beppe grillo come donald trump

“VOTEREMO IL MODELLO TEDESCO” – SULLA LEGGE ELETTORALE GRILLO RICHIAMA I SUOI: "I PORTAVOCE DEL M5s RISPETTINO IL MANDATO DEGLI ISCRITTI. NON E’ IL NOSTRO MODELLO IDEALE MA E' UN SISTEMA CHE PUO' DIVENTARE LEGGE GRAZIE A NOI" – L’EX PREMIER ENRICO LETTA SULLA LEGGE ELETTORALE PARLA DI "PASSO INDIETRO"

Da repubblica.it

beppe grillobeppe grillo

 

Beppe Grillo richiama i suoi dopo i mal di pancia all'interno del Movimento 5 Stelle sull'accordo sulla legge elettorale. E lo fa in modo netto. "Il movimento 5 stelle - scrive il leader - chiede di andare al voto dal 4 dicembre e sin da allora abbiamo proposto di approvare una legge elettorale costituzionale che permettesse di farlo.

 

Prima era il legalicum, ora è il modello tedesco, votato a stragrande maggioranza dai nostri iscritti con oltre il 95% delle preferenze. I portavoce del Movimento 5 stelle devono rispettare questo mandato perché il testo depositato in commissione mercoledì sera corrisponde al sistema votato dai nostri iscritti: proporzionale con 5% di sbarramento e divisione tra seggi proporzionali e collegi uninominali con predominanza dei primi per assegnare i seggi".

 

Il leader del Movimento chiarisce che "se gli altri partiti non cambieranno idea sul modello tedesco, i portavoce del Movimento 5 stelle in parlamento voteranno a favore del testo, come deciso dai nostri iscritti che hanno e avranno sempre l'ultima parola su tali questioni. Vogliamo garantire agli italiani che potranno votare al più presto con una legge elettorale costituzionale".

 

GRILLOGRILLO

A chi si mostra scettico sul nuovo sistema, tra cui Roberto Fico e Paola Taverna, Grillo spiega che "le differenze esistenti con il modello tedesco sono dovute alle diversità dell'assetto costituzionale esistenti tra la Germania e l'Italia". E sottolinea: "Il proporzionale tedesco non è il nostro modello ideale, ma è un sistema costituzionale che può diventare legge solo grazie a noi. Come gli iscritti hanno deciso, stiamo cercando di inserire alcuni correttivi di governabilità che possano evitare il grande inciucio post elettorale. Correttivi che potrebbero permettere ad un solo partito di avere la maggioranza dei seggi in parlamento raggiungendo circa il 40% dei voti. Il proporzionale tedesco ha garantito al partito della Merkel il 49% dei seggi con il 41% dei voti. Noi vogliamo qualcosa di più per favorire ulteriormente la governabilità".

 

Le reazioni. Il post di Beppe Grillo è accolto come 'buon segno' dal capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato, che non manca di sottolineare come la trattativa sul sistema elettorale sia faticosa "tra i 4 grandi partiti", ma allo stesso tempo evidenzia come il sistema tedesco "serve a dare al Paese regole condivise". A chi parla di 'inciuci', risponde il presidente del Pd, Matteo Orfini: "Le larghe intese ci sono già state. Figlie di una legge maggioritaria. Per evitarle basta prendere più voti. Concentriamoci su questo", scive su Twitter.

BEPPE GRILLO marcheseBEPPE GRILLO marchese

 

Di un passo indietro parla, invece, l'ex premier Enrico Letta che, nel suo intervento al Festival Economia di Trento, sottolinea come "siamo al termine di una legislatura

che non solo ha fallito le riforme istituzionali, ma in cui nemmeno si è tornati al punto di partenza. Si torna indietro perché si gioca una partita su una legge elettorale peggio della Prima Repubblica, quando almeno si potevano scegliere i parlamentari. Questa volta nemmeno questo potrà essere concesso agli elettori italiani".

 

Durissime critiche a Grillo arrivano da  Enrico Zanetti, segretario di Scelta Civica, che definisce "uno schifo totale" la democrazia diretta con cui Beppe Grillo guida il Movimento 5 stelle. "Grillo - spiega - impone ai suoi parlamentari di votare il testo delle legge elettorale presentato dal relatore Fiano, perché, dice, corrisponde al modello votato dagli iscritti sul sacro blog.

 

Quindi, secondo Grillo, il popolo grillino ha consapevolmente votato a favore di una legge che trasforma in bloccati non solo i capilista, ma tutti i componenti della lista". Secondo Zanetti questa "è la prova che dovrebbe aprire gli occhi anche ai più ingenui di quale truffa colossale sia la famosa democrazia diretta grillina. Tutto sta nell'essere il dittatore-garante, unico che può porre le domande, e nel metterle giù nel modo adatto a farsi rispondere come si vuole che venga risposto", chiosa Zanetti.

 

ettore rosatoettore rosato

Per il sottosegretario al ministero della Giustizia, senatrice di Alternativa popolare-centristi per l'Europa, Federica Chiavaroli, Grillo è in imbarazzo: "Fa sorridere che il M5s chiami il suo popolo a decidere sul tipo di legge elettorale, ma poi neghi a tutti gli elettori il potere di decidere i propri eletti. È una delle tante bizzarrie di questo Movimento che, come a Genova, usa a proprio piacere il voto del blog e le regole del Movimento stesso. Così come con la Raggi per la quale non vale più il principio di dimettersi appena indagata. La verità è che Grillo vuole poter decidere nelle stanze della 'Casaleggio associati' chi eleggere, così come accadrà per Fi ad Arcore e per il Pd al Nazareno", conclude chiavaroli.

 

Base divisa. Il post di Grillo non convince tutti e la base del Movimento appare divisa: "Bravissimi!!", "Bene Beppe. Grazie", è il secco commento di alcuni utenti ai quali si affiancano, tuttavia, altri che protestano. "Ok Beppe lo abbiamo votato, ma ricordati comunque anche tutte le battaglie che abbiamo fatto per avere le preferenze e non persone scelte dai partiti", scrive ad esempio Roberto mentre Franco osserva: "Gli iscritti hanno votato per il modello tedesco. Questo presentato da Fiano non ha niente a che vedere con quel modello se non il nome e lo sbarramento al 5%".

 

Altri criticano invece il metodo usato dal leader del Movimento. "Questo comunicato fa schifo, puzza di diktat e di imposizione. Gli iscritti certificati non hanno deciso un bel niente, hanno solo detto si o no ad una scelta fatta dai vertici", scrive Achille. "Scusate ma questo dietrofront non ce lo meritiamo. Dovessi votare ora sarebbe No. Spero che a legge approvata si faccia la votazione in rete e vi assicuro che, a queste condizioni, il risultato sarà molto diverso", incalza Guido mentre ricorda il voto online sul Democratellum e sottolinea: "Anche noi abbiamo i nostri piccoli e grandi difetti ma c'è una cosa sulla quale ci distinguiamo da tutti gli altri: la coerenza...".

 

ENRICO LETTAENRICO LETTA

Paolo, infine, approva la mossa di Grillo e scrive: "Grazie alle parlamentarie online confermeremo i nostri collaudati Portavoce, e bloccheremo i candidati tipo Cassimatis".

 

 

Ultimi Dagoreport

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...