luigi di maio pensione reddito cittadinanza pensioni

A TEMPO DEBITO – DAL GOVERNO ARRIVANO LE PRIME CORREZIONI AL DEF: IL VERTICE DI GOVERNO ACCELERA SUL CALO DEL DEBITO, MA CON UN DEFICIT FISSO AL 2,4 E UNA CRESCITA DEBOLE, È UN’OPERAZIONE QUASI IMPOSSIBILE – LA COPERTA È CORTA E SERVE UN PACCHETTO DI TAGLI CONSISTENTE. DI MAIO: "2,4 NEL 2019, POI VEDIAMO" - MOSCOVICI: "CON IL 2,4 C'E' UN RISCHIO SUL DEFICIT STRUTTURALE..."

1 – MOSCOVICI, CON 2,4% RISCHI SU DEFICIT STRUTTURALE

 

moscovici

(ANSA) - In Europa "abbiamo delle regole abbastanza precise", che "non sono stupide" e "dicono che il deficit nominale deve essere contenuto, sotto al 3% e che il deficit strutturale deve migliorare".

 

E' "un dato che non conosco, una dinamica che dobbiamo analizzare ed è il motivo per cui dobbiamo attendere la comunicazione dei dettagli" da parte dell'Italia. "Con il 2,4% - dice il commissario Ue Moscovici - c'è un rischio, è possibile che il deficit strutturale non sia nella traiettoria fissata dal patto di stabilità e crescita".

 

2 – MANOVRA, DEF, DI MAIO: '2,4% NEL 2019, POI VEDIAMO'

Da www.ansa.it

 

VERTICE DEL GOVERNO SUL DEF

Di Maio ha spiegato: "La cifra del 2,4% è confermata nel 2019: per quanto riguarda il 2020 e il 2021 stiamo pensando all'abbassamento del debito e la crescita del Pil con tagli massicci a sprechi". Poi si rivolge a Confindustria: "Non torniamo indietro". Salvini conferma che si tratta di una manovra coraggiosa per mantenere i sacri impegni presi con gli italiani: "Me ne frego delle minacce dell'Europa, negli anni futuri puntiamo che scendano deficit e debito", ribadisce il ministro dell'Interno, che poi è tornato ad attaccare Juncker.

 

"La diatriba con l'Ue è molto lunga. Noi dovremmo illustrare i nostri obiettivi. Se ci sono solo pregiudizi e non si entra nel merito allora ci dicano che non va bene per partito preso", ha detto Di Maio.

 

LUIGI DI MAIO SFERA EBBASTA

"Noi faremo una cosa molto semplice con l'aiuto delle tecnologie: il reddito sarà erogato su una carta e questo permette la tracciabilità, non permette l'evasione o spese immorali con quei soldi e quindi permette di utilizzare questi soldi per la funzione per cui esistono, vale a dire assicurare la sopravvivenza minima per l'individuo", ha detto ancora Di Maio nel corso di alcune dichiarazioni ai cronisti tornando a parlare del reddito di cittadinanza ribadendo che "ci saranno sistemi graduali di spesa".

 

luigi di maio 6

"E' chiaro - prosegue - che se vado con quella carta a comprare un gratta e vinci o anche le sigarette o a comprare dei beni non di prima necessità la carta non funziona. Grazie alle tecnologie, che ci sono da venti anni, è possibile disattivare il servizio in alcuni negozi. L'obiettivo è spendere nei negozi sul suolo italiano perchè vogliamo iniettare nell'economia italiana 10 miliardi di consumi che vuol dire far ripartire i consumi, la vita delle imprese, la vita dei commercianti. Tutti se ne gioveranno".

 

3 – DAL GOVERNO PRIME CORREZIONI AL DEF

Manuela Perrone e Gianni Trovati per “il Sole 24 Ore”

 

DI MAIO SALVINI

Altre tre ore abbondanti di vertice sui conti non bastano a chiudere la partita della Nota di aggiornamento al Def, che sarà al centro di un nuovo summit politico questa mattina. Con il rischio concreto che slitti ancora l' invio in Parlamento della Nota di aggiornamento al Def. Dove i tempi per l' esame in commissione e la validazione dell' Ufficio parlamentare di bilancio si fanno strettissimi.

 

Dall' incontro a Palazzo Chigi arriva la conferma che il governo tira dritto sul deficit al 2,4% per finanziare 10 miliardi di reddito di cittadinanza e una riforma delle pensioni che ne vale più di 8. Ma emerge anche l' obiettivo dichiarato di «accelerare in modo consistente nell' arco del triennio la discesa del rapporto debito/Pil» puntando su un pacchetto più consistente di tagli, oltre che sulla clausola di salvaguardia sulla spesa chiesta da Tria.

