proteste cina xi jinping

“LA LOTTA CONTRO IL COVID AVRÀ SUCCESSO” – IL GOVERNO CINESE NON ARRETRA DAVANTI ALLE PROTESTE CONTRO LE MISURE RESTRITTIVE, E ANZI RINCARA LA DOSE. IL MINISTRO DEGLI ESTERI, ZHAO LIJIAN: “CREDIAMO CHE CON LA GUIDA DEL PARTITO COMUNISTA CINESE E IL SOSTEGNO DEL POPOLO CINESE, CE LA POTREMO FARE”. IL PROBLEMA È IL SOSTEGNO DEL POPOLO: LA GENTE È STANCA ED ESASPERATA DAI LOCKDOWN. E SCENDE IN PIAZZA AL GRIDO DI “XI DIMETTITI”

 

xi jinping

1. CINA, 'LA LOTTA CONTRO IL COVID-19 AVRÀ SUCCESSO'

(ANSA-AFP) - La "lotta contro il Covid-19 avrà successo": lo ha detto oggi il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian, alla luce delle proteste nel Paese contro i rigidi controlli imposti da Pechino per combattere il virus. "Crediamo che con la guida del Partito comunista cinese e il sostegno del popolo cinese, la nostra lotta contro il Covid-19 avrà successo", ha detto Lijian durante una conferenza stampa rispondendo a una domanda sulle manifestazioni.

 

proteste in cina contro la strategia zero covid 17

2. CINA:REPORTER BBC NON SI ERA IDENTIFICATO COME GIORNALISTA

(ANSA) - L'arresto a Shanghai del reporter della Bbc Ed Lawrence, nell'ambito delle proteste contro le misure anti-Covid, è avvenuto "perché non si è identificato come giornalista". Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian.

 

3. «XI DIMETTITI»: INNI E FOGLI BIANCHI, ESPLODE LA RABBIA NELLA CINA COVID ZERO

Guido Santevecchi per il “Corriere della Sera”

 

Zhao Lijian

Veglie nella notte, cortei, assembramenti di folla: disobbedienza civile e protesta irrompono nelle città della Cina costrette ancora al lockdown sanitario dalle autorità che inseguono l'impossibile «Covid Zero», la soppressione totale dei contagi.

 

Il fine settimana di Shanghai, Pechino, Nanchino, Chengdu, Wuhan ha urlato la frustrazione della gente per una vita che da tre anni è tenuta sospesa dalle quarantene preventive, scandita dalla regola dei tamponi quotidiani, con la paura di finire nei famigerati «fangcang», i centri provvisori di isolamento e cura.

 

proteste in cina contro la strategia zero covid 9

I primi a muoversi sono stati i cittadini di Shanghai, dove sabato centinaia di persone si sono radunate a Wulumuqi Road, la strada intitolata alla capitale dello Xinjiang, Urumqi. Hanno commemorato i dieci morti in un incendio scoppiato giovedì a Urumqi, che secondo le accuse della gente del posto non è stato domato tempestivamente perché i vigili del fuoco sono stati ostacolati dalle barriere del lockdown e le uscite di sicurezza del palazzo erano sigillate per impedire che qualcuno sfuggisse all'isolamento sanitario, che dura da 100 giorni.

 

l arresto del giornalista della bbc edward lawrence

La gente è stanca ed esasperata. L'11 novembre il Politburo presieduto da Xi Jinping aveva annunciato un ammorbidimento delle restrizioni sanitarie per «ottimizzare l'impatto sull'economia e la vita della popolazione». Ma di fronte a una ripresa dei contagi si sono moltiplicati i lockdown. L'unica differenza è che ora le chiusure non sono dichiarate, vengono ordinate verbalmente dai funzionari, palazzo dopo palazzo, quartiere dopo quartiere, segnalate da alte barriere nelle strade: da giorni il centro di Pechino è spettrale, scuole, uffici e negozi chiusi.

 

Sabato a Shanghai la folla di Wulumuqi Road ha cominciato a intonare «Do You Hear the People Sing?», la canzone degli oppressi nel musical «Les Misérables»; poi l'inno nazionale con le parole «Alzatevi, alzatevi»; finché qualcuno ha cominciato a scandire «Partito comunista» e la gente ha risposto in coro: «Dimissioni»; «Xi Jinping» e di nuovo è echeggiato il grido: «Dimissioni».

 

proteste in cina contro la strategia zero covid 8

La protesta si è ripetuta anche ieri a Shanghai. Il simbolo della contestazione stanno diventando i fogli bianchi sventolati davanti alla polizia: per segnalare che la censura cancella ogni voce di dissenso. Ma questa volta gli agenti sono intervenuti in forze, hanno caricato e usato spray urticanti, ci sono stati scontri e arresti. Tra le persone trascinate via anche il corrispondente della Bbc Edward Lawrence. E di nuovo grida. «Abbasso Xi, abbasso il Partito».

 

A Pechino nella notte altre centinaia di persone hanno portato in strada i loro fogli bianchi. Tutti filmavano con i telefonini, per riversare le immagini sui social. Sono in ebollizione anche decine di campus universitari. Gli studenti in questi tre anni di pandemia hanno sopportato lunghi periodi di confinamento nei dormitori appena emergeva un contagio. I ragazzi della celebre Tsinghua di Pechino oltre ai fogli bianchi ne hanno preparati altri con punti esclamativi cerchiati di rosso: l'avviso che compare quando sul web si cerca qualche argomento «vietato».

CINA, PROTESTE CONTRO LA STRATEGIA ZERO COVID DI XI JINPING A SHANGHAI

 

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Così sui social vengono pubblicati post vuoti, o con parole di scherno: «Va tutto bene», «Il silenzio parla da solo, chi capisce sa». C'è una lista di una cinquantina di università in subbuglio, da Pechino a Nanchino, Wuhan, Guangzhou. Proteste simultanee contro il potere in Cina non si vedevano da anni, sicuramente sono una brutta novità per Xi Jinping. La repressione può farsi più dura se viene preso di mira il vertice del potere.

 

Ieri il Quotidiano del Popolo ha pubblicato un editoriale che chiede ai cinesi di allinearsi compatti con le decisioni del segretario generale. Il giornale comunista osserva che «il popolo cinese ha subìto l'impatto minore al mondo dalla pandemia e ora deve battere la stanchezza e sconfiggere il rilassamento». In Cina da ottobre i contagi sono in salita, circa 40 mila al giorno. Numero bassissimo rispetto a 1,4 miliardi di cinesi. Ma l'obiettivo «Covid Zero» è chiaramente irraggiungibile, da sogno è diventato incubo.

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