GRASSO CHE CALA SULLA POLITICA - TRAVAGLIO: “ERA DATO ALLA CORTE DI MONTI, AVRÀ VISTO I SONDAGGI - SE DOPO IL VOTO, BERSANI RISPOSASSE MONTI, GRASSO POTREBBE ESSERE MINISTRO DELLA GIUSTIZIA IN UN GOVERNO APPOGGIATO DALL’UDC, IL PARTITO DI CUFFARO. COSÌ NESSUNO POTRÀ ACCUSARLO DI FARE POLITICA CONTRO I SUOI IMPUTATI. SEMMAI, PRO” – BERSANI: GRASSO MINISTRO? ORA VINCIAMO ELEZIONI…

1 - PD:GRASSO,SERVE RIVOLUZIONE GRADUALE SISTEMA GIUSTIZIA
(ANSA)
- "Dopo 43 anni in magistratura ho maturato una visione delle cose e ho decido di dare al Pd la mia disponibilità ampia. Il mio progetto va oltre: un progetto di rivoluzione del sistema giustizia che va affrontato in modo graduale". Così il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso annunciando la sua candidatura.

2 - BERSANI, CON GRASSO PER RISCOSSA CIVICA
(ANSA) -
"Il Pd vuole essere una infrastruttura per la riscossa civica del paese perché la politica da sola non arriva e ci vogliono energie civiche".

3 - PD: GRASSO COMMOSSO, IN POLITICA PER DECISIONE SOFFERTA
(ANSA) -
"Non voglio usare termini come salire o scendere in politica. Ho finito la mia esperienza e ora mi sposto in politica. Non pensavo di dover prendere una decisione così rapida, prendo il treno in corsa, entro i politica ed è stata una decisione radicale e sofferta". E' commosso il procuratore nazionale Antimafia Pietro Grasso quando, in una conferenza stampa con Pier Luigi Bersani, annuncia la sua candidatura come capolista del Pd alle prossime elezioni. "Prima di firmare le dimissioni da magistrato mi tremava la mano perché è una scelta di vita".

"Devo ringraziare tutti i colleghi, - ha detto il magistrato - le forze di polizia che, facendo squadra intorno a me, mi hanno fatto realizzare tanti successi, mi auguro che le persone migliori di tutti gli schieramenti possano condividere la salvezza del paese. L'anniversario della nostra Costituzione deve essere una Costituente per l'Italia".

Grasso si è rammaricato di non aver potuto annunciare la propria candidatura con la richiesta di dimissioni già accettate dal Csm e controfirmate dal presidente della Repubblica. "Tutto si è svolto repentinamente - racconta - e faccio i complimenti all'informazione che è riuscita ad anticipare la mia candidatura e di conseguenza ha accelerato questo passaggio. Prendiamo il treno in corsa, sono sicuro che il treno si metterà bene sui binari".

Quanto alla scelta di candidarsi, il magistrato fa capire di aver tratto il dado la vigilia di Natale: "Ero con mio figlio e mio nipote e ho riflettuto: che futuro avrà un bambino di sei anni? e anche in passato in vari incontri con i giovani, a me che invitavo a impegnarsi mi veniva detto: 'Perche' lei non lo fa?'. Ora sono disponibile e ad Annarella (anziana militante Pd, ndr) che stamattina mi ha abbracciato e detto 'benvenuto', voglio dire che sono io a ringraziare perché mi si dà la possibilità di portare avanti idee in cui ho sempre creduto".

4 - GRASSO,IN POLITICA GRANDE INCERTEZZA,PD QUALCOSA DI CERTO
(ANSA) -
"In passato a chi mi chiedeva se mi sarei impegnato in politica ho sempre detto 'mai dire mai'. Incontrando Bersani ho manifestato le mie idee da tecnico sulla giustizia così come la mia percezione che in una lista civica é possibile portare avanti meglio la propria esperienza. Poi però al termine dell'incontro ho valutato che in questo momento c'é grande incertezza e confusione sulle liste mentre il Pd è qualcosa di certo e democraticamente valido come dimostrano le primarie".

"Ho dato la mia ampia disponibilità", spiega. "In 42 anni ho maturato da magistrato una visione delle cose che metto al servizio di un Paese che ha raggiunto il massimo della confusione". Il procuratore racconta che "tante volte da magistrato ho portato idee alla politica ma poche ne ho viste realizzate. In Italia c'é una carenza di progettualità e a me piacerebbe un progetto di rivoluzione del sistema giustizia in modo trasversale sui temi della legalità, della corruzione, del voto di scambio, della prescrizione e del falso in bilancio. Più volte ho visto leggi non attuate non per colpa delle leggi ma degli uomini. Certi progetti vengono detti da anni ma quando li realizziamo?".

5 - PD:GRASSO,APPENDO TOGA AL CHIODO, NO CAPOLISTA IN SICILIA.
(ANSA) -
"Quando il Csm deciderà sulla mia richiesta di dimissioni appenderò la toga al chiodo. Io ho avuto una funziona nazionale e non porterò mai fatti singoli che conosco in politica ma per coerenza ho chiesto di non candidarmi in Sicilia perché per buona parte della mia professione come procuratore ho svolto indagini molto profonde che hanno lasciato il segno anche in politica".

E' la richiesta che Pietro Grasso ha rivolto al segretario Pd Pier Luigi Bersani in vista della sua candidatura alle politiche. Grasso spiega che a suo avviso per lui "il problema della decantazione (tra il lavoro da magistrato e la candidatura, ndr) non esiste perché io ho avuto una funzione nazionale e un'esperienza che mi ha portato ad avere una visione globale".

6 - PD: BERSANI, GRASSO MINISTRO? ORA VINCIAMO ELEZIONI
(ANSA) -
"Ora pensiamo a vincere, poi penseremo al governo". Pier Luigi Bersani risponde così, nella conferenza stampa con Pietro Grasso alla domanda se il procuratore antimafia sarà ministro della Giustizia. Anche Grasso mette le mani davanti: "sono un dilettante della politica, non mi pongo il problema e non metti condizioni, voglio portare avanti le mie idee e discutere in modo trasversale con chi ha i miei stessi principi".

7 - PD: BERSANI, GRASSO SIMBOLO MORALITA', SARA' CAPOLISTA
(ANSA) -
"Siamo orgogliosi per la scelta di Grasso. Moralità e lavoro sono le parole bandiera del Pd e Grasso è un simbolo della legalità. E' la prima scelta che avrà seguito per ospitare nelle liste protagonisti della riscossa civica che vogliamo". Pier Luigi Bersani annuncia così la candidatura da capolista, ancora non si sa in quale collegio, del Procuratore nazionale Antimafia.

"Abbiamo sempre avuto stima per lui - racconta il segretario pd - poi il 17 dicembre scorso, al brindisi di fine anno dal Capo dello stato, c'é stata l'accelerazione: mi sono trovato a dire al procuratore Grasso che le nostre intenzioni per le elezioni erano di mettere al primo posto moralità e lavoro, e dentro questo la grande questione della legalità. Gli ho chiesto se poteva dare una mano. Poi ci siamo visti al Nazareno, io ho avanzato una proposta, lui s'é preso tempo per riflettere, non era ancora del tutto convinto. Poi ha maturato questa disponibilità e noi lo ringraziamo e siamo molto contenti".

Per Bersani, "Grasso sarà un ponte verso la società, con una grande apertura mentale a trovare tutte le convergenze per spingere le riforme. I partiti devono avere la testa aperta, lo sguardo ampio. Penso che un contributo di civismo così netto possa servire a costruire delle convergenze su questi temi, non bisogna avere delle faziosità".

8 - INGROIA: GRASSO, HO SEMPRE DIFESO I MAGISTRATI
(ANSA) -
"I problemi di Ingroia non sono i miei. Ancora non si sa se si candida ma io ho sempre difeso il lavoro dei magistrati, soprattutto di quelli antimafia. Da procuratore ho cercato di unire e Ingroia è un collega valoroso. Abbiamo bisogno di schiene dritte e chiunque si identifichi in certi principi è benvenuto". Pietro Grasso, annunciando la sua candidatura con il Pd, si pronuncia così sul collega pronto a fare un suo movimento.

"Io sono trasversale - afferma Grasso - pronto a colloquiare con chiunque abbia come obiettivo il miglioramento del Paese. Dall'agenda Monti a Ingroia voglio essere trasversale con chi vuole fare cose che per tanti anni sono state dette ma non fatte".


9 - GRASSO CHE COLA
Marco Travaglio per "il Fatto Quotidiano"

La candidatura di Piero Grasso nel Pd ha almeno due aspetti positivi. Il primo è che forse il Pd tornerà a parlare di mafia, cosa che non fa da parecchio, e forse addirittura della trattativa Stato-mafia, cosa che non fa (se non per negarla o minimizzarla) da quando s'è scoperto che Napolitano tentò di condizionare le indagini. Il secondo è che, come per incanto, cesseranno - almeno a sinistra - le polemiche sui magistrati che entrano in politica: quelle sono riservate ai De Magistris, agli Ingroia e agli altri pm che con le loro indagini han dato noia al Potere.

Non è questo il caso di Grasso. Per carità, qualche merito ce l'ha: 25 anni fa, da giudice a latere, firmò la sentenza del maxiprocesso istruito dal pool di Falcone e Borsellino; e l'anno scorso respinse le pressioni del consigliere giuridico del Quirinale e del Pg della Cassazione per avocare o trasferire o deviare le indagini sulla trattativa.

Ma i suoi rapporti col Potere sono da sempre idilliaci: specie da quando subentrò a Caselli alla Procura di Palermo e subito se ne dissociò, abbandonò le indagini su mafia e politica (Cuffaro a parte), allontanò dalla Dda i pm più impegnati su quel fronte, lasciò nel cassetto le carte sequestrate a Ciancimino sulla trattativa, rifiutò di controfirmare l'appello contro l'assoluzione di Andreotti in primo grado, meritandosi gli elogi di berluscones e "riformisti" centrosinistri, infine ritirò il premio: la legge Bobbio (An), poi dichiarata incostituzionale, che di fatto lo nominava procuratore nazionale antimafia estromettendo il suo unico concorrente Caselli.

Da allora, democristianamente, si barcamena. Un giorno dice: "Le stragi furono date in subappalto a Cosa Nostra per gettare l'Italia nel caos e dare la possibilità a un'entità esterna di proporsi come soluzione", insomma "agevolare l'avvento di nuove realtà politiche che potessero poi esaudire le sue richieste". Cioè Forza Italia. Un altro, fra gli applausi dei Gasparri, propone "un premio speciale a Berlusconi e al suo governo per la lotta alla mafia".

Una volta bacchetta Ingroia: "Un magistrato non deve far conoscere le sue preferenze politiche". Ora fa conoscere le sue preferenze politiche. Ma difficilmente Violante gli ricorderà, come a Ingroia, che "i magistrati devono evitare di apparire schierati su un fronte, altrimenti le indagini perdono di credibilità". Improbabile che Andrea Orlando gli rammenti, come a Ingroia, che "chi indaga sulla politica dovrebbe astenersene perché il candidarsi getta un riverbero su tutto quello che hai fatto prima".

Forse tacerà persino il garrulo Vietti, vicepresidente Udc del Csm, che una settimana fa, quando l'aspettativa elettorale la chiese Ingroia, fece lo spiritoso ("l'unica cosa che non provo è lo stupore") e chiese ai partiti "un codice di autoregolamentazione per non candidare magistrati" (via libera invece a inquisiti e condannati, la specialità di casa sua). E chissà se il presidente dell'Anm Sabelli estenderà a Grasso il suo monito anti-Ingroia ("Va tutelata l'immagine di imparzialità della magistratura").

Strilleranno, anzi già strillano i berlusconidi, immemori di aver imbottito le loro liste e il ministero della Giustizia di magistrati: preclare figure come Mancuso, Iannini, Cirami, Caliendo, Nitto Palma, Centaro, Papa, Bobbio, Miller (e ora arriva Simonetta Matone, in quota Vespa-Iannini).

Certo non protesterà il Centro montiano, che candida Stefano Dambruoso, magistrato più noto per gli allarmi sullo sbarco di al Qaeda in Italia che per i successi processuali. Anche Grasso, fino all'altroieri, era dato alla corte del Prof ("mai in un partito, piuttosto in una lista civica nazionale"), poi ha dato un'occhiata ai sondaggi.

Se però, dopo le elezioni, Bersani risposasse Monti, Grasso potrebbe essere ministro della Giustizia in un governo appoggiato dall'Udc, il partito che fu di Cuffaro. Così nessuno potrà accusarlo di fare politica contro i suoi imputati. Semmai, pro.

 

PIERLUIGI BERSANI PRESENTA LA CANDIDATURA DI PIETRO GRASSOPIETRO GRASSO TRA BERSANI ED ENRICO LETTAPietro Grasso e Fabrizio Ferragni Pietro Grasso procuratore antimafia Marco Travaglio briatore-costamagna-travaglioAntonio Ingroia Antonio Ingroia LUIGI DE MAGISTRISde magistrisMichele Vietti Vp Csm MICHELE VIETTI Totò Cuffaro novembrecuffaro totototo cuffaro scoppola

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