 

luigi di maio giuseppe conte matteo salvini

«Lavoriamo a nuove coperture per abbassare il debito più velocemente», rilancia in serata il vicepremier Di Maio guardando soprattutto al 2020-21. Su questo obiettivo ha spinto soprattutto il ministro dell' Economia, arrivato a Palazzo Chigi dopo essere salito al Quirinale per un nuovo confronto sui conti: rilanciando l' ipotesi, anticipata domenica nell' intervista al Sole 24 Ore, che il programma sul deficit fisso al 2,4%, fuori discussione per ora per le resistenze di Salvini e Di Maio, possa essere rivisto al ribasso nel corso del triennio.

TRIA IN LUSSEMBURGO 1

 

Anche perché con un deficit fisso e una crescita ipotizzata come più o meno costante, accelerare sulla riduzione del debito non è semplice senza operazioni straordinarie.

 

Prova a chiudersi così il tiro alla fune fra i due vicepremier, che chiedono a Tria di difendere la linea del 2,4% dagli «attacchi strumentali» della Ue, e l' esigenza del ministero dell' Economia di dare garanzie contro la minaccia di conti fuori controllo.

 

A questo serve nell' ottica di Tria la clausola sulla spesa, chiamata a sostituire gli aumenti Iva, e destinata a scattare se non arriverà la crescita (1,6% nel 2019, 1,7% nel 2020 e 2021) messa in programma. Ma «la crescita ci sarà», taglia corto Di Maio.

 

PAOLO SAVONA GIANCARLO GIORGETTI GIUSEPPE CONTE MATTEO SALVINI

Dopo un' altra giornata complicata, insomma, la Nota di aggiornamento al Def ha bisogno di un altro giro per far andare d' accordo testi e tabelle con le esigenze della politica. Nel corso delle ore la tensione è tornata a salire insieme allo spread, che ha sfondato quota 300 mentre Salvini e Di Maio alzavano i toni contro il presidente della commissione Ue Juncker che lunedì aveva evocato il rischio di «fine dell' euro» per i «trattamenti speciali» chiesti dall' Italia.

 

«Rispondo solo a persone sobrie», ha attaccato Salvini, mentre per Di Maio «Juncker non è adatto a svolgere il ruolo di presidente della commissione». Ma la temperatura sale anche sulla linea Roma-Bruxelles.

DI MAIO SALVINI

 

Nel pomeriggio corre voce, smentita, di una lettera-ammonizione dalla Commissione. Non si esclude invece l' ipotesi opposta, cioè di scrivere alla Ue per dettagliare clausole e meccanismi di contenimento della spesa.

 

Al confronto partecipa anche il ministro degli Affari europei Paolo Savona, assente dal vertice romano perché impegnato a Strasburgo nell' incontro con il presidente del Parlamento Ue Antonio Tajani (Fi). «È ancora troppo presto» per parlare di modifiche, ha spiegato Savona in risposta alla richiesta di Tajani di cambiare la manovra.

SALVINI DI MAIO CONTE BY SPINOZA

 

Qualche evoluzione, però, comincia a farsi strada. Soprattutto per il 2020 e 2021, quando nelle intenzioni del governo dovrebbero vedersi i risultati a regime di un' azione di spending review da far partire subito. Ma le cifre restano difficili da far quadrare.

 

Il punto di partenza è rappresentato da una crescita debole che, a politiche invariate (quindi senza manovra e con le clausole di salvaguardia), si fermerebbe allo 0,9% l' anno prossimo per salire all' 1,1% nei due successivi.

 

JUNCKER ORA LEGALE

Il governo punta a +1,6% nel 2019 e al +1,7% nel 2020 e 2021, grazie alla cancellazione definitiva del rischio di aumenti Iva e al «piano straordinario» per gli investimenti da 15 miliardi in tre anni.

 

SALVINI DI MAIO

Ma la coperta resterebbe corta senza un pacchetto di tagli consistente fin dal primo anno. Il deficit al 2,4% offre rispetto ai vecchi programmi uno spazio di 27 miliardi aggiuntivi. Ma per ospitare reddito di cittadinanza e riforma delle pensioni in formula piena, tagli fiscali, incentivi agli investimenti privati, nuove assunzioni nella Pa e il rilancio del fondo sanitario chiesto dalla ministra Grillo ne servirebbero almeno altri 9.

 

Non entrano nei saldi di finanza pubblica gli 1,5 miliardi destinati ai risparmiatori vittime dei crack bancari. Il fondo è alimentato dai conti dormienti (100 milioni l' anno). Ma rischia di aprirsi un nuovo fronte con la Ue per rendere compatibile con le direttive bancarie l' idea di indennizzi a tutto campo estesi agli azionisti.

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...