GOVERNO SENZA QUID, M5S COMICO: L’ELEFANTINO SFERZA LETTA E GODE SESSUALMENTE PER LA “CIUCAGGINE” DEI GRILLINI (MENO MALE CHE SILVIO C’È!)

Giuliano Ferrara per "Il Giornale"

Godo sessualmente, e non mi capita spesso, per il disvelamento della ciucaggine dei grillini. Queste baruffe senza senso, questa decomposizione dell'identità così rapida e tanto chiaramente inevitabile, almeno per me.
Queste espulsioni demenziali, minacciate, realizzate, di gentucola che va ai talk show senza il permesso della maestra o che vuole andare a sinistra e fare tà-tà-Rodotà per convenzione e conformismo, e altra gente che alla diaria ci tiene, e lo scontrino lo perde.

Questi capigruppo inadatti ad alcunché, visti mentre ruotano come un comitatino di salute pubblica ammalato di nichilismo, uno o due ogni tre mesi, in mezzo a coorti parlamentari che il paese finora ha conosciuto solo per la loro mediocrità ridicola.

C'è invero qualcosa di osceno nel piacere che trasmette la realizzazione del piano Grillo-Casaleggio, uno vale uno, e vaffanculo, e Gaia e la selezione della classe dirigente con un clic sul blog giusto, e quelle cifre grottesche di piccole minoranze di attivisti senza cervello e senza nerbo, senza storia e senza passione, che si ritrovano nel Castello parlamentare a fare gli spazzacamini e si fanno vedere tutti sporchi di fuliggine, accecati dalla prevedibilità e dall'irrilevanza: doveva essere la grande rivoluzione della rete, intesa come nuovo suffragio universale diretto, il superamento del liberalismo rappresentativo che si considerava posticcio, inadatto ai tempi reali del web.

Oppure, secondo Ernesto Galli della Loggia in un memorabile fondo post elettorale del Corriere della sera, doveva essere, quello a Grillo, un voto provocatorio, come il parteggiare per Craxi addirittura, contro le statue di cera della Repubblica di partiti. Ma vaffanculo, come direbbe Grillo, che pare voglia andare in vacanza in Kenia, ma definitivamente.

E intanto, perfino in un governo senza palle come quello che fino ad ora ci ha fatto vedere il Nipote, c'è gente come Stefano Fassina che, in combutta con Renato Brunetta, sposta in là il demenziale aumento di un punto di Iva, e si occupa un po', almeno un po', dei fatti nostri.

Per adesso, aspettando il braccio di ferro del premier con qualcuno, in nome dell'interesse generale del paese che le videoconferenze con Obama e gli Erasmus della disoccupazione giovanile aiutano fino a un certo punto, lo sprofondamento nel comico involontario di Grillo, Casaleggio e grillini tutti è la notizia più fresca e autentica del XXI secolo avanzante: la società civile rinvenibile sul web, senza partiti e leader politici seri a coordinarla, educarla, istruirla, dirigerla, è una boiata pazzesca.

È un'invenzione inautentica, l'incubo di un attore annoiato a fine carriera e di un misterioso businessman e della sua start up senza storia e memoria, una cosa su cui solo noi italiani nel nostro poderoso cinismo potevamo impegnare per un momento otto milioni di inutili voti, come gli otto milioni di baionette evocati dal Duce ai suoi tempi.

Ma davvero qualcuno ha creduto che la promessa, mantenuta, di restituire 42 milioni di finanziamento pubblico della politica, e di tagliarsi le indennità di carica e la diaria, fosse abbastanza per candidarsi alla guida di un Paese che è il secondo produttore manifatturiero d'Europa, l'ottava potenza industriale del mondo, e la sede di una cultura politica secolare se non millenaria?

L'Italia rovesciata come una calza da una banda di sfigati: questa non l'avevamo ancora sentita, nonostante tanti bivacchi demagogici del passato. Ora però che governo e maggioranza non si seggano in attesa ciascuno dei propri comodi. Il Nipote deve capire che senza un compito politico chiaro un governo è un flatus vocis. Monti il compito lo aveva e lo ha realizzato: castigarci severamente.

Vabbè, la strategia non era esente da pecche, mende ed errori, ma era un modo necessario di affrontare l'emergenza con un governo di unità nazionale coatta e il condizionamento attivo dell'Europa ridens dei franco-tedeschi che ci avevano sputtanati e sfregiati nel famoso vertice a due, ma era una strategia.

Qui del governo Letta non si capisce il busillis, il quid. Se è solo necessità, effetto della ramanzina di Napolitano alle Camere, avrà vita breve e stentata, farà rimpiangere molto presto Fornero e Grilli, altro che. Non è che Letta se la può cavare con due chiacchiere sulla camorra, a Palazzo Chigi con l'inutile Saviano. La leadership non era un'ameba, nemmeno ai tempi della Dc. Andreatta maestro e patron del Nipote, come Andreotti o Fanfani, aveva molti difetti, ma non quello della mancanza di volontà e della visione.

Metta gli occhiali della politica, Letta, si distragga un momento dai problemi di immagine moderata e dagli equilibri interni del Pd, faccia quel che la sorte gli ha attribuito: dia un senso al governo del Paese e a questa immensa maggioranza che si ritrova. Prenda esempio da Antoni Samaras, il premier greco che magari farà una brutta fine, ma per adesso scala gli indici di fattività e popolarità alla testa di un governo di unità nazionale, sfida gli scioperi generali per i puffi televisivi a spese dello Stato, e cerca di accompagnare con azioni sensate la ripresina in corso dell'economia greca. C'è sempre da imparare da qualcuno, caro Enrico.

 

GIULIANO FERRARA CANTA CON LA PARRUCCA ROSSA IMITANDO ILDA BOCCASSINI GIULIANO FERRARA CANTA CON LA PARRUCCA ROSSA IMITANDO ILDA BOCCASSINI casaleggio grillo STEFANO FASSINARENATO BRUNETTA Giorgio Napolitano ANTONIS SAMARAS

Ultimi Dagoreport

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…