lezzi tonini grasso zanda

LEZZI, LAZZI E SCHIAMAZZI - LA GRILLINA BARBARA LEZZI PRIMA HA INCASSATO GLI INSULTI DI BARANI E D’ANNA E OGGI, GRAZIE AL PD E A PIETRO GRASSO, RISCHIA DI ESSERE RIMOSSA DALLA VICEPRESIDENZA DELLA COMMISSIONE BILANCIO - ECCO PERCHÉ…

Dagoreport

BARBARA LEZZI BARBARA LEZZI

 

Salvate il soldato Lezzi. Proprio lei, la Barbara Lezzi da Lequile (Lecce), classe 1972, futura mamma e attuale senatrice M5S, che ha giù dovuto subire i volgari insulti e i gestacci sguaiati dei verdiniani Barani e D'Anna. Poi ha dovuto ingoiare la loro ridicola condanna a soli cinque giorni di sospensione, grazie all'intercessione di un Pd che non voleva perdere due voti a favore della riforma Boschi. 

 

Adesso la poverina, oggi alle ore 14, rischia un'altra umiliazione ancora: la rimozione dalla vicepresidenza della commissione Bilancio. Sempre grazie al Pd, naturalmente. E grazie, soprattutto, a Pietro Grasso.

Il Senatore Antonio Azzollini xIl Senatore Antonio Azzollini x

 

Il presidente di Villa Arzilla - per intenderci: il famoso autonominato baluardo della democrazia contro le derive autoritarie e pseudomafiose della riforma renziana - ha acconsentito infatti a una manovra apparentemente bizzarra: il rinnovo della presidenza della sola V commissione, quella Bilancio un tempo presieduta da Antonio Azzollini, Ncd, prima che finisse nei pasticci per aver minacciato le suore della Divina Provvidenza di pisciargli in bocca. Molto poco elegante. 

 

GIORGIO TONINI GIORGIO TONINI

Chi prenderà ora il posto di Azzollini, degradato a semplice membro della commissione? Oggi la Bilancio è in mano, a interim, al vicepresidente Gian Carlo Sangalli, uno del Pd che si vede lontano un miglio che punta ad agguantare la successione in pianta stabile. Macchè. Per la presidenza è infatti spuntata la massiccia candidatura di Giorgio Tonini, segretario d'aula ed eminenza renziana del Senato, ex ghost writer del fu segretario Veltroni nonchè autore del futuro supercarrozzone chiamato Agenzia per la cooperazione internazionale.

 

Luigi Zanda Luigi Zanda

A capo della Bilancio lo esige nientemeno che la coppia Zanda-Romani, Pd-Fi, in perfetto stile patto del Nazareno. Però c'è un problemino: che si fa con gli sfigati supporter di Renato Schifani - quello "porta proprio iella", come diceva Berlusconi - che perdono la presidenza? Per la loro Federica Chiavaroli (altra sfigatissima! avrebbe dovuto diventare ministro, poi presidente di commissione, poi sottosegretario...) devono accontentarsi di una carica più modesta. Guarda caso, una vice presidenza. Toh. Sarà mica proprio la poltrona della Lezzi? 

 

Federica Chiavaroli  Federica Chiavaroli

A pensar male si fa peccato, diceva quel tale Andreotti, ma molto spesso ci si indovina. E la cadreghina della Lezzi, infatti, già trema. Del resto, diciamocelo: con la legge di stabilità in arrivo, anzi in ritardo (qualcuno l'ha vista? Per caso avete capito se ci sono le coperture? No, eh?), una grillina sul ponte di comando della commissione Bilancio era un po' una rottura di maroni per tutti. E ci siamo capiti.

 

Quanto a rinnovare le altre commissioni... Beh. Dipende. Se i voti dei verdiniani saranno indispensabili per coprire i buchi lasciati dai fuoriusciti di Ncd e dalla minoranza PD sulle norme salva-evasori contenute nella stabilità, qualche poltroncina andrà anche a loro. Altrimenti scialla, ragazzi. Resterà tutto come prima.

 

Ci penseremo verso la fine dell'anno, con calma e con gesso. Perché proprio Grasso (o qualcuno in più alto loco) ha stabilito che bisogna prender tempo: il cambio della guardia avverrà solo dopo la legge di stabilità, cioè solo dopo aver capito se Verdini va ricompensato oppure no. Perciò, onore al merito. Per una volta la povera Boldrini, in confronto a Grasso, fa la figura della statista planetaria. Lei le commissioni le ha rinnovate già a luglio, tutte quante. E contro tutti e tutto, compreso il PD, lasciando ai Cinque Stelle il loro bel diritto di tribuna.

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO