IL GOVERNO DEL RINVIO: ORA TOCCA AGLI F 35 (E IL MINISTRO “STRANAMORE” MAURO DELIRA: “ARMARE LA PACE”!)

Francesco Grignetti per "La Stampa"

Pace fatta, nella maggioranza, e nel governo, sugli F35. Con ardito gioco di equilibrismo linguistico, dopo ore di aspre discussioni, in Parlamento si giunge a una mozione unitaria con le firme di Pd, Pdl e Scelta civica. La mediazione è presto detta: il Parlamento farà un'indagine conoscitiva su tutti i sistemi d'arma in corso di acquisizione.

Tempo previsto per l'indagine, sette mesi. Nel frattempo, il governo si è impegnato a non procedere a nessuna «acquisizione ulteriore». Di fatto è una sospensione del programma, ma non si dice.

Il ministro della Difesa, Mario Mauro, appare soddisfattissimo. E quindi si può pensare che pensi di essere scampato a un'imboscata. «Sul campo è stato un successo», si confida. «A parte tutto, il Parlamento ha riconosciuto il principio che per amare la pace, bisogna armare la pace».

È un ministro che ama i giochi di parole, Mauro. In Aula aveva appena detto: «L'F35 non è un aereo cattivo e non è un cattivo aereo». Era la sua risposta a chi lo critica dalla sponda pacifista perché ritiene che l'Italia debba rinunciare ai cacciabombardieri in quanto «armi belliciste» e chi invece ironizza sui ritardi e i limiti del programma.

L'accordo di maggioranza rinvia le scelte all'indagine conoscitiva. E qui le interpretazioni si dividono. il vicepremier Angelino Alfano fa sapere che «il programma va avanti e il numero resta quello deciso». Per lui, l'indagine non potrà che confermare l'esistente.

Per il Pd, invece, è un'occasione seria per ridiscutere il tutto. «Esistono le condizioni per valutare seriamente una riduzione dei costi e dell'impegno italiano in un progetto velleitario all'origine e non privo di criticità e controindicazioni», dice il deputato Gianni Cuperlo, candidato alla segreteria.

All'opposto, i grillini schiumano rabbia. «Siamo delusi perché noi ci credevamo - dice Giuseppe Brescia - . Gli F35 o li si vuole o non li si vuole. C'è poco da discutere». Per i vendoliani è una situazione interlocutoria: «Quanto accaduto sulla vicenda degli F35 - dice Gennaro Migliore - è un peccato, ma, per quanto riguarda Sel è solo l'inizio di una battaglia».

E che la battaglia sia solo agli inizi, lo pensa anche, dalla sponda di chi difende l'investimento, l'ex ministro della Difesa Arturo Parisi: «La mozione sostenuta ha evitato una spaccatura nella maggioranza e nel Pd, ma se non la si affronta con chiarezza e a viso aperto la domanda posta da Sel e da M5S continuerà a girare tra i cittadini indebolendo il consenso verso scelte cruciali per il Paese».

Parisi vorrebbe un sostegno pieno a e aperto da parte dei suoi «In attesa dell'auspicata difesa comune europea, è forse meglio che l'Italia si faccia proteggere da altri?»

Ma è appunto ciò che prova a spiegare il ministro Mauro: «Gli F35 che l'Italia intende acquistare andranno solo a sostituire i velivoli obsoleti e serviranno alla difesa della pace. Il programma non è nell'ottica di un'esibizione muscolare. L'azione della Difesa dipende dal ripudio della guerra come risoluzione delle controversie e ne rende plausibile l'esistenza con il massimo delle efficienze delle forze armate».

E intanto il capo di Stato maggiore dell'Aeronautica anche ieri era in Parlamento per un'audizione e a perorare fondi per l'F35. «Non esistono - ha affermato il generale di squadra aerea Pasquale Preziosa - sul mercato internazionale alternative di pari valore: questo velivolo sarà la spina dorsale dell'operatività per i prossimi 20 anni, qualsiasi altra soluzione non è risolutiva». Per l'Aeronautica è già un grosso guaio la riduzione da 131 a 90. «Non riusciremo a coprire tutto il "buco" nel periodo 2018-2022. Saremo costretti anche a mettere a terra piloti per un periodo di 4-6 anni».

 

I CACCIA F35MARIO MAUROAngelino Alfano grillini montecitorio deputati grillini

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO