ugo grassi

GRASSI SUPERFLUI - IL SENATORE LASCIA IL M5S E PASSA ALLA LEGA. VOLETE RIDERE? È UNO DEI PROMOTORI DELLA CLAUSOLA ANTI-DEFEZIONE, QUELLA CHE GLI IMPORREBBE DI PAGARE 100MILA EURO - I SUOI DIFENSORI SUI SOCIAL: LUI È RIMASTO COERENTE, È DI MAIO CHE SI È VENDUTO A BRUXELLES. VERO, MA LE REGOLE DEL MOVIMENTO PARLANO CHIARO: IL SOFISTICATO PROFESSORE DOVREBBE DIMETTERSI DAL PARLAMENTO

 

  1. SENATORE GRASSI LASCIA M5S E PASSA A GRUPPO LEGA 

 (ANSA) - Il senatore Cinque Stelle Ugo Grassi ha formalizzato oggi l'addio al Movimento aderendo al gruppo della Lega. E' quanto fa sapere una nota del partito di Matteo Salvini.

 

ugo grassi

  1. SALVINI, BENVENUTO GRASSI, BENE CHI NON È SUCCUBE PD

 (ANSA) - "Diamo il benvenuto al senatore Grassi. Porte aperte per chi, con coerenza, competenza e serietà, ha idee positive per l'Italia e non è succube del Pd. Su riforma ed efficienza della giustizia e rilancio delle università italiane, col senatore Grassi lavoreremo bene". Così il leader della Lega Matteo Salvini annunciando il passaggio, formalizzato oggi, del senatore Ugo Grassi dal M5s alla Lega.

 

 

  1. M5S: DI MAIO, CHI CAMBIA CASACCA SE NE VADA A CASA

 (ANSA) - "Se ci sono senatori come Grassi, che è appena passato alla Lega, evitino di utilizzare una cosa non vera come il Mes: consegnino una bella lettera al presidente del Senato e dicano semplicemente che vogliono cambiare casacca e tradire il mandato che i cittadini gli hanno dato. Non c'è nulla di male. Ma vadano a casa, altrimenti a quella lettera alleghino anche un listino prezzi sul mercato delle vacche". Così Luigi Di Maio in un video su Fb.

 

  1. LA CLAUSOLA ANTI DEFEZIONE E I FINTI ESPERTI DI COSTITUZIONE

Ugo Grassi, candidato MoVimento 5 Stelle al Senato, sul blog ufficiale www.ilblogdellestelle.it , 23 febbraio 2018, a due settimane dal voto

 

ugo grassi luigi di maio

È noto che il M5S ha chiesto ad i suoi candidati di sottoscrivere una clausola anti “floor crossing” (in italiano: clausola anti defezione). Il tema è più complesso di quanto credono quei commentatori a digiuno di storia delle Costituzioni e prima di prendere per i fondelli il Movimento sarebbe bene studiare un po’ (studiare fa sempre bene; se i nostri avversari lo facessero, sarebbero un po’ più competenti ed il dialogo democratico ne trarrebbe giovamento).

 

Com’è noto l’art. 67 cost. dispone che “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.” Il mio Maestro, autore dei libri sui quali mi sono formato, fu tra i primi, se non il primo, a sostenere la diretta applicazione della Costituzione ai rapporti privatistici. La clausola penale prevista dal Movimento, in caso di cambio di gruppo parlamentare, è un accordo privatistico.

 

Sì che proprio la dottrina sulla quale mi sono formato potrebbe fornire la strumentazione teorica per far concludere ad un lettore superficiale che la clausola prevista dal M5S è nulla per diretta violazione dell’art. 67 cost. Per coloro che amano i tecnicismi: si dovrebbe dire che la clausola è nulla in forza del combinato disposto tra l’art. 1418 c.c. e l’art. 67 della Costituzione. La conclusione sarebbe tuttavia affrettata e la questione, molto più complessa, banalizzata.

 

DI MAIO SALVINI

Sempre il mio Maestro ci ammoniva nel senso della necessaria lettura sistematica delle norme: nessuna disposizione è una monade, ognuna fa parte di un sistema e soltanto guardando al sistema nel suo complesso può comprendersi il vero significato della norma. È in questa prospettiva che va analizzata la questione della validità del mandato imperativo. Quest’ultimo è definito quale limite alla rappresentatività dell’eletto, il quale, nell’assemblea legislativa, ha il potere di assumere decisioni solo nell’interesse del gruppo di cittadini che lo ha votato. Tale limite va tuttavia coordinato con la nozione di partito politico, sì che il mandato imperativo può avere diverse gradazioni di rigidità: può imporre al singolo eletto di votare in ubbidienza della volontà del partito il quale a sua volta è limitato a rappresentare solo la classe sociale che lo ha eletto; oppure il mandato imperativo può lasciare libertà di scelta al singolo con esclusione, però, del potere di disattendere, del tutto, le macro scelte politiche alla base della sua elezione sino a poter passare al gruppo avversario.

