UN GOVERNO A SUA IMMAGINE - CACCIARI: “RENZI È STATO FURBO, SI È CIRCONDATO DI GENTE DI BASSO PROFILO, TUTTE AL SUO SERVIZIO. MA LA CONFUSIONE MENTALE È INENARRABILE”

Silvia Truzzi per "il Fatto Quotidiano"

Un secondo dopo il "pronto", il professor Massimo Cacciari mette immediatamente in chiaro una cosa: "Questo è il governo Renzi. La differenza con il precedente è che il presidente della Repubblica non è il sommo protettore: non si può più parlare di un governo del presidente, come nel caso di Letta".

Infatti parliamo del governo Renzi. Alcuni nomi stanno provocando imbarazzi non di poco conto.

I nomi contano relativamente. Una volta che la scelta non è caduta su un esecutivo politico, che cosa poteva inventarsi? Quello che passa la politica oggi in Italia è quella cosa lì. Mica c'è altro. Mi pare che tra ministri e sottosegretari sia riuscito ad accontentare tutti: ha formato un governo che dovrebbe rassicurarlo molto, sia perché c'è solo lui in grado di decidere sia perché intorno a sé ha sostanzialmente mezze figure, nessuna delle quali è in grado di fargli resistenza. Mi pare che sia sistemato bene.

Il ministro Guidi è stata attaccata per il conflitto d'interessi con l'azienda di famiglia. E non è l'unico caso.

È palese che c'è un conflitto d'interessi! Ma mi sembra che su questo tema non ci sia nessuna intenzione di fare una legge seria, né mi sembra che Renzi abbia mai sollevato la questione come una sua priorità. È più onesto di altri, in questo. Diciamo che coerentemente non ha tenuto conto del problema nella composizione del governo. D'altra parte sono vent'anni che se ne parla, non è mai stato fatto nulla.

Anche l'affaire Gentile, il sottosegretario alle Infrastrutture, sta creando problemi, per via della mancata uscita de L'Ora della Calabria che dava notizia del coinvolgimento del figlio di Gentile in un'inchiesta giudiziaria.

Qualche prezzo per avere il centrodestra alleato Renzi l'ha dovuto pagare. Così come ha dovuto fare mosse verso Berlusconi nella formazione del governo per poter fare la riforma elettorale con Forza Italia. Alcuni compromessi deve averli fatti. Però nel complesso, ripeto, si tratta di un governo politico di basso profilo. O attingeva ai Settis, ai Boeri, oppure doveva arrangiarsi con quel che passava il convento.

Ma poi: cosa se ne faceva Renzi di persone difficilmente gestibili? Così ha un esecutivo "al suo servizio". È nel suo carattere, nel suo stile. Nella scelta dei sottosegretari mi pare abbia accontentato tutte le correnti del Pd, a parte forse i civatiani: astuto. L'uomo sta dando prova di capacità, dal punto di vista del palazzo. Se avrà anche capacità di governo, lo vedremo. Come animale politico però non scherza.

Lei si fida del presidente del Consiglio?

Non è questo il tema. Io mi limito a osservare e devo dire che costui è una novità: per capacità di decisione, per ambizione, per spregiudicatezza. Dove ci porterà, ora non lo sa nessuno. Ma non ha senso fargli le pulci sulle questioncelle della composizione del governo. Sono dettagli, sia rispetto alla novità sia rispetto alle prospettive che sono anche inquietanti.

Cioè?

Penso al discorso al Senato, allo stile, al linguaggio, anche all'indifferenza verso ogni ordine logico. C'è una confusione mentale inenarrabile, per esempio nei passaggi sull'edilizia scolastica e sugli Stati Uniti d'Europa. Ha una grande capacità comunicativa, dice cose che tutti intendono. Renzi però ha un governo a sua immagine e somiglianza, un partito a sua immagine e somiglianza, alleati che devono stare con lui volenti o nolenti, addirittura avversari come Berlusconi che non hanno, ora come ora, altre convenienze: bisognerà vedere se in questa situazione sarà in grado di affrontare alcuni nodi reali della politica italiana.

A Servizio Pubblico lei ebbe un confronto piuttosto acceso sul salario di cittadinanza con Marianna Madia, che oggi è ministro alla Semplificazione e alla Pubblica amministrazione.

Il salario di cittadinanza fa parte di tutte le cose che ha detto Renzi per le quali non è affatto chiaro quale sia la copertura economica: spero che stia lavorando per individuare come trovare le risorse per realizzare il 10 per cento di tutto ciò che ha raccontato. Speriamo che ci riesca, me lo auguro. Io non sono contrario all'idea del salario di cittadinanza, il problema è come si può fare oltre la demagogia. Questa è la domanda che si deve fare a ogni demagogo. E Renzi lo è tecnicamente, cioè nel senso di uno che intende condurre il popolo e assumersene tutte le responsabilità. Lo stile è quello, non c'è nulla di spregiativo.

L'altro tema della settimana è l'espulsione dei quattro senatori grillini e la fuoriuscita di altri sette parlamentari dal Movimento: che ne pensa?

In un movimento - ma vale in gran parte anche per il Pd - necessariamente emerge il capo. È inevitabile quel che sta accadendo tra i grillini: chi non segue il capo viene cacciato o se ne va. Grillo è molto logico nei suoi comportamenti. La sua strategia è attendere il cadavere del nemico: se si confonde anche minimamente con il nemico, alla fine il cadavere sarà anche il suo.

 

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