GRILLO IL PARA-GURU: “IL PORCELLUM E’ UNA LEGGE ELETTORALE INGIUSTA E LA VOGLIO ABROGARE, MA PRIMA VOGLIO USARLA PER VINCERE”

Peter Schneider per Die Zeit pubblicato da "la Repubblica" - Traduzione di Emilia Benghi

Beppe Grillo riceve nella sua villa vicino a Cecina. Da buon padrone di casa concede al suo ospite molto tempo e lo invita a fare un bagno in mare. Lui non entra in acqua. Aspetta sulla spiaggia e subito è attorniato dai bagnanti. «Beppe, sei proprio
tu? Sei un grande!».

Che dice Grillo, cade il governo in Italia?
«L'Italia è il paese in cui non si ha mai certezza di nulla. Per capire la nostra Costituzione servono un esperto di sinistra e uno di destra, col risultato che non la si capisce mai. Voglio dire: qui può succedere di tutto ma la gente non ne può più.

Mezza Italia affonda, le piccole imprese, i giovani senza lavoro. Il nostro problema è questo: abbiamo 19 milioni di pensionati e quasi 5 milioni di impiegati statali; una parte di loro vota Berlusconi, un'altra il Pd. Il 50% degli aventi diritto al voto non va a votare, e il 50% di quelli che votano non sanno cosa devono votare o cosa significa il loro voto.

Bisognerebbe fare un esame a chi va alle urne, chiedergli cos'è la Costituzione, di cosa tratta, quanti articoli ha, cos'è il codice penale, cos'è la libertà di stampa, cioè vedere se sanno quelle tre, quattro cose che gli danno il diritto di votare, se no il diritto di voto non ha più senso. Credo che siamo il popolo più disinformato d'Europa».

Il suo M5S è stato il vincitore a sorpresa alle elezioni di febbraio. Lei avrebbe potuto entrare nel governo, ma non lo ha fatto: perché?
«Se si vuole parlare con un movimento si va dal suo leader. Pier Luigi Bersani non lo ha mai fatto. È stata una mancanza di rispetto, perché noi, quanto a voti, siamo il maggior movimento italiano. Invece Bersani ha tentato di far passare dalla sua parte undici nostri
senatori. Il Pd non è guidato da Guglielmo Epifani, l'attuale segretario, bensì dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano».

Vuol dire che il presidente italiano è il capo segreto del Pd?
«Come molti altri Napolitano ha dato per scontato che il M5S non riuscisse a superare gli ostacoli burocratici per presentarsi alle elezioni. Credeva che vincesse il Pd. Quando il M5S ha preso il 25%, il Presidente e i suoi compagni sono corsi ai ripari.

Noi avevamo proposto come Presidente della Repubblica Stefano Rodotà, un uomo che è tra i padri fondatori del Pd. Se il Pd avesse accettato la sua candidatura, sarebbe stato possibile un accordo».

Ma lei contava su una vittoria alle urne?
«All'inizio no. Ma girando l'Italia sul mio camper e vedendo spesso in piazza diecimila persone ho intuito cosa poteva succedere. Quello che è accaduto è stato un miracolo, e noi un miracolo lo abbiamo già realizzato: abbiamo fatto impallidire i partiti».

Crede davvero che con il suo movimento potrebbe governare da solo?
«Ma certo! Noi presenteremo agli italiani già prima delle elezioni dieci-dodici candidati con un curriculum adeguato e il nostro programma, candidati che devono far parte del nostro governo. Non li nominiamo lì per lì come gli altri, che fanno ministri veline, massoni, e membri delle sette segrete».

Mettiamo che nelle prossime elezioni lei arrivi al 30% ...
«Allora abbiamo vinto. L'attuale legge elettorale concede la maggioranza a chi ottiene il maggior numero di voti. Con il proporzionale invece per governare serve il 51%».

E lei preferisce il sistema proporzionale?
«Noi abbiamo già votato contro l'attuale legge elettorale in parlamento. Noi soli. Io voglio abrogarla e introdurre il sistema proporzionale ma solo dopo aver vinto con il sistema attuale».

Con la legge elettorale attuale sarebbe quindi più semplice per lei andare al governo?
«Sì. È così».

Ma ciò nonostante resta del parere che sia una legge ingiusta?
«Totalmente ingiusta».

Con il 28 o il 30% potrebbe governare da solo?
«Certamente. Ma non è il problema dell'ingovernabilità in Italia che mi preoccupa. Quello che fa paura a tanti è l'effetto che avrebbe sull'Europa e il resto del mondo il nostro modello di governo. Ho parlato con l'ambasciatore giapponese, francese, e addirittura con l'ambasciatore cinese. È venuto a trovarmi due volte: la prima due ore, la seconda tre.

Dalle nostre conversazioni ha tratto questo sunto: in Italia sta succedendo
qualcosa di insolito, un movimento dal basso, senza soldi, usa la rete e stravolge la politica italiana e forse anche quella internazionale. Questo movimento preoccupa moltissimo noi cinesi perché potrebbe destabilizzare anche il nostro sistema. Questo ha scritto. Ed è logico che sia preoccupato».

Che ruolo immagina per l'Italia in Europa?
«Se chiedi a un italiano dell'Europa, anche solo dei capi di governo, non vien fuori niente. In Italia l'Europa viene identificata solo con due cose: spread e Merkel. La Ue non ha più nulla a che fare con la sua base e non possiamo ritenerci soddisfatti di far parte di un progetto che non conosciamo. Vogliamo ridiscuterlo».

È vero che siete per l'uscita dell'Italia dall'euro?
«No. Il problema non è più l'euro, il problema è il debito. Noi paghiamo ogni anno 100 miliardi di euro per il nostro debito, e questo svuota qualunque progetto economico si persegua.

Proporrò di rinegoziare il debito italiano. Gli eurobond mi sembrano un'idea che si concilia con l'Europa che immagino, cioè con l'idea della solidarietà. La Grecia, che rappresenta solo il due per cento del pil europeo, si sarebbe potuta salvare a costo zero. Ma questa Europa non esiste. Non abbiamo un sistema finanziario comune, una Borsa comune...».

... un'opinione pubblica comune!
«Per questo il nostro movimento fa così paura. Perché se vincendo assumessimo la presidenza del parlamento europeo cambieremmo la politica europea. Per questo ci considerano così pericolosi».

Quale ruolo vede per la Germania in Europa?
«Noi siamo per l'Europa, ma questa Europa germanocentrica di oggi non mi piace. Non ho nulla contro i tedeschi, ma la Germania di oggi non ha nulla a che fare con la filosofia dei grandi pensatori europei.

Lei ha ottenuto molto e vuole andare ancora oltre. Da dove le viene tanta energia?
«È il segreto della vita condividere un sogno, un'idea con altra gente. Se la tua idea viene condivisa da molti, sei vicino al segreto della vita. Cosa c'è di più bello?».

 

BEPPE GRILLO DAL TRENO BEPPEGRILLO GRILLO A ROMAGRILLO A ROMAGRILLO A ROMAGRILLO beppe grillo, il fondatore del m5snapolitano e assad a damasco

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