 

Il mandato imperativo, agli albori della nascita delle moderne democrazie, apparve subito come incompatibile con il funzionamento della democrazia stessa: se l’eletto è vincolato agli interessi del gruppo sociale che lo ha eletto egli non può esercitare quella mediazione tra opposti interessi che è il vero fulcro della democrazia e che permette alle assemblee legislative di giungere alla migliore soluzione possibile nell’interesse della nazione tutta. L’intralcio di un simile limite apparve evidente quando, durante la rivoluzione francese, il Terzo stato degli Stati Generali (esso rappresentava solo il ceto popolare, con esclusione del clero e dell’aristocrazia) si autoproclamò “Assemblea Nazionale” cioè Camera legislativa di tutta la nazione francese. Nessuno degli eletti poteva considerarsi portatore degli interessi del solo terzo stato e dunque nessuno degli eletti poteva considerare il suo mandato limitato nelle decisioni da assumere.

SALVINI DI MAIO BY CARLI

 

Com’è stato esattamente osservato, il principio del divieto di mandato imperativo ha un valore in funzione del confronto democratico tra le varie forze politiche organizzate in partiti. Da qui la dottrina costituzionalistica ha osservato che il principio di cui al nostro art. 67 cost. non è altro che una descrizione simbolica del rapporto tra l’eletto ed il partito. In altri termini: il divieto di mandato imperativo deve coniugarsi con una leale tutela delle posizioni politiche del proprio gruppo di riferimento (da intendersi sia quale partito sia quale porzione della società). E qui arriviamo al nodo: il divieto di mandato imperativo reca con sé il principio di lealtà verso le idee politiche difese in campagna elettorale ed in forza delle quali si è stati votati. Il civilista, qual io sono, non ha difficoltà a ricordare che qualunque contratto deve essere eseguito secondo correttezza e buona fede. Dunque il principio di cui all’art. 67 cost. ha un suo interno limite: quello della lealtà verso l’elettore.

 

Per comprendere se i limiti interni alla libertà di mandato siano essenziali al funzionamento di quella stessa democrazia che della libertà di mandato si nutre, torna assai utile leggere qualche passo della sentenza con cui la Corte Costituzionale sudafricana affrontò il tema. All’epoca l’African National Congress era il partito di assoluta maggioranza e con pratiche di floor-crossing poteva impedire agli altri partiti di dar vita ad un vero dibattito democratico. In pratica le clausole antidefezione previste dalla legislazione erano ritenute valide in un momento di emergenza democratica giacché servivano a rendere palese quell’implicito principio di lealtà che ho sopra menzionato.

 

luigi di maio matteo salvini

“Le parti hanno sostenuto che nelle condizioni prevalenti in Sudafrica la clausola anti defezione fosse una previsione essenziale per promuovere la democrazia. Questo avviene perché noi siamo una democrazia nuova e fragile nella quale il partito di governo controlla quasi i due terzi dei seggi dell’assemblea e ciò comporta che il partito di maggioranza abbia capacità di attrarre i membri di altri partiti offrendo loro incentivi. Si sostiene quindi che se vieni ammessa la defezione è molto probabile che venga indebolita la posizione dei piccoli partiti e dunque la democrazia stessa.” (Constitutional Court of South Africa, case CCT 23/02, october 4, 2002)

 

Può apparire sorprendente ma la situazione attuale italiana è forse anche più grave di quanto si possa immaginare. Com’è noto, l’attuale legge elettorale contiene le stesse ragioni di illegittimità costituzionale della legge precedente. La dottrina costituzionalistica da sempre sostiene che la reiterazione di leggi già dichiarate incostituzionali costituisce un atto di rottura del patto costituzionale; cioè si tratta di eventi eversivi. La realtà drammatica, dunque, è che in questo momento tutte le forze partitiche tradizionali hanno dato vita ad un tradimento costituzionale che ha condotto il paese in uno condizione di sospensione della democrazia. Detto in modo brutale: in Italia si è instaurata una forma di dittatura silenziosa. Questo blocco unitario di potere (non richiede dimostrazione il fatto che le forze politiche di destra e di sinistra costituiscono in realtà un partito unico al potere) ha quella forza attrattiva e corruttiva attribuita dalla Corte Costituzionale sudafricana all’ANC.

