LA GRANDE ABBUFFATA DELLE NOMINE – CHIUSA LA MANOVRA PASTICCIATA, SI APRE LA STAGIONE DEL RINNOVO DELLE POLTRONE. ENTRO LA PRIMAVERA 2026 IL GOVERNO DEVE INDICARE 112 CONSIGLIERI DI AMMINISTRAZIONE DI 17 SOCIETÀ PARTECIPATE. A GESTIRE IL PUZZLE SARANNO I SOTTOSEGRETARI MANTOVANO E FAZZOLARI – PER ENI, ENEL E LEONARDO SI VA VERSO LA CONFERMA DEGLI AD DESCALZI, CATTENO E CINGOLANI. MENTRE CAMBIERANNO I PRESIDENTI – PER POSTE, DEL FANTE HA FATTO SAPERE CHE RESTEREBBE PER UN ALTRO GIRO, METTENDO A TACERE LE VOCI CHE LO VEDONO DIRETTO ALLE GENERALI – SULLO SFONDO RESTA IL RISIKO BANCARIO, CON IL CAMBIO DI BOARD IN MPS…
Estratto dell’articolo di Claudia Luise per “La Stampa”
ALFREDO MANTOVANO E GIORGIA MELONI - FOTO LAPRESSE
Chiusa la manovra, si apre la stagione del rinnovo delle poltrone. Entro la primavera del 2026 il governo dovrà indicare 112 consiglieri di amministrazione che vadano a guidare 17 società partecipate in scadenza nei prossimi mesi. Una seconda tornata che per l'esecutivo di Giorgia Meloni è l'ultima prima delle elezioni del 2027. Il calcolo arriva dal centro studi CoMar diretto da Massimo Rossi.
Si profila una stagione con parecchie conferme per gli amministratori delegati e cambi per i presidenti. Incastri che andranno valutati, appunto, in base ai risultati politici, con la presidente del Consiglio a tirare le fila del puzzle, affiancata da Giovanbattista Fazzolari e Alfredo Mantovano che avranno anche il compito di bilanciare i desiderata di Salvini e Giorgetti da un lato, e di Tajani dall'altro. [...]
giovanbattista fazzolari giorgia meloni al senato
Partendo dalle più grandi, Leonardo dovrà rinnovare 12 consiglieri. Roberto Cingolani è destinato alla riconferma come amministratore delegato, forte di risultati considerati molto buoni e di un rapporto solido con la presidente del Consiglio e con il ministro della Difesa, Guido Crosetto: un legame di fiducia costruito nel tempo, per il fisico ed ex ministro chiamato proprio da questo governo ad aprile 2023 per dirigere il colosso della Difesa. Diversa, invece, la posizione del presidente, Stefano Pontecorvo, dato in uscita.
Stessa situazione anche in Eni ed Enel. Altra poltrona che appare blindata, infatti, è quella di Claudio Descalzi come ad di Eni e altro presidente in uscita è l'ex generale della guardia di finanza, Giuseppe Zafarana che invece sconta rapporti più complicati con Salvini.
roberto cingolani presenta il Michelangelo Dome - lo scudo di leonardo
Con il titolo ai massimi storici e conti solidi, anche in Enel per l'ad Cattaneo si profila una riconferma. Se non altro perché cambiare sarebbe un rischio che politicamente nessun partito ha voglia di correre. Mentre sembra molto probabile che a cambiare sia il presidente, Paolo Scaroni: una possibilità è Nicola Maione (ora presidente di Mps, considerato vicino al Carroccio) ma Fi reclamerebbe un suo nome.
Per Poste, Del Fante ha già fatto sapere che resterebbe per un altro giro (con il benestare del governo) mettendo a tacere le voci che lo vedevano diretto alle Generali. Il governo è chiamato a scegliere i vertici anche di altre tre partecipate quotate: Mps, Enav e Terna. Mentre per Mps i consiglieri da rinnovare sono 15, per Terna sono 13.
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stefano pontecorvo guido crosetto atreju foto lapresse
Nel consolidato societario di fine 2024 delle 45 partecipate il fatturato totale è stato di 312,2 miliardi; gli utili si attestano su 16,3 miliardi; i debiti finanziari ammontano a 230,1 miliardi, in crescita di 13 miliardi (+6%); i dipendenti raggiungono i 520.487, superando per la prima volta il mezzo milione.
Nel solo 2025, le 12 principali partecipate hanno fatto confluire nel bilancio dello Stato dividendi per 3,3 miliardi di euro (+1,3 rispetto alle previsioni iniziali), ai fini della riduzione del rapporto debito/Pil.
E poi ci sono gli enti pubblici. Dopo le recenti nomine effettuate per i vertici delle Autorità di sistema portuale, ci sono altri 96 nomi da individuare, sempre entro il primo semestre del nuovo anno, per il rinnovo degli organismi direttivi o dei commissari di 32 enti pubblici, sul totale dei 106 sottoposti alla vigilanza ministeriale.
Considerando l'area di attività, sottolinea il centro studi CoMar, 19 operano sui temi dell'ambiente, sei su quelli dell'economia e del lavoro, cinque nel settore della cultura, della scienza e dello sport, uno in materia di sanità e uno, infine, nella difesa. [...]


