MA SONO GRILLINI O DEMOCRISTIANI ANNI ‘80? BARBARA LEZZI (M5S) ASSUME COME PORTABORSE LA FIGLIA DEL FIDANZATO, E LO RIVENDICA: “LO HANNO FATTO IN TANTI DI NOI” (VIDEO)


1. VIDEO - LA GRILLINA LEZZI RIVENDICA L'ASSUNZIONE DELLA FIGLIA DEL COMPAGNO
http://espresso.repubblica.it/palazzo/2013/11/04/news/portaborse-la-grillina-barbara-lezzi-assume-la-figlia-del-fidanzato-1.139980


2. PORTABORSE: LA GRILLINA BARBARA LEZZI ASSUME LA FIGLIA DEL FIDANZATO
Emiliano Fittipaldi per http://espresso.repubblica.it

Parafrasando Mozart, è noto che in Italia "così fan tutti". «Tutti, ma non quelli del Movimento!», spiega sempre Beppe Grillo, che sulla diversità antropologica dei suoi deputati rispetto a quelli del Pdl e del «Pd-meno-L» ha basato il codice di comportamento dei Cinque Stelle e parte importante del consenso ottenuto nel Paese. Eppure non tutti gli eletti pentastellati devono pensarla allo stesso modo: la senatrice Barbara Lezzi, quarantenne leccese e considerata tra le attiviste più vicine al leader, ha infatti assunto come portaborse - tra i circa 20mila candidati che hanno inviato un curriculum al sito del movimento sperando in una selezione basata sul merito - la figlia del suo fidanzato. Non proprio una persona a caso.

La voce dell'assunzione era girata tra la base qualche settimana fa, quando la Lezzi era finita con Paola Taverna al ballottaggio per la nomina di capogruppo dei Cinque Stelle al Senato. Entrambe fedelissime del tandem Grillo-Casaleggio, alla fine fu la Taverna (20 voti a 13) a spuntarla, nonostante la Lezzi avesse persino annunciato (ironicamente) di voler «sposare Beppe» perché d'accordo con tutto quello che diceva. I sospetti sulla portaborse sono iniziati a circolare tra gli attivisti pugliesi a fine settembre, scatenando in rete polemiche e smentite, e coinvolgendo per errore anche un'altra senatrice del movimento, Daniela Donno.

Così tre giorni fa è stata la stessa Lezzi, durante un'incontro pubblico, ad ammettere di aver contrattualizzato come «assistente personale» la figlia del compagno. «Per gli assistenti personali» ha spiegato davanti alla platea grillina «noi non abbiamo stabilito nessuna norma interna se non quella prevista dal Senato. Che prevede che non vengano assunti familiari, conviventi, parenti o affini». Secondo la Lezzi, dunque, la figura della figlia del fidanzato non può essere considerata "affine". «Io ho assunto una ragazza, che ho conosciuto ai meet-up insieme al padre, con il quale adesso ho anche una relazione» ha ragionato «Io non convivo con il padre: sono molto tranquilla a dirla questa cosa. Io tra l'altro ho assunto non il padre, ma la figlia, che è una ragazza laureata in Economia, e io sono vicepresidente della commissione Bilancio...». Insomma, tutto normale.

Il video dell'assemblea è finito su Youtube, e la stessa Lezzi l'ha postato su Facebook chiedendo ai giornalisti («il video è un contributo per il resoconto puntuale che consegnerete ai vostri padroni», ha chiosato) di mettere l'accento sull'Ilva, la questione del gasdotto Tap e quello dei rifiuti tossici nel Salento. I dissidenti, invece, sottolineano all'Espresso (chiedendo l'anonimato) che anche la vicenda della portaborse è cruciale. Soprattutto per chi fa della trasparenza e del merito una bandiera: la Lezzi è la senatrice che lo scorso 15 marzo - insieme alla Donno e all'altro collega pugliese Maurizio Buccarella - misero sugli scranni del Senato un apriscatole, a simboleggiare la volontà di aprire l'aula «come una scatola di tonno».

Come ha fatto la Lezzi a inciampare nella classica raccomandazione da onorevole da Prima Repubblica? Un errore blu, soprattutto per i Cinque Stelle: nel documento firmato da tutti i candidati alle elezioni politiche 2013, infatti, al punto 8 ogni candidato si «impegna a utilizzare sempre un criterio meritocratico nella selezione di qualsiasi posizione o incarico di competenza mia o del futuro gruppo parlamentare, utilizzando dove possibile un bando pubblico che preveda la massima trasparenza sui nomi e sui curriculum dei candidati e dei criteri di scelta adottati. Mi impegno inoltre a non selezionare o far selezionare per tali posizioni i miei parenti e affini fino al quarto grado».

Chissenefrega, hanno pensato molti grillini. Già: il caso della Lezzi potrebbe infatti non essere isolato. È la stessa senatrice a spiegare che altri suoi colleghi hanno assunto come assistenti soprattutto amici e conoscenti. In barba a un altro annuncio postato lo scorso 9 marzo sul blog di Grillo e firmato dall'allora capogruppo alla Camera Roberta Lombardi, in cui si chiedeva agli italiani di inviare il proprio curriculum perché il movimento cercava «persone pulite, trasparenti e oneste, competenti e volenterose. Un Parlamento pulito passa prima di tutto dall'assunzione degli assistenti e di coloro che lavoreranno con i gruppi. Sceglieremo» questa la promessa solenne «i migliori tra i curricola che riceveremo».

La Lezzi, invece, spiega di aver assunto la figlia del fidanzato, comunque laureata alla Luiss, «per estrema fiducia, cosa che tra di noi è stato un elemento fondante per scegliere il collaboratore personale, per tutti. Perché molti di noi hanno scelto degli amici o degli attivisti, quindi con legami pregressi...queste persone ci leggono le e-mail, ci fanno bonifici bancari, i rendiconti, e tutto il resto...».

L'intervento della senatrice si conclude sottolineando che ha fatto un regolare contratto all'amica, e incredibilmente la platea, all'unisono, applaude. Perché in Italia tutti, anche i pentastellati, "tengono famiglia". Come farà Grillo, adesso, a ironizzare di nuovo sugli sms che Dario Franceschini, del Pd, inviò ai suoi amici per far votare la sua compagna candidata al consiglio comunale di Roma?

 

Barbara Lezzi seduta al fianco di Beppe GrilloIL DOCUMENTO FIRMATO DAI CANDIDATI GRILLINI CHE SI IMPEGNANO A NON ASSUMERE PARENTI MA SOLO SULLA BASE DEL MERITOBEPPE GRILLO E GIANROBERTO CASALEGGIO

Ultimi Dagoreport

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…