 

In un simile frangente, dunque, esplicitare il contenuto di lealtà e correttezza connaturato alla libertà di mandato di cui all’art. 67 cost. non è una violazione dell’articolo stesso, bensì una riconferma di esso, anche e soprattutto in ragione del valore fondante dell’art. 1 che ci ricorda che la sovranità appartiene al popolo.

 

Non sarei allora così sicuro che la clausola anti defezione prevista dal nostro regolamento possa un giorno essere considerata nulla. Non posso prevedere quale sarebbe l’esito finale di un procedimento (di certo lungo) chiamato a giudicare la validità della nostra clausola interna. Per ora quel che è certo è che i nostri avversari studiano poco?

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

FARE SESSO A 40 GRADI (ALL’OMBRA): COSA SUCCEDE AL NOSTRO CUORE? - IL SALVA-VITA DEL PROF. COSIMO COMITO: “IN CONDIZIONI NORMALI E CON LA GIUSTA TEMPERATURA, UN RAPPORTO SESSUALE EQUIVALE A FARE 2-3 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. LO STESSO RAPPORTO IN UN AMBIENTE CALDO-AFOSO, LO SFORZO EQUIVALE A FARE 4-5 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. IN TAL CASO, GLI UOMINI CHE HANNO PIÙ DI 50 ANNI COME FANNO SCIENTIFICAMENTE AD ESCLUDERE LA POSSIBILITÀ DI AVERE UN INFARTO O UN ICTUS AL POSTO DELL’ORGASMO? (ATTENZIONE ALL’”AIUTINO”)…”

elly schlein giorgia meloni giuseppe conte matteo salvini elezioni

DAGOREPORT - COME FAR FUORI IL NEMICO PIÙ INTIMO E VIVERE FELICI? È LA DOMANDA CHE TORMENTA DA UN PEZZO GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI APPENA SI APPALESA LA SILHOUETTE SOVRAPPESO DI MATTEO SALVINI - RIPOSTO IN CANTINA IL PREMIERATO, BRUCIATO IL VOTO ANTICIPATO, CHE FARE? ALLE MENINGI DEI FAZZOLARI E DEI LA RUSSA È SPUNTATA LA RIFORMA ELETTORALE CHE NON SOLO PENALIZZEREBBE LA LEGA A FAVORE DI FRATELLI D'ITALIA MA TOGLIEREBBE DI MEZZO LE CHANCE DI VITTORIA DI UN’OPPOSIZIONE MIRACOLATA IN “CAMPO LARGO” - E QUI ARRIVA IL BELLO: COME FAR INGOIARE A PD-ELLY IL ROSPO DI UNA LEGGE ELETTORALE CHE LI PENALIZZA? C'EST FACILE! SE QUEEN GIORGIA VUOLE ASFALTARE SALVINI, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO SOGNA DI TOGLIERSI TRA I PIEDI QUELLA QUOTIDIANA ROTTURA DI COJONI DI GIUSEPPE CONTE…

riarmo armi pedro sanchez elly schlein giorgia meloni giuseppe conte donald trump

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI! DUE SVALVOLATI SI AGGIRANO PER L’EUROPA: PEDRO SANCHEZ E ELLY SCHLEIN – CON LA NATO MORENTE (TRUMP SOSTIENE CHE L'ARTICOLO 5, CARDINE DELL'ALLEANZA, SI DEBBA "INTERPRETARE"), I DUE SINISTRATI DEL PSE, CHE INSIEME AL PPE SOSTENGONO LA MAGGIORANZA URSULA, MINACCIANO DI STACCARE LA SPINA DICENDO "NO" AL RIARMO UE: UN "NO" CHE SAREBBE UN REGALONE ALLA GIORGIA DEI DUE MONDI CHE NON VEDE L'ORA DI DIVENTARE LA STAMPELLA DEL PPE (DOVE E' ATTESA A BRACCIA APERTE: AL VERTICE DELL'AJA HA SEDOTTO A COLPI DI SMORFIE TRUMP SUI DAZI AL 10% ALL'UE) - LA MOLLA DI TANTO TAFAZZISMO GEOPOLITICO DI ''FALCE & MART-TELLY'' È IDEOLOGICA, TROVANDOSI STRETTA TRA L'INCUDINE DEI RIFORMISTI PD E IL MARTELLO A CINQUESTELLE DI CONTE, CHE L'HA SCAVALCATA A SINISTRA A SUON DI MANIFESTAZIONI, SLOGAN E PROCLAMI "ARCOBALENO", SORPASSANDO PERFINO AVS - E TRA I DUE LITIGANTI, LA DUCETTA SE LA GODE... 

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO, ELLY SCHLEIN, HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...