SEDOTTO E ABBANDONATO DA RENZI – GRATTERI: ‘’MI CHIAMARONO IL GIORNO PRIMA ED ERA TUTTO A POSTO. POI MI TELEFONÒ DELRIO, CHE SI RAMMARICAVA PER LA MIA MANCATA NOMINA” – CHIEDERE AL QUIRINALE…

Dal “Fatto quotidiano”

 

NICOLA GRATTERINICOLA GRATTERI

Pubblichiamo un’anticipazione dell’intervento di Nicola Gratteri – scritto per il prossimo numero di MIcroMega interamente dedicato alla Giustizia – in cui il procuratore aggiunto di Reggio Calabria espone le linee essenziali del programma di riforma della giustizia che Matteo Renzi aveva accolto con entusiasmo quando gli propose il ministero della Giustizia.

 

Di Nicola Gratteri

 

Nelle righe che seguono tenterò di esporre i dettagli del programma che giudico necessario attuare in Italia per rendere più efficiente la macchina della giustizia e per contrastare efficacemente il crimine organizzato. Prima di fare ciò, tuttavia, vorrei rapidamente rievocare le circostanze della mia mancata nomina a ministro della Giustizia nell’esecutivo guidato da Matteo Renzi.

 

Renzi matteoRenzi matteo

È noto infatti come il mio nome fosse circolato insistentemente in qualità di possibile Guardasigilli nei giorni che hanno preceduto la formazione del governo entrato in carica lo scorso 22 febbraio. Personalmente posso confermare di essere stato contattato, attraverso il ministro Delrio, dal presidente incaricato, la sera prima che si recasse dal presidente della Repubblica con la lista dei ministri.

 

Durante quella prima conversazione il presidente mi ha effettivamente proposto di entrare a far parte della sua squadra di governo. Io gli ho fatto presente che, avendo alle spalle trent’anni di anzianità di servizio e non essendo in età pensionabile, accettare un incarico politico avrebbe significato per me un radicale mutamento di vita, nel senso che, dopo un’eventuale esperienza da ministro, mi sarei dovuto trovare un lavoro, non essendo figlio di ereditieri e non avendo un patrimonio con il quale vivere di rendita.

 

Pertanto, ho esposto al presidente del Consiglio incaricato i punti essenziali del programma sulla giustizia che avrei inteso realizzare – gli stessi che elencherò di seguito

GRAZIANO DELRIOGRAZIANO DELRIO

   – per verificare che ci fosse da parte sua la necessaria condivisione, chiedendogli anche tutta una serie di garanzie e di rassicurazioni circa la possibilità di poter scegliere personalmente la squadra di collaboratori che avrei portato al ministero, individuandoli fra personalità valide e degne della mia fiducia.

 

Tali rassicurazioni mi sono state date dal presidente Renzi, che inoltre si è detto assolutamente entusiasta del mio programma, affermando di condividerlo in pieno. Ho quindi accettato la sua proposta, sapendo di mettere in gioco la mia vita professionale, perché attratto dall’idea di avere l’opportunità di fare una rivoluzione, di realizzare un sogno, quello di dar vita a un sistema giudiziario diverso e migliore dell’attuale.

 

Anche il giorno successivo, sono stato raggiunto telefonicamente dal presidente incaricato, il quale mi ha nuovamente confermato che ero nella lista dei 16 ministri che di lì a poco avrebbe presentato al presidente della Repubblica. In quel secondo colloquio, Renzi mi ha chiesto se poteva considerare definitivo il mio sì, se non c’era il rischio di un mio successivo ripensamento e di una mia uscita di scena.

giorgio napolitanogiorgio napolitano

 

Io l’ho rassicurato, facendogli presente che sono un uomo di parola e che, avendo dato una risposta affermativa, non mi sarei poi sottratto all’impegno preso. Lui, per tutta risposta, mi ha detto una volta di più che allora sarebbe andato avanti proponendo il mio nome come Guardasigilli al capo dello Stato.

 

Cosa sia poi successo al momento dei colloqui per la formazione del nuovo esecutivo svoltisi al Quirinale non sono ovviamente in grado di dirlo. So però che ho in seguito ricevuto una nuova telefonata, stavolta del sottosegretario Delrio, che si rammaricava per la mia mancata nomina, ribadendo tuttavia la sintonia del governo con le mie proposte, tanto da insistere perché accettassi di presiedere una commissione per la riforma della giustizia di cui avrei potuto scegliere personalmente tutti i componenti. Tale commissione, com’è noto, è stata poi formata e si è insediata ufficialmente lo scorso 30 luglio a Palazzo Chigi. Come ho già ricordato, nei vari contatti di cui sopra ho esposto al presidente incaricato il mio programma sulla giustizia.

 

Ultimi Dagoreport

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT