABILE - MADRID SI TINGE DI ROSA: LA SIGNORA AZNAR DIVENTA SINDACA DELLA CAPITALE E ESPERANZA AGUIRRE GOVERNERÀ LA REGIONE: POPOLARISSIMA LA PRIMA, THATCHERIANA DI FERRO LA SECONDA. È COSÌ TOSTA CHE UN EX PRESIDENTE DELLA CONFINDUSTRIA SPAGNOLA LA DEFINÌ “COJONUDA”…

1 - E ANCHE LA SPAGNA È ENTRATA IN RECESSIONE...
Da "La Stampa"

L'economia spagnola frenerà nuovamente nel quarto trimestre di quest'anno e «torneremo così ad una crescita del Pil negativa»: lo ha detto il nuovo ministro dell'Economia Luis de Guindos, spiegando che «senza nuovi errori, i prossimi due mesi non saranno facili nè dal punto di vista della crescita nè del mercato del lavoro». Il quarto trimestre, ha aggiunto, «determinerà come ovvio il passo con cui entreremo nel prossimo anno, e sarà in rallentamento».

Il Pil dovrebbe contrarsi dello 0,2-0,3 per cento negli ultimi tre mesi dell'anno, mentre nel terzo trimestre la crescita è stata nulla. Secondo alcuni economisti, il Pil proseguirà un trend negativo tra gennaio e marzo del prossimo anno. Venerdì prossimo, 30 dicembre, il nuovo governo di Madrid dovrebbe quindi correre ai ripari presentando un nuovo pacchetto di misure di riduzione di spesa.

Le nuove disposizioni scatteranno per decreto proprio per dimostrare la volontà del governo di prendere di petto la crisi e superare il momento congiunturale difficile. Misure definite ieri «prioritarie e imprescindibili» dal vicepremier Soraya Saenz de Santamaria.

Il portavoce dell'esecutivo aveva già anticipato che le nuove misure riguarderanno tra le altre l'indicizzazioni delle pensioni. Il premier Mariano Rajoy ha già spiegato che Madrid deve ridurre di 16,5 miliardi il suo deficit per restare entro i limiti dell'obiettivo del 4,4 per cento del Pil nel 2012. In un paese poi con 5 milioni di disoccupati, l'obiettivo del Governo è quello di dare impulso al mercato del lavoro.

2 - ANA ED ESPERANZA MADRID DA OGGI HA UN GOVERNO IN ROSA...
Gian Antonio Orighi per La Stampa

Da oggi il governo di Madrid, sia della capitale che dell'omonima regione, è tutto rosa. Il Comune elegge infatti come «alcaldesa» (sindaca, in Spagna vige il femminismo grammaticale, invenzione del partito popolare) Ana Botella Serrano, 57 anni, moglie dell'ex premier Aznar. E in regione, dal 2003, la presidenta è Esperanza Aguirre Gil de Biedma, 59 anni, contessa de Murillo e Grande Di Spagna. Due donne molto diverse ma accomunate dall'essere madrilene e avere un grande carisma che invece manca al neo-premier del loro partito popolare, Mariano Rajoy.

Ana Botella diventa prima cittadina della Villa Y Corte perché il sindaco eletto, Alberto Ruiz-Gallardón, si è dimesso perché nominato ministro della Giustizia. Madre di tre figli e nonna, primogenita di un'agiata famiglia con 15 figli, funzionaria statale in aspettativa, da 8 anni era assessore, prima ai Servizi Sociali poi all'Ambiente. Doña Ana, «La Botella» come la chiama tutta la Spagna, è già popolarissima e non per ragioni politiche, ma per il ruolo che ricoprì come «primera dama».

Vulcanica, molto alla mano, simpatica, cattolica ma non bigotta, nemica del matrimonio gay ma non delle coppie di fatto, comunicatrice nata e ferrea militante della parità dei diritti tra uomo e donna («in casa i pantaloni li portiamo in due», diceva quando il marito era premier), autrice di favole per bimbi, amica di Barbara Bush e Cherie Blair, la sindaca eredita una città indebitata per le magnifiche infrastrutture di Gallardón, non a caso ribattezzato Faraone.

La Aguirre, per tutti «Espe», è una politica di lungo corso, da 24 anni in carriera. Ex liberale, ha mietuto un successo impressionante in tutte le elezioni in cui si è presentata. Ex presidente del Senato, ex ministro della Cultura, è stata ribattezzata dalla sinistra «Menestra» - minestrone - per le sue colossali gaffe: una volta confuse lo scrittore Saramago con la pittrice Sara Mago.

Estroversa e stravagante, con il pallino dei sigari e del golf (che gioca benissimo), il suo idolo è Margaret Thatcher. «Sono il verso libero nel poema del mio partito», si auto-pennellava recentemente la Contessa, amica di Vargas Llosa e anti-comunista viscerale («Il giorno più felice della mia vita è stato quello in cui è caduto il muro di Berlino», racconta nel suo libro «Discorsi per la Libertà»). Ed è così tosta che un ex presidente della Confindustria spagnola la definì «cojonuda» («formidabile»).

